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   Fête de la canonisation de "S. Ubaldo"
   
Quando il Vescovo Ubaldo morì quel lunedì, 16 maggio 1160, subito gli eugubini lo avevano proclamato nel loro cuore "Santo e Protettore". Infatti lo seppellirono presso la tomba dei martiri Mariano e Giacomo, protettori di Gubbio. Ma la proclamazione ufficiale giunse trentadue anni dopo, col la Bolla di Papa Celestino III.
Infatti il 5 marzo 1192, quest'anziano Papa di 86 anni, su richiesta dell'allora vescovo di Gubbio: Bentivoglio, proclama "Santo" Ubaldo Baldassini.
Il documento ("Bolla") originale del Papa, scritto in lingua latina, è conservato presso l'Archivio Storico di Stato di Gubbio e dice:

Celestino Pontefice, servo dei servi di Dio.
Al venerabile fratello Bentivoglio Vescovo e ai diletti figlioli: il Priore Benedetto, il Clero e il Popolo eugubino, salute e benedizione apostolica.
Sia benedetto Iddio nei Suoi doni e santo in tutte le Sue opere, il quale secondo la grandezza delle Sue misericordie a coloro che furono figli della colpa, per natura, concede lo spirito di adozione nel quale esclamiamo: ti saluto, o Padre; e gli uomini formati di creta assume al consorzio degli Angeli e a far parte della gloria Sua, come avvenne ai nostri tempi del vostro Vescovo Ubaldo, di santa memoria, il quale essendo pio e giusto mentre era in vita, dopo la morte meritò essere stimato Santo e dai popoli vicini e da quelli lontani per i miracoli che per Suo merito Iddio si è degnato operare. In Lui si è adempiuto ciò che disse il profeta nel salmo: per opera dei tuoi padri si sono avuti dei figli e tu li costituirai principi al di sopra di tutta la terra, essi ricorderanno il tuo nome o Signore.
Tu però. o fratello Vescovo, presentandoti alla Sede Apostolica hai insistito nell'umiltà che si conveniva con premura e preghiera perché ci degnassimo di canonizzare la memoria del predetto pontefice e con l'autorità apostolica l'ascrivessimo al catalogo dei santi, tenendo conto della vita pia di questo Vescovo e dei molti miracoli che il Signore onnipotente si è degnato operare per Sua intercessione dopo che è passato da questa vita. Noi però stimando che questo atto superi i nostri sensi e la nostra capacità, poiché appartiene più al giudizio di Dio che dell'uomo, mentre solo il Signore pienamente conosce chi sono i suoi, sospendemmo d'accogliere la tua domanda per un pò di tempo, perché la grazia dello Spirito Santo rivelasse a noi e ai nostri fratelli ciò che noi dovremmo fare. Piegati finalmente dalla tua pia insistenza e dalle testimonianze di molti vescovi e di altri, e confidando, non nei propri meriti, ma principalmente nella misericordia del Creatore di tutti i confratelli abbiamo ceduto ai vostri voti e canonizzando il predetto santo per l'autorità dei Beati Apostoli Pietro e Paolo, di cui noi, quantunque indegni, siamo insigniti, decretiamo che la festa del Suo transito in perpetuo venga celebrata presso voi come quella di un BEATISSIMO CONFESSORE.
Per la qual cosa ammoniamo ed esortiamo nel Signore la vostra comunità che non invano riceva questa grazia, ma dietro l'esempio del Beato Uomo. rinnoviate lo spirito della vostra mente e siate più zelanti che per il passato nel rispetto di Dio e del predetto Santo e di tutti gli altri.
Celebrando la sua festa tutti gli anni lietamente al 16 Maggio cerchiate con premura che si riconosca che la vostra devozione nel culto divino è realmente aumentata, e gli altri prendano esempio dalla vostra condotta, ed il Santo, mosso dalle vostre preghiere, interceda presso Dio onnipotente per il bene di tutta la Chiesa.
Dato dal Laterano il 5 Marzo nell'anno primo del nostro Pontificato (anno 1192).


Da allora, nei secoli, questa ricorrenza della Canonizzazione di S.Ubaldo è stata sempre ricordata, essendo la prima delle tre feste in onore di S.Ubaldo (le altre due sono: il 16 maggio e l'11 settembre, la traslazione), ma poco celebrata.

Nel 1981, l'Avvocato Giorgio Gini (capodieci di S.Antonio nel 1962), con una sua proposta, raccolta dall'allora Presidente della Famiglia dei Santubaldari, Luigi Minelli, permise di riprendere a festeggiare questa ricorrenza presso la Basilica di S.Ubaldo, con una sempre maggiore partecipazione popolare. In quell'anno era Vescovo di Gubbio Mons. Cesare Pagani.

Fin dalla prima edizione (1981) si è colta l'occasione per invitare a partecipare alla celebrazione dinanzi all'Urna del nostro Santo i Capitani e i Capodieci dell'anno in corso, in rappresentanza di tutti i Ceraioli. A loro il Vescovo consegna una pergamena con una reliquia di S.Ubaldo. Dal 1982 si organizza anche la processione che dal
Duomo sale verso la Basilica, salendo gli stradoni del Monte Ingino.

Anche in quest'anno 2006, il 5 marzo (la festa si svolge sempre nella domenica più vicina al 5 Marzo), alla presenza del nuovo Vescovo di Gubbio
Mons. Mario Ceccobelli, si è celebrata la ricorrenza con una notevole presenza popolare. Hanno partecipato i Capitani della prossima Festa dei Ceri: Marco Alunno e Pier Angelo Panfili, insieme con i Capodieci: Leonello Nicchi, Massimo Minelli, Mario Gaggiotti.

Archivio dal 1981 ai giorni nostri:

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                 1982
                 1983
                 1984
                 1985
                 1986
                 1987
                 1988
                 1989
                 1990
                 1991
                 1992
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                 1998
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                     2001
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