Eugubini
alle Armi
Successe che al momento della chiamata alle armi tanti giovani eugubini
furono assegnati alla Brigata "Alpi" (erede del Corpo dei volontari di
Garibaldi: i "Cacciatori delle Alpi") formata anche dal 51°
reggimento Fanteria, di stanza a Perugia.
L'appartenere alla stessa brigata fu il motivo per cui, in tanti,
si trovarono insieme a combattere sul Col di Lana che, con i suoi
ottomila morti, da allora venne anche chiamato “Col di Sangue”.
Era un periodo molto triste anche per i familiari rimasti a Gubbio, pur tuttavia
il desiderio di rendere omaggio con i Ceri a S. Ubaldo era ancora più sentito!
Ma un decreto del governo italiano, all'inizio della guerra, aveva
vietato le riunioni pubbliche, le processioni civili e religiose. Pertanto la
Giunta e il Sindaco di Gubbio (Conte Giammaria della Porta) deliberarono di
annullare la Festa dei Ceri del 1916, e lasciarono chiaramente capire che
anche le feste degli anni seguenti sarebbero state sospese finché "gli
animi di tutti siano ritornati gioiosi e felici".
Fu così che la Festa dei Ceri, a Gubbio, non si fece per tre
anni (1916-1917-1918).
Ma
possiamo giustamente ritenere che la Festa del 1917 sia stata regolarmente
effettuata!!
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Quella
Festa famosa
del 1917
Infatti, i soldati eugubini del 51° reggimento, visto
che la Festa dei Ceri non poteva essere fatta a Gubbio, decisero di
farla lassù, appena qualche centinaia di metri dietro la prima linea del
fronte del Col di Lana.
Le grandi e sanguinose azioni di guerra in questo settore si erano
svolte soprattutto nei primi due anni di guerra (1915 e 1916), pertanto nel 1917
il fronte era abbastanza calmo: gli italiani avevano conquistato la cima del Col
di Lana costringendo gli austriaci ad arretrare qualche decina di metri, sul
Monte Sief: pochi metri, ma sufficienti per rendere relativamente tranquilla la
vallata sottostante verso Pieve di Livinallongo e Pian di Salesei.
Qui i
nostri soldati decisero di fare la Festa dei Ceri.
La cosa fu decisa con diversi mesi di anticipo. I soldati eugubini
ebbero l'aiuto dell'alto comando militare e del capitano Rinaldo Chelli (autore
delle tre foto giunte a noi, consegnateci da Dante Agostinucci, figlio del
Capitano dei Ceri 1917) e pertanto fu possibile costruire appositamente tre
Ceri con relative barelle e statue dei Santi.
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I
Ceraioli del 1917
Quei nostri concittadini riuscirono davvero a
coinvolgere tutti: la Festa dei Ceri, in quel luogo di sangue, divenne la festa e
l'esaltazione della vita!
Qualche nome di quei eroi "ceraioli": Filadelfo Agostinucci (1°
Capitano dei Ceri), Salvatore Albini, Angelo Camponovo, Alessandro
Farneti, Ettore Ferranti, Basilio Grasselli, Guido Maranghi, Raffaele
Mazzacrelli, Giulio Menichetti, Giovanni Panfili, Settimio Rosati
(l’unico del gruppo che morirà in guerra, l’anno seguente), David Tasso,
Adolfo Vispi e intorno a loro tutti gli altri eugubini che formavano il
51° fanteria.
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Il
Programma della Festa al fronte
Quel 15 maggio 1917 fu un giorno piovoso, ma il programma della festa, perfettamente identico
a quello solito, si svolse regolarmente con la S. Messa alle 9.00, l'Alzata dei
Ceri alle 12.00 e la Corsa alle 17.00. Fu allora che, come scrive Gerardo
Dottori, testimone oculare dei fatti:
“...un Cappellano benedisse Ceri e Ceraioli: i quali in grigio-verde, con un
fazzoletto rosso al collo e al canto della famosa marcia dei ceraioli, issarono
le tre grandi "macchine" e si slanciarono su per l'erta mulattiera del
Col di Lana che conduce a Salesei ...tutti si slanciarono all'inseguimento dei
"matti di Gubbio" ...e ognuno voleva raggiungere uno dei Ceri per
poter dare il cambio, la "spallata" ai portatori e tutti erano pervasi
da una commozione profonda che provocava le lacrime, ...da un entusiasmo
travolgente per cui tutti correvano su per la faticosa via a zig-zag che in
venti minuti fu superata e il Cero del Santo protettore di Gubbio, S. Ubaldo,
toccò la piccola spianata della baracca blindata dove risiedeva il comando del
51° fanteria. Fu un vero assalto - incruento - al Col di Lana, al quale però
nessuno ostacolo, anche cruento, avrebbe potuto resistere tanto fu l'entusiasmo
che si propagò rapidamente a tutti i convenuti.”
l rito fu compiuto, la tradizione rispettata!
Certo non fu come arrivare alla Basilica di S.
Ubaldo e depositare i Ceri dinanzi il sacro corpo del Protettore, ma c'è da giurare che ognuno
di quei grandi idealmente vi giunse con tutto il proprio cuore!
Passò
quel maggio e pochi
mesi dopo, il 24 ottobre 1917, la storia scrisse la ritirata
di Caporetto: l'esercito italiano dovette abbandonare, in grande fretta, le
posizioni conquistate e ritirarsi sulla linea Monte Grappa - Montello – Piave.
Naturalmente dei Ceri del 1917 si perse ogni traccia, ma
poco importa! Avevano ottimamente svolto il loro compito!
Oggi a Pian di Salesei, nel luogo dove furono alzati i Ceri
esiste un sacrario militare dove riposano 4700 soldati “ignoti” e
soltanto 685 soldati “noti” italiani e 19 austriaci.
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Le
Celebrazioni odierne
E' normale che la storia ripensi e celebri se
stessa ed in quest’ottica è già iniziata la celebrazione della Prima
Guerra Mondiale. In tutto il prossimo decennio tanti saranno i fatti
relativi alla grande guerra che verranno riproposti alla nostra memoria
e conoscenza.
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Già nel 2006 è stato celebrato il “novantesimo” dello scoppio della “mina
del Col di Lana”. In vetta, a 2.465 m, nel grande cratere scavato dalla
mina che ha provocato centinaia di morti, è stata concelebrata, nel mese di
agosto, una S. Messa dall’Arcivescovo di Napoli,
cardinale
Crescenzio Sepe,
dall’arcivescovo
francese di Digione, Mons Roland
Minnerath e da altri sei sacerdoti, presenti autorità civili e militari e tanta gente salita fin
lassù a piedi di buon mattino.
Significativo,
poi, l’intervento di un picchetto armato del 7° Reggimento Alpini, guidato
dal tenente colonnello Fregona, e della rappresentanza austriaca del Jägerbattaillon
24°, della caserma “Haspinger” di Lienz, comandata dal colonnello Höss. In questi tempi in cui il vento
di guerra soffia forte in tante parti del mondo, questo è stato un
segnale chiaro e forte in favore della pace
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La
Proposta della nostra Associazione "Eugubini nel Mondo"
Proponiamo che nel 2007, in
concomitanza della festa sul Col di Lana, anche a Pian dei Salesei (Comune di
Livinallongo) che fu teatro di quella eccezionale edizione della Festa dei Ceri
nel 1917, si tenga un’altrettanto semplice e sentita celebrazione del
“novantesimo”.
La nostra Associazione che già nel 2000 ha
realizzato una gita-pellegrinaggio di cinquanta eugubini in quei luoghi, ha già
avuto contatti con le istituzioni: a Gubbio, con il sindaco Goracci, con
l’assessore alla cultura Renzo Menichetti, con l'Assessore all'istruzione Aldo
Cacciamani e con il Vescovo Mons. Mario Ceccobelli; a Livinallongo con il
Sindaco Gianni Pezzei, con l’assessore alla cultura Teresa Pezzei e con il
presidente della associazione nazione Alpini –gruppo “Col di Lana” - Valerio
Nagler. Tutti si sono mostrati estremamente sensibili ed interessati a ricordare
e celebrare l’evento nel corso dell'anno 2007.
C'é da aggiungere che sulle Dolomiti il fatto dei
Ceri nel 1917 non era conosciuto ed anche illustri studiosi locali, come Luciana
Palla, non avevano memoria dell’evento. Insomma è stato per tutti una sorpresa
assoluta ed abbiamo anche rilevato una chiara soddisfazione nel venire a
conoscenza che “la festa più bella del mondo” abbia avuto quei luoghi come
palcoscenico, seppure in tempi duri e sofferti di guerra e di distruzione.
Per favorire la conoscenza dell’avvenimento anche a Livinallongo,
l’Associazione ha inviato copia dei documenti storici con i quali è stato
realizzata una mostra all’interno dello stand allestito in occasione
della festa del Col di Lana del 2006. Tra l’altro, il fatto è ampiamente
trattato nella rubrica “curiosità” del
sito internet
dell’Associazione
www.eugubininelmondo.com
Ci auguriamo di poter raccogliere intorno a questa iniziativa
l’appoggio e la collaborazione di tutte le componenti civili e religiose della
città in ricordo del fatto e degli uomini che lo realizzarono 90 anni fa.
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Il Programma della Celebrazione del 4
agosto 2007
La proposta, oltre alla condivisione da parte dell'Amministrazione
Comunale e della
Curia Vescovile,
ha riscosso l'appoggio
dell'Associazione
Maggio Eugubino, dell'Università
dei Muratori, delle tre
Famiglie Ceraiole, della
Compagnia dei Campanari, della
Banda
Musicale, della
Società dei Balestrieri, del
Gruppo Sbandieratori
e di tanti privati cittadini
La celebrazione si è svolta secondo il preannunciato
PROGRAMMA. |
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Celebrazione del "Novantesimo" della
Festa dei Ceri sul Col di Lana
Così
sabato 4 agosto 2007
siamo saliti, tutti
insieme, lassù.
E' stata un'occasione importante per rendere omaggio a tutti coloro che in quei luoghi
hanno dato continuità alla "Festa più bella del mondo" nonostante i tempi duri e
sofferti di guerra e distruzione.
E' stata una giornata commovente, vissuta
presso il
Sacrario di Pian di Salisei
(comune di Livinallongo) sul Col di Lana,
per ricordare i soldati eugubini che, in
piena guerra mondiale, fecero lassù la
Festa dei Ceri il 15 maggio 1917.
Tanti gli eugubini che hanno voluto essere presenti, tutti con un fazzoletto
rosso al collo, in ricordo di 90 anni fa. Più di 500 persone sono giunte con gli autobus ed altri mezzi.
Presente il
sindaco Orfeo Goracci
con alcuni componenti della
Giunta e del Consiglio Comunale,
affiancato dall'amministrazione
di Livinallongo, con il sindaco Prof. Gianni Pezzei e
l'assessore alla Cultura Prof/ssa Teresa Pezzei. Presenti ovviamente al
gran completo i soci della nostra associazione
"Eugubini nel mondo",
il
vescovo
Ceccobelli e il
vescovo
emerito
Bottaccioli, padre Pietro Mechelli rettore della Basilica di
Sant’Ubaldo, rappresentanti del
Maggio Eugubino, dell’Università dei
Muratori, delle
Famiglie Ceraiole, della
Società Balestrieri,
del
Gruppo Sbandieratori e moltissimi privati cittadini.
A loro si sono
uniti tanti altri eugubini che vivono nel Nord Italia e che non hanno perso
l’occasione per sentirsi un po’ come a casa.
La cerimonia
ha visto la deposizione di una corona di fiori in omaggio ai defunti,
quindi la
presentazione delle autorità da parte del Capogruppo del gruppo Alpini Col di Lana, Valerio Nagler,
poi a seguire l'introduzione del nostro Presidente e il saluto dei
Sindaci delle due città.
Subito dopo la S. Messa
in suffragio ai caduti
concelebrata dal Vescovo Mario Ceccobelli, dal vescovo
emerito Pietro Bottaccioli, da Padre Pietro Mechelli, don Mirko Orsini e don
Menotti Staffici, oltre ai parroci di Livinallongo ed Arabba.
Al termine
la breve "spallata" dei piccoli ceraioli in divisa, con i Ceri
Piccoli,
per rappresentare simbolicamente la continuità con i loro bisnonni
che in quel luogo “alzarono” i Ceri 90 anni fa!
E' stato un momento toccante che ha commosso anche i tanti cittadini del luogo
presenti: "E' stata una giornata di grandi significati - ha affermato il
Vescovo Ceccobelli - che ha visto trionfare ancora una volta la grande fede
degli eugubini per S. Ubaldo, espressa attraverso l'omaggio dei Ceri".
“Una giornata magnifica -
questo il commento del Presidente della nostra Ass. Eugubini nel Mondo
che aveva lanciato lo scorso anno la proposta di questa celebrazione -
Siamo
entusiasti. La giornata è stata accompagnata da uno splendido sole e tutto si è
svolto perfettamente. È stato rievocato l’avvenimento di 90 anni fa, un momento
molto toccante e commovente, con la messa celebrata in suffragio dei caduti da
monsignor Ceccobelli e monsignor Bottaccioli e la presenza dei Ceri Piccoli, con
i giovani ceraioli, che hanno portato anche in questi luoghi il brio e la
vitalità della nostra festa. I Ceri sono passati accanto alle tombe all’interno
del sacrario e poi hanno omaggiato i caduti che riposano nella fossa comune dove
sono sepolte 4.700 persone, con tre giri intorno alla stessa. Molti eugubini in
ferie, con gite organizzate, hanno scelto di raggiungere la manifestazione. È
stato bellissimo. Abbiamo ricevuto una accoglienza speciale dagli abitanti del
luogo e dagli Alpini che si sono davvero prodigati per noi. C’è stato un grosso
interesse da parte di televisioni e giornali locali. I nostri vescovi sono stati
intervistati a lungo e hanno raccontato di Gubbio e delle nostre tradizioni. Il
sindaco Goracci ha colto l’occasione per ricordare i progressi fatti per il
riconoscimento della Festa dei Ceri come bene immateriale dell’Unesco e ha
invitato i rappresentanti del comune di Livinallongo a prendere parte alla
Festa il prossimo 15 maggio. Lo stesso sindaco di Livinallongo Gianni Pezzei
entusiasta dell’iniziativa ha lanciato la proposta di un gemellaggio tra le due
città”.
Il Sindaco, Orfeo Goracci, ha precisato in una nota:
«
Il 4 agosto è stata una giornata unica e indimenticabile per le centinaia di
eugubini presenti alla cerimonia per commemorare il 90° anno della Festa dei
Ceri durante la prima guerra mondiale in Trentino
al Col di Lana. Quello che hanno provato e “trasmesso” coloro che erano sotto
il Col di Lana sicuramente ben rappresentava lo spirito ed il sentimento degli
Eugubini e questa grande e corale partecipazione di tutte le età, una presenza
popolare vera che ha profondamente colpito amministratori, alpini e residenti
della bella zona dolomitica, che ci hanno riservato una accoglienza calorosa,
con immensa disponibilità e cortesia. Colgo l’occasione per ribadire ancora una
volta il più forte e sentito ringraziamento a chi ha consentito lo svolgimento
di questo “evento”, a chi l’ha pensato, organizzato, costruito e, in
particolare, il presidente dell’associazione “Eugubini nel mondo” Mauro
Pierotti. L’iniziativa è stata anche una ulteriore occasione di bella
visibilità mediatica, in molti hanno parlato dell’evento ed in maniera molto
positiva. Oltre alla piena ed adeguata “copertura” della Tv e degli organi di
informazione locale, abbiamo visto servizi e letto articoli al Tg1 nazionale, al
Tg3 del Veneto, al Tg3 dell’Umbria e quasi una pagina intera sul Corriere delle
Alpi. »
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Al termine è stato affisso nella piccola cappella de Sacrario un poster
(sopra riprodotto) che ricorda questa celebrazione del "90° dei Ceri
sul Col di Lana", gentilmente realizzato da Fotolibri - Corso
Garibaldi - Gubbio. |
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Come da programma
domenica 5 agosto
molti eugubini sono saliti a piedi in vetta al Col di Lana che è stato teatro di battaglie tanto sanguinose (8.000
morti) da meritarsi il triste appellativo di “Col di Sangue”. Qui dopo la
commemorazione dei caduti della 1° Guerra Mondiale i presenti hanno assistito
all'inaugurazione della nuova cappella che, seppure identica, ha sostituito
quella posta nel 1935.
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Della Celebrazione e dei momenti che l'hanno preceduta e seguita pubblichiamo un
ampia documentazione fotografica.
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La vetta del Col
di Lana (m. 2462)
e sullo sfondo La Marmolada (m.
3342) |
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