La Diocesi
di Gubbio |
Il Vescovo
Emerito Mons. Pietro Bottaccioli |
Lettera di
saluto del Vescovo Bottaccioli
Messaggio
di Bottaccioli a Ceccobelli |
Il
Vescovo Mons. Mario Ceccobelli |
Saluto
del Vescovo Ceccobelli agli Eugubini nel Mondo
Saluto di commiato del
Vescovo Ceccobelli agli Eugubini |
Il Vescovo Mons. Luciano Paolucci Bedini
I Vescovi di
Gubbio nella Storia |
Museo
Diocesano |
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La Diocesi di Gubbio
La Diocesi di Gubbio, con un territorio di 907 chilometri quadrati e circa 48
mila abitanti, comprende i comuni di Gubbio, Cantiano, Scheggia,
e il capoluogo del comune di Umbertide. Confina con le diocesi di
Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, Perugia - Città della Pieve, Fano -
Fossombrone, Cagli - Pergola.
La famosa lettera di papa Innocenzo I, scritta nel 416 a Decenzio, vescovo di
Gubbio, a un secolo dall'editto di Costantino, presenta un'organizzazione
compiuta, provandone pertanto una sua più antica origine. Un altro documento
che ne attesta il prestigio è la Lettera di papa S. Gregorio Magno, tra il
598 e il 599 al vescovo Gaudioso.
Il silenzio che copre i secoli successivi è interrotto, all'inizio del
secondo millennio, dalla documentazione dell'influsso che ebbe, nella vita
religiosa della Diocesi, l'Eremo
di S. Croce in Fonte Avellana, centro di spiritualità e di
cultura, illustrato da S. Pier Damiani, grande riformatore della Chiesa. Nello
spirito riformatore di S. Pier Damiani, il vescovo
Ubaldo
Baldassini (1129-1160), il più grande tra i vescovi di Gubbio,
canonizzato da Celestino III nel 1192, e il più illustre, si prodigò
incessantemente per la restaurazione della vita comune del clero e il
consolidamento delle istituzioni ecclesiastiche e per la composizione dei
dissidi interni della Città. E' venerato come Santo della Riconciliazione.
All'influsso di Fonte Avellana si intreccia nel 1200 quello francescano.
A Gubbio S.Francesco
era venuto subito dopo la conversione e qui era passato più volte durante la
sua vita. I "fioretti" hanno immortalato i rapporti tra S. Francesco e
Gubbio con il famoso episodio di S. Francesco e il lupo.
Nell'età moderna Gubbio conta tra i suoi grandi vescovi Marcello Cervini
(1544-1555), che divenne poi
Papa
Marcello II: della sua opera è ricordato il sinodo
diocesano del 1549 che anticipò la riforma del Concilio di Trento.
La Diocesi è divisa attualmente in 40 parrocchie raccolte in sei zone
pastorali. Preparato fin dal 1994, la Diocesi ha celebrato nel 1996 il Sinodo,
promulgato poi nel 1997: "per una Chiesa che annuncia, celebra e
testimonia il Vangelo della Carità". Esso aggiorna il Sinodo del 1952
celebrato da Mons. Beniamino Ubaldi, impostando l'azione della Chiesa secondo le
nuove esigenze pastorali in una mutata situazione culturale della società.
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Il Vescovo Emerito
Mons. Pietro Bottaccioli
Dal 1989 al 2004 è stato Vescovo di Gubbio Mons.
Pietro Bottaccioli,
nato a Umbertide il 15 febbraio 1928, entrato in seminario il 17 ottobre 1938.
Laureato in diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense;
ordinato prete il 1 ottobre 1950.
Parroco di S.Martino di Gubbio e poi di Cristo Risorto di Umbertide. Vicino al
vescovo di Gubbio, Beniamino Ubaldi (1932-1965), fu suo accompagnatore
e segretario alle prime tre sessioni del Concilio Vaticano II.
E' stato Superiore prima del Seminario Diocesano e poi di quello Regionale.
Eletto vescovo il 26 aprile 1989, fu consacrato nella
Cattedrale
di Gubbio il 16 maggio 1989. Raggiunti i 75 anni dell'età pensionabile il 15
febbraio 2003, ha atteso, rimanendo nel Suo ruolo, che la Santa Sede nominasse
il suo successore.
Con l'ingresso in Diocesi del nuovo Vescovo, Mons. Mario Ceccobelli, dal 6
febbraio 2005, va in pensione, ma rimane a Gubbio nel ruolo di Amministratore
Apostolico e Vescovo emerito. Del resto il nuovo Vescovo Ceccobelli ha subito dichiarato: "il
Santo Padre mi manda da Voi a succedere al Vescovo Pietro, figlio amato della
chiesa Eugubina, per prendere da Lui il testimone e continuare insieme il
cammino".
Il Vescovo Pietro
è deceduto in Gubbio il 22 gennaio 2017.
(Vedi
Biografia)
Lettera di saluto del Vescovo ,
Mons Pietro Bottaccioli, agli Eugubini nel Mondo
Il Vescovo di Gubbio è lieto di cogliere l'opportunità,
offerta dall'Associazione "Eugubini nel Mondo", per inviare a tutti
gli eugubini lontani un cordialissimo saluto.
Non è il saluto di un estraneo, ma è il saluto del
successore di S. Ubaldo, nel cui nome, anche se dispersi in varie parti del
mondo, ci sentiamo spiritualmente uniti.
Con il saluto, la mia affettuosa benedizione: che
dappertutto possiate farvi onore come eugubini e come cristiani, portatori di
riconciliazione e di solidarietà, degni di tanto Concittadino e Padre.
Gubbio, 15 Dicembre 2001
Pietro Bottaccioli
(Vescovo di Gubbio)
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Messaggio
di Mons. Pietro Bottaccioli al Nuovo Vescovo mons. Mario
Ceccobelli
La Diocesi di
Gubbio accoglie con gioia e gratitudine mons. Mario Ceccobelli che il Santo
Padre ha scelto a succedermi sulla Cattedra di sant’Ubaldo.
Sabato 29 Gennaio, con il dono dello Spirito, conferitogli nell’ordinazione
episcopale nella Cattedrale della sua Perugia, Egli entra nella successione
degli Apostoli, fondamento della sua dignità e della sua missione pastorale,
che svolgerà in mezzo a noi a cominciare dal suo ingresso in Diocesi Domenica 6
febbraio.
È comune il sentimento di attesa, essendo nato immediatamente un profondo
feeling tra mons. Ceccobelli, il clero e il popolo, che nell’ascolto del suo
primo messaggio e nella successiva intervista attraverso la tv locale,
nell’umiltà e nella cordialità della presentazione, hanno scoperto
l’autenticità della Persona, così come nell’apprezzato invito a me rivolto
ad abitare insieme con lui e nella sottolineatura dell’avverbio “insieme”
con il clero, i religiosi e i laici, a connotare la sua conduzione pastorale,
hanno colto il suo spirito di comunione e, nel privilegiare il suo rapporto con
i malati e i poveri, una chiara opzione evangelica. Il saluto non formale alle
autorità civili e alle istituzioni e l’inserimento dei tre Ceri nello stemma
vescovile dicono come Egli si sia subito calato nella nostra cultura ecclesiale
e civica, intendendo continuare, nello spirito di S. Ubaldo, santo della
riconciliazione, il servizio di profonda pacificazione che fa della Chiesa
l’anima della intera comunità.
Gubbio 20 gennaio 2005.
† Pietro
Bottaccioli
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Il
Vescovo Mons. Mario Ceccobelli
Monsignor Mario Ceccobelli è nato a Marsciano il 14
agosto 1941 fa ed è stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1966. È stato vice
parroco a Tuoro sul Trasimeno dal 1967 al 1968, quindi segretario del vescovo,
Ferdinando Lambruschini, per oltre un decennio. Poi è stato parroco di Ponte
Felcino, a Perugia, dal 1982 al 1995, ed infine, negli ultimi nove anni, vicario
generale dell'Arcidiocesi perugina. Il nuovo Vescovo di Gubbio è il 59°
successore di S.Ubaldo. Per trovare un precedente della nomina a Vescovo di
Gubbio di un Vicario Generale di Perugia, bisogna risalire al 1932 quando venne
nominato vescovo di Gubbio Mons. Beniamino Ubaldi (1932-1965).
Mons Ceccobelli è presidente della associazione "Amici del Malawi",
che sta operando a favore della diocesi di Zomba gemellata con Perugia.
Il 23 dicembre 2004 il Santo Padre ha nominato Mons. Mario Ceccobelli Vescovo di
Gubbio, a seguito della rinuncia, per raggiunti limiti di età, di Mons. Pietro
Bottaccioli che è stato nominato contestualmente Amministratore Apostolico.
L'ordinazione episcopale si è tenuta a Perugia il 29 gennaio 2005, festa di San
Costanzo patrono della diocesi perugina.
L'ingresso ufficiale nella Diocesi di Gubbio il 6 febbraio 2005.
Ha guidato la Diocesi Eugubina per oltre 12 anni, quando ha lasciato per
raggiunti limiti di età ed è stato sostituito, il 3 dicembre 2017, da Mons
Luciano Paolucci Bedini.
Al nostro Vescovo Mario un ringraziamento e un augurio molto caloroso da parte di tutti i componenti
l'Associazione "Eugubini nel Mondo".
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Saluto
del Vescovo, Mons. Ceccobelli, agli Eugubini sparsi nel Mondo
Carissimi
Eugubini sparsi nel mondo,
oggi sono tre
mesi dal mio ingresso nella diocesi di Gubbio. Molte persone mi hanno parlato di
voi che avete lasciato la patria eugubina e vi siete dispersi per il mondo
intero. Mi dicono però che nessuno di voi ha dimenticato Gubbio, il suo patrono
Sant’Ubaldo e le sue feste.
Nell’imminenza della solennità del nostro Patrono, già
tutta la città è imbandierata e percorsa da fremiti di festa, ho pensato di
mandarvi il mio saluto affettuoso e fraterno, è il saluto del 59° successore
di Sant’Ubaldo.
In
questi tre mesi di permanenza in questa stupenda e, per certi versi, misteriosa
città, ho potuto sperimentare il legame indissolubile che ogni eugubino ha con
il suo Sant’Ubaldo. Vescovo che ha guidato la diocesi con profondo zelo e
tenerissimo amore e santo della riconciliazione e della pace.
Sono rimasto colpito dalla dolce melodia del canto con cui
gli eugubini invocano il loro Patrono: “O lume della fede”, prego affinché
il santo vescovo Ubaldo possa sostenervi nel combattimento spirituale ed
aiutarvi a conservare la fede ed essere per tutti voi un fratello, un padre, una
guida.
Vi chiedo, cari eugubini sparsi nel mondo, che voglio sperare
ancora devoti di Sant’Ubaldo e credenti nel Signore, di accompagnarmi con la
vostra preghiera perché possa anch’io agire con lo spirito di Sant’Ubaldo
ed essere per tutti gli eugubini seminatore della Parola di Dio e mediatore di
concordia e di pace.
Fiducioso di potervi incontrare un giorno nella nostra amata
città, invoco su di voi e le vostre famiglie, per la potente intercessione di
Sant’Ubaldo, la Benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Gubbio,
6 maggio 2005
† Mario
Ceccobelli
(Vescovo di Gubbio)
Saluto
di commiato del Vescovo, Mons. Ceccobelli,
agli
Eugubini (26 novembre 2017)
Una Basilica di S.Ubaldo gremita fino all'inverosimile ha
fatto da cornice al saluto del Vescovo Mario Ceccobelli al
popolo eugubino, ad una settimana dall'insediamento e dalla
consacrazione del nuovo Vescovo Luciano Paolucci Bedini.
« Carissimi,
è questo il tempo dei saluti, del commiato. A questo foglio
consegno i miei sentimenti. Introducendo il "Camminiamo" di
Ottobre scrivevo: “l’attesa è terminata, il Santo Padre ha
nominato il 60° successore di Sant’Ubaldo. Gli Arcangeli,
messaggeri di Dio, hanno portato alla nostra Chiesa questa buona
notizia”.
In questi dodici anni vi ho incontrato nelle chiese, nei luoghi di
aggregazione, sulle piazze e sulle strade della nostra diocesi:
tutti siete e rimarrete nel mio cuore. Ho cercato di vedere in
tutti dei fratelli da illuminare e da sostenere, non solo nel
cammino di fede. Vi ho visto anche come compagni di viaggio con
cui condividere le alterne vicende della vita. Vi ho sempre
ricordati nella mia preghiera quotidiana e per tutti ho chiesto
al Signore la luce e la forza necessaria per camminare, qui in
terra, sui sentieri che ci ha indicato Gesù e che i nostri
Santi, a cominciare da sant’Ubaldo, ci hanno mostrato
concretamente con il loro esempio e il loro insegnamento.
Il primo saluto, tutto particolare e carico di gratitudine, lo
rivolgo ai presbiteri e ai diaconi, diocesani e religiosi della
Chiesa eugubina. Sono stati loro i miei primi e preziosi
collaboratori, e a loro chiedo di perdonare le mie deficienze e
le mie debolezze, non certo volontarie, ma espressione della
fragilità umana, che è anche mio retaggio.
Saluto e ringrazio i religiosi, le religiose e le persone
consacrate al Signore, che mi hanno aiutato ad annunciare il
Regno di Dio, radicato su questa nostra terra da Gesù con la sua
incarnazione morte e risurrezione. Essi, con la loro scelta di
vita, consacrandosi al Signore, hanno mostrato la via che
conduce alla Patria che ci attende quando, dopo questa vita,
saremo chiamati ad entrare nella pienezza del Regno.
Saluto con affetto paterno i seminaristi che con generosità
hanno risposto alla chiamata del Signore e che si stanno
preparando a ricevere il sacramento dell’Ordine, sono un bel
segno di speranza per la nostra Chiesa.
Saluto anche coloro che, chiamati dal Signore, hanno ancora
paura di buttarsi nell’avventura della sequela dell’unico
Maestro, il solo in grado di saziare la fame di gioia e di vita
che alberga in ogni creatura umana.
Saluto e ringrazio tutti coloro che hanno guidato gli uffici
della Chiesa diocesana, di tutti ho apprezzato la generosità e
l’impegno nell’assolvere i loro compiti.
Saluto e ringrazio i fedeli laici che nelle comunità
parrocchiali hanno collaborato con i parroci nei consigli
pastorali e in quelli economici, nella catechesi, nella
liturgia, nella carità. Sono loro la componente più
significativa e più necessaria per la parrocchia, perché hanno
saputo e voluto trasformare i doni dello Spirito Santo in
servizi per l’edificazione della comunità.
Saluto tutte le autorità civili e militari, i sindaci dei
Comuni compresi nella diocesi e in particolare il sindaco di
Gubbio, Filippo Mario Stirati, che mi ha mostrato sempre piena
disponibilità e offerto fattiva collaborazione nelle iniziative
diocesane che coinvolgevano l’Amministrazione Comunale. Lo
ringrazio di cuore per averlo sempre sentito attento alle
esigenze dei fedeli, che sono anche cittadini di Gubbio. Mi
piace ricordare la sua opera decisiva per realizzare quello che
è stato un desiderio fortissimo del vescovo Pietro Bottaccioli
ed anche mio, e che, dopo aver superato ostacoli che sembravano
insormontabili, ora sta per diventare realtà nell’accoglienza
all’università LUMSA, capace di dare alla nostra città un
respiro culturale ampio e farla diventare meta per gli studenti
che vorranno conseguire le loro specializzazioni.
Saluto le Associazioni, le Istituzioni, le Cooperative, le
Famiglie ceraiole, che sono il tessuto vivo della città e della
diocesi.
È veramente grande il numero delle persone che ho incontrato
in questo che è chiamato il terzo settore, e che svolgono un
servizio non solo nell’ambito religioso ma anche in quello della
cultura, della tradizione e del folclore. Da tutti ho ricevuto
sostegno, solidarietà e direi affetto fraterno, tutti ringrazio
e tutti porterò con me e ricorderò al Signore nella mia
preghiera quotidiana.
Un saluto speciale, pieno di gratitudine, riservo alla
Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia, che non ha fatto
mancare il finanziamento ai tanti progetti miranti al recupero
del vasto patrimonio artistico della diocesi, ma anche alle
iniziative di carattere sociale destinate a soccorrere le
molteplici povertà emerse in maniera drammatica durante il lungo
periodo della crisi economica.
In questo mio ultimo mese di permanenza in diocesi sarò
disponibile, se i parroci m’inviteranno, a venire nelle
parrocchie per celebrare l’Eucaristia e salutare personalmente i
fedeli.
Ogni commiato porta con sé una certa amarezza e qualche
rimpianto per quanto avrei potuto fare e non è stato fatto,
tutto depongo tra le braccia della Divina Misericordia
raccomandandomi alla mediazione della Vergine Santa e dei Santi
della Chiesa eugubina.
Il velo di sofferenza che ora copre il mio spirito è però in
parte squarciato dalla consapevolezza che vi lascio in buone
mani.
Il vescovo Luciano, mio successore, è giovane, ben preparato
e animato da spirito apostolico, vi saprà guidare con coraggio
sui sentieri della nuova evangelizzazione e vi farà gustare le
gioie riservate a coloro che seguiranno il Maestro, Gesù nostro
Signore e Redentore che ci attende tutti nel suo Regno per la
festa che non avrà fine.
Tutti saluto e abbraccio con affetto paterno e fraterno e di
tutti mi ricorderò nella preghiera quotidiana
».
† Mario Ceccobelli
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Il Vescovo Mons. Luciano Paolucci Bedini
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Mons. Luciano Paolucci
Bedini è nato a Jesi (AN) il 30 agosto 1968, primogenito di
due figli. Dal 1989-1995 ha frequentato il Seminario e
conseguito la laurea in Teologia presso il Pontifico Seminario
regionale “Pio XI” e l’Istituto teologico marchigiano di Fano e
Ancona.
Il 30 settembre 1995 viene ordinato presbitero da mons.
Franco Festorazzi nella Cattedrale di San Ciriaco ad Ancona. Dal
1995 al 2004 è viceparroco nella comunità di San Paolo Apostolo
a Vallemiano di Ancona.
Dal 1996-1999 frequenta il corso di Teologia pastorale con
specializzazione in Pastorale giovanile e catechetica presso
l’Università Pontificia Salesiana di Roma, dove consegue la
licenza discutendo la tesi “Gesù Cristo, il perfetto
comunicatore. Criterio e modello di una rinnovata prassi
comunicativa nell’educazione della fede”.
Dal 1999 è direttore dell’Ufficio catechistico diocesano e
dal 2003 direttore dell’Ufficio catechistico regionale. Dal 2001
al 2011 è insegnante di Catechetica, Pastorale giovanile e
Pastorale dell’iniziazione cristiana presso l’Istituto superiore
marchigiano di Scienze religiose “Redemptoris Mater” di Ancona.
Ha svolto dal 2004 il ruolo di vice-rettore presso il
Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Ancona, dove –
dall’agosto 2010 a oggi – ha ricoperto poi l’incarico di
rettore. E’ membro della Commissione presbiterale regionale.
La
consacrazione e l'ingresso in Diocesi, come 60° successore di
S. Ubaldo, il 3 dicembre 2017, al termine di un cammino di
preparazione che, sulle orme di San Francesco, lo ha condotto in
tre giorni da Assisi a Gubbio.
Il 7 maggio 2022, a seguito del pensonamento
del Vescovo di Città di Castello, Domenico Cancian, Papa Francesco ha nominato
Luciano Paolucci Bedini anche vescovo di Città di Castello, unendo le due
Sedi in "persona Episcopi". Il 18 giugno seguente ha preso possesso canonico
della diocesi.
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Museo Diocesano
Visita il sito ufficiale del Museo Diocesano
www.museogubbio.it
Il Museo
è ospitato nell'elegante Palazzo dei Canonici della Cattedrale.
Questo palazzo era stato costruito nella prima metà del 1200, a fianco della
Cattedrale,
per accogliere, in vita comunitaria, i sacerdoti addetti al Duomo.
Il Palazzo è facilmente raggiungibile anche tramite gli ascensori pubblici
che collegano la parte sottostante del
Palazzo
del Comune con l'orto della Cattedrale.
Attualmente accoglie una eccezionale raccolta di opere d'arte che illustra la
storia bimillenaria della Diocesi eugubina.
Il Museo occupa varie sale dove trovano posto: una raccolta di "Lapidi"
di epoca romana e medievale, pitture e sculture del 1200 e 1300, opere del
1400 e del 1500.
Il piano
terra ospita la famosa "Botte dei Canonici". È una enorme
botte del 1500, costruita senza cerchi metallici, infatti le "doghe"
sono tenute insieme da un intreccio di travi di legno.
Essa contiene 387 barili!
Un detto popolare dice: "un barile al giorno e due per le feste
comandate".
Un "barile", a Gubbio, corrisponde a 50 litri!
Per approfondire l'argomento vedi:
"La Botte dei Canonici" di Don Otello Marrani
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I Vescovi di Gubbio
nella storia
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