Note storiche:
Sin dal XII sec., a Gubbio, si manifestò il fenomeno cooperativistico in maniera organizzata ed in particolare da quando gli artigiani riuscirono a far entrare nella gestione del libero Comune un personaggio potente: il Capitano del Popolo, indicato nei documenti con vari nomi:
rector artium et populi, prior artium, prior artium et populi, capitaneus et defensor arti.
Le Corporazioni si dettero delle regole, raccolte negli Statuti, che riguardavano norme di etica professionale miste a disposizioni di carattere protezionistico.
Le corporazioni dell'età comunale costituirono un modo nuovo ed originale di risolvere i numerosi e difficili problemi degli associati. In particolare le Corporazioni, con una precisa organizzazione interna che fissava anche le più piccole regole dell'arte, contribuirono in modo determinante allo splendore di Gubbio dove l'Università dei Sarti, come altre corporazioni artigianali, è rimasta viva nel tempo avendo ininterrottamente svolto l'attività in conformità dello Statuto.
Il più antico statuto dell'Arte dei Sarti oggi esistente, composto da 60 Rubriche e datato 21 gennaio 1625, è conservato nell'archivio di Stato di Gubbio.
Per salvaguardare e tramandare alle nuove generazioni preziose testimonianze dell'artigianato eugubino che trae origine dalle nobili forme di associazionismo medievale, nell'ottavo centenario della morte (1997-1998) del Santo protettore dell'arte,
Sant'Omobono da Cremona, l'Università dei sarti ha voluto riproporsi, con un nuovo statuto come organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), nel rispetto dello spirito e delle antiche tradizioni.
Il nuovo statuto, sottoscritto con atto notarile in data
30 settembre 1998, riconferma che l'Università dei Sarti è la continuazione dell'antica e gloriosa
Corporazione dell'Arte dei Sarti già denominata lungo i secoli:
ars sartorum sive sutorum, comprendente anche coloro che lavoravano le pellicce, pellipariorum, testimoniata nella storia della nostra città sin dal 27 dicembre 1326 (Statuto del Comune).
L'Università riunisce tutti gli individui che svolgono l'arte sia in bottega che in fabbrica, al fine di migliorare e tutelare l'arte stessa, di mantenere vive le tradizioni di qualità dimostrate nella sua storia, con prodotti che siano il risultato di conoscenza, abilità, fantasia e creatività.
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Scopi:
Tutelare i soci, nella loro attività,
Promuovere iniziative per la crescita culturale, morale e per la qualificazione professionale ed imprenditoriale dei propri soci, sostenendo anche corsi di formazione per i giovani e corsi di specializzazione per i soci.
Svolgere la propria azione di collegamento con il Comune e con altri Enti al fine di accrescere le iniziative volte alla salvaguardia del patrimonio artistico e paesaggistico del nostro territorio, e concorrere a studi sulla storia eugubina,
Promuovere e partecipare a convegni, mostre, manifestazioni, corsi di studio ed altre attività finalizzate alla tutela dell'Arte dei Sarti;
Curare iniziative di carattere sociale e manifestazioni ricreative per i propri soci;
Solennizzare la festa del Patrono dell'Arte,
Sant'Omobono, che ricorre il 13 novembre, nella
chiesa di S. Giuliano, dove nel primo altare a destra viene venerata l'immagine del Santo Patrono: un dipinto realizzato nei primi decenni del XVIII secolo, quando la chiesa era stata affidata all'Università dei Sarti. Recentemente quel dipinto è stato restaurato a cura della ditta Menichetti Confezioni s.r.l. di Gubbio.
Intervenire con atti concreti di solidarietà verso i propri soci che versano in condizioni di particolare disagio.
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Nel maggio
2024
l'Università dei Sarti insieme alle altre Università delle Arti e dei
Mestieri (Calzolari, Fabbri, Falegnami) ha realizzato un
proprio "Labaro"
in modo che il 15 maggio, in occasione della Festa dei Ceri, le quattro
Associazioni storiche di Gubbio possano sfilare con i quattro nuovi
vessilli, creati appositamente dall'artista eugubina Antonella
Vagnarelli.
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L'Università è rappresentata da:
Presidente:
Manuela Marchi
Vice Presidente:
Ornella Brunettini
Segretario: Maria Teresa Valentini
Alfiere: Roberto Svobata
Consiglieri: Raffaela (Yvonne) Sollevanti Menichetti, Elvio
Tittarelli, Rita Mengoni,
Rita Fiorucci.
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