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ELEONORA BENVEDUTI TURZIANI | ||
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La giovinezza |
Trasferimento a Firenze |
Attività partigiana |
Sindaco di Scandicci |
Il ritorno a Gubbio
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Eleonora Benveduti Turziani, appartenente alla nobile e antica famiglia dei Marchesi Benveduti di Burano, nasce il 30 marzo 1908. Trascorre l'infanzia e la giovinezza a Gubbio, dove si diploma presso l'Istituto Magistrale. Di famiglia appartenente alla vecchia nobiltà agraria, nonostante i pregiudizi dell’epoca, "Nora" comprese presto la reale disuguaglianza tra la propria famiglia, tra i tanti suoi conoscenti nobili e borghesi e i contadini che lavoravano la terra.
Nacquero così
le sue idee socialiste anche per le sofferenze e le esperienze più o
meno dirette della prima guerra mondiale.
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Trasferimento a Firenze |
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Diviene frequentatrice assidua e stimata di
Aldo Capitini, propugnatore della "non violenza" e punto di incontro perugino di antifascisti, fino al 1938 quando, insieme al marito,
si trasferisce in Toscana, a Firenze.
Nel 1938 si laurea a Roma, con il massimo dei voti, in Pedagogia; tesi con il prof. Ugo Spirito, affiancata dal prof. Lombardo Radice.
Nel periodo ottobre 1939-maggio 1940 insegna italiano,
latino, storia e geografia al Regio Ginnasio di Derna (Libia). |
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Attività partigiana |
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Nella stessa città, durante la guerra, è così forte il suo impegno nella
lotta partigiana e la sua
milizia nella Divisione "Giustizia e Libertà", organizzata dal
Partito d'Azione, che le viene rilasciato l'attestato di Partigiana Combattente dalla Commissione Regionale Toscana ed il
"Certificato al Patriota" noto
anche come Brevetto Alexander, in quanto firmato direttamente dal Comandante in Capo delle forze alleate in Italia, Generale
Harold Alexander. Risulta essere stata arruolata nella Brigata partigiana "Giustizia e Libertà" (con il grado di "Capitano" nel Servizio Intendenza 376) dal 1 ottobre 1943 al 7 settembre 1944. Fu nella lotta partigiana insieme al marito, Dr. Giovanni Turziani, che invece risulta essere stato arruolato stessa Brigata (Comando) dal 1 marzo 1944 al 7 settembre 1944. Ai primi di novembre 1943 viene arrestata dalla "Banda Carità" di Firenze e per molti giorni viene sottoposta a stressanti interrogatori e a gravi minacce nell’ormai famosa «Villa Triste» di via Bolognese. Fu però al suo posto di grande responsabilità il giorno 11 agosto 1944, giorno dell'insurrezione e della liberazione di Firenze, dalle truppe naziste. |
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Sindaco di Scandicci |
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Scioltosi il
Partito d'Azione, si iscrisse al
Partito Comunista Italiano (PCI). Dal 1951 al 1960, guida per 10 anni il Comune di Scandicci in Provincia di Firenze ed è tra i primi Sindaci "donna" d'Italia. La nomina a Sindaco avvenne il 24 giugno del 1951. Prima di essere eletta Sindaco aveva ricoperto la carica di Assessore al Comune e alla Provincia di Firenze. La vita del "Sindaco in gonnella" non fu certo facile, dovette sostenere parecchie lotte, ma il suo carattere era preparato alle difficoltà! Guidò la città toscana con intelligenza e grande sensibilità. Fu un ottimo sindaco, sostenuta sempre da un forte consenso popolare che le permise di essere rieletta nel 1955. Il 10 marzo 1955 diviene socio fondatore dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Nel 1965, per forte dissenso, viene espulsa dal PCI, con l’accusa, infondata, di frazionismo. Dopo di allora cessa ogni attività politica e non milita più in alcun partito. Successivamente si dedica a ricerche storiche e tiene, a Firenze, liberi corsi di aggiornamento su temi politici, filosofici e sociali molto apprezzati e partecipati soprattutto da giovani. Scandicci le ha intitolato una scuola materna statale. |
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Il ritorno a Gubbio |
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Nel 1989 ritorna a Gubbio, dove il 17 giugno 1993 muore all'età di 85 anni.
È stata una straordinaria figura di donna, personaggio di grande forza morale, simbolo di coraggio, cultura e libertà, costantemente impegnata a tutti i livelli nella lotta per l'emancipazione femminile e per garantire una vera giustizia sociale a tutti gli uomini per farne dei soggetti liberi, autonomi e protagonisti della vita nazionale. |
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Premio "Eleonora Benveduti Turziani" |
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L'Associazione Nazionale "Artisti Uniti" ha ritenuto
opportuno e giusto istituire un
Premio Speciale a Lei intitolato, per ricordarne l'intenso impegno sempre
profuso e proporla come esempio soprattutto alle giovani generazioni.
Tale premio, e stato conferito annualmente, ad una donna italiana che si
sia particolarmente distinta in campo sociale, culturale e
professionale.
I personaggi a cui è stato assegnato il premio, a Lei intitolato, sono: 1997: Tullia Zevi, Presidente delle Comunità Ebraiche d'Italia; 1998: Tina Ansemi, più volte deputato al parlamento e ministro in vari governi. 1999: Carmen Lasorella, giornalista; 2000: Barbara Ensoli, ricercatrice, impegnata nello sviluppo del vaccino per l'AIDS. 2001: Clara Sereni, giornalista e scrittrice. 2002: Il premio non è stato assegnato e nemmeno negli anni seguenti. |
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