Presepe
della Vittorina
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Presepe di S. Martino
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Presepe perenne di S. Agostino
Origine
e Storia del Presepe nel Mondo |
Alcuni Presepi Italiani Famosi
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Presepe
della Vittorina
Il Parco della
Chiesa
della Vittorina è dal 1988 il palcoscenico naturale per la
realizzazione di un presepe di grande interesse da parte dell'Associazione
culturale "S.
Francesco e il lupo" e dei suoi
volontari.
L'iniziativa è sorta per mettere in risalto la presenza importante di
S.Francesco
a Gubbio e la creazione di un grande presepe con statue di
dimensioni naturali offre, al visitatore, la possibilità di
"ricordare" il primo presepe francescano (Greggio, 1223) anche a
Gubbio, nel luogo ove sorse il primo convento dei frati Minori e nel luogo dell'
incontro di
S. Francesco e
il lupo.
Il Presepe occupa una superficie di circa diecimila metri quadrati, al cui
interno trovano posto: tanti personaggi vestiti con abiti di stoffa, case
tradizionali palestinesi, molini, un laghetto e la capanna della natività.
Dal 2008 il Presepe non è stato più realizzato, in quanto
L'associazione "S.Francesco e il Lupo" ha cessato la sua attività.
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"Dal
Presepe all'Albero, una luce si accende"
Questo il nome della "fiaccolata" che ogni 26 dicembre
congiungeva in processione la Chiesa della Vittorina con la
Basilica di S.Ubaldo,
è realizzata a sostegno dell'Unicef, l'organismo mondiale che opera in
favore dei bambini del terzo mondo.
La manifestazione, nel suo percorso verso la Basilica, passa tra le luci dell'Albero
di Natale più grande del mondo.
DAL PRESEPE ALL’ALBERO
di Rosanna Milano Migliarini
Mentre sfiorisce il giorno
guardiamo gli ulivi dei declivi,
intorno al colle del Beato Ubaldo,
ondeggiare ad ogni trasalir del vento.
Anche se il tormentato tempo nostro
ci scava dentro l’anima,
entrati siamo ancor per una volta
nella santità
di un paesaggio amico e confidente,
voluto da uomini di buona volontà
che rubando le tante ore al sonno
han rivestito di petali d’amore
questo percorso.
Dal presepe della piccola chiesa di Francesco,
giù nella piana,
s’innalza fin lassù,
attraversando la magia della Natività,
l’Albero di Gubbio che splende
tra bagliori, trasparenze
e, dei Ceri, i bei colori.
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Indica a noi, il maestoso Albero,
quella Stella Cometa
che accende di vivida luce la speranza
nei caldi spazi dell’anima.
Il tappeto color dell’amaranto
fruscia morbido sotto i nostri passi
che saliamo a pregare il Bambinello Santo.
Son lì per sempre di Matteo le parole:
“Il Figlio dell’Uomo verrà,
tornerà, balenerà nel cielo,
sciaboleranno le luci,
i colori si esalteranno…..”
Questa Notte Santa riporta,
allora, al mistero di ricercare
Nostro Signore
che si profila oggi
ridente per la Sua venuta
domani martoriato sulla Sua Croce.
Nel rovello di sospesi silenzi,
all’anima che vaga nella notte,
il Battista, vestito di peli di cammello,
a piedi nudi sale con noi e ripete tacendo….
“Nessuno verrà dopo il Cristo, Nostro Signore!” |
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Presepe di
S. Martino
Nello
storico
quartiere
di San Martino,
in occasione delle festività natalizie, dall' 8
dicembre al 6 gennaio, viene allestito un caratteristico presepe con
statue a dimensioni naturali. Tale opera, che si rinnova ogni anno, dal
1999, anima i caratteristici ed incantevoli vicoli
medioevali del quartiere nella sua parte alta, verso S. Croce (Via
Capitano del Popolo, Via Ondedei, Largo Lando, Vicolo Lazzarelli, Via del
Loggione). Gli elementi architettonici delle case e delle vie con i loro
archi, nicchie, portoni, piazzette e fontane diventano incantevoli e
incredibili scenari per un presepe ambientato in pieno 1300, con
personaggi che rappresentano, molto
realisticamente,
scene di vita
quotidiana e i vari aspetti dei mestieri e delle arti della Gubbio
medievale. Il Presepe è realizzato da un comitato spontaneo costituito
dai residenti delle vie interessate. Nel Comitato un ruolo molto importante
hanno le donne, alle quali spetta oltre al merito dell'idea iniziale,
anche l'onere di realizzare i molti vestiti degli abiti medievali che
rivestono i figuranti le cui teste e mani sono realizzate in
ceramica
da abili artigiani del quartiere.
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Presepe
perenne di S. Agostino
In un caratteristico locale, attiguo al chiostro del
chiesa
di S. Agostino,
nel 1977 un gruppo di
giovani della parrocchia, per
far sentire la festa di Natale più grande e più bella, pensarono di
realizzare un grande presepio, di stile popolare, da aprirsi all’uscita
della Messa di mezzanotte.
Per sfruttare questa caratteristica, i
costruttori decisero di allestire il presepio presentando ogni anno uno
dei tanti temi del mistero dell’Incarnazione.
Per diversi anni, il presepe fu aperto solo nel periodo natalizio e poi
veniva demolito. Circa 10 anni dopo, negli anni 1988 – 89, si decise di
passare ad un presepio permanente che rimanesse cioè aperto al pubblico
fino a Dicembre dell’anno successivo, quando si sarebbe provveduto ad
una nuova strutturazione.
Nel trascorrere degli anni, il presepio è stato costantemente trasformato
e migliorato, dotandolo
di un ciclo completo del giorno e della notte, movimenti di nuvole, lampi,
cascate ecc…e inoltre, di anno in anno, gli fu data un’impronta
tematica diversa.
Dal Natale del 2003
è stato tolto il ciclo del giorno e della notte dandogli un aspetto fisso
e suggestivo nello stesso tempo.
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Visita
il Sito Ufficiale del Presepe perenne di S. Agostino
http://www.santagostino.net
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Origine
e Storia del Presepe nel Mondo
Sono gli
evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro
brani c'è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo
prenderà il nome latino di "praesepium"
(da
prae:
"davanti" e
saepire:
"chiudere con una siepe")
ovvero "recinto
chiuso", "mangiatoia". Oggi
la parola assume il significato non solo di "mangiatoia", bensì
dell’intera rappresentazione della natività in tutte le sue
sfumature...del Presepe, appunto!
Luca parla soltanto dell' umile nascita di
Gesù a Betlemme (...giunse
per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito.
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non
c'era posto nell'albergo. In quella stessa regione si trovavano dei
pastori: vegliavano all'aperto e di notte facevano la guardia al loro
gregge....), poi
il greco Origene
(prima metà del III secolo)
all'iconografia originaria aggiunse altri
particolari, infatti colloca Gesù in una grotta,
parla dei doni dei pastori, di un bue e di un asinello, che riscaldano il piccolo con il proprio alito,
richiamandosi probabilmente ad una antica profezia di Isaia.
Di
Re Magi venuti ad adorare il
Redentore, ne parla Matteo: "...alcuni
Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov’è il Re dei
Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per
adorarlo". L'origine esatta del
Presepio è
difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo. Già nel
secondo secolo troviamo nelle catacombe romane di
Priscilla, lungo la via Salaria a Roma, rappresentate scene
della nascita di Gesù,
come
la Madonna con in grembo il bambino.
Anche
nelle
catacombe di San Sebastiano,
si
può
ammirare un altro importante affresco che, seppure fortemente deteriorato,
raffigura la mangiatoia con due animali: il bue e l’asinello. È
storicamente documentato che già nel Quarto secolo, per volere di Papa
Liberio I (352-366), veniva eretta nel giorno di
Natale, nella Basilica S.Maria
"ad praesepe"
(oggi nota come S. Maria Maggiore) una "tettoia"
sorretta da tronchi d’albero (quasi lo schema essenziale di una stalla),
tale tettoia veniva posta davanti all'altare presso il quale, il 24
dicembre di ogni anno, veniva celebrata la Messa di mezzanotte. Papa Liberio era
succeduto a Papa Giulio I (337-352) il quale nel 337 aveva stabilito che
il 25 dicembre fosse festeggiato come il giorno della nascita di
Gesù.
Altre
“tettoie” furono erette in altre Chiese a Roma (S. Maria in Trastevere),
a Napoli nella Chiesa di S. Maria della Rotonda, e certamente in altre
Chiese di altre città. Si sa pure che Papa Gregorio III (731-741) fece
sistemare sotto la tettoia di S. Maria Maggiore una statua d’oro della
Madonna con il Bambino e che anche in altre chiese furono collocati sotto
tali tettoie pitture o statue che ricordavano il Sacro Evento.
Si
dice che il primo presepe venne realizzato a Napoli nel
1025 presso una
chiesa chiamata Santa Maria ad Praesepe che
sorgeva in piazza San Domenico Maggiore nella quale furono esposte per la
prima volta alcune statue lignee che raffiguravano la natività del
Cristo.
Il
primo presepio vivente così come lo vediamo realizzare ancor oggi, con la grotta al
centro e tutti gli uomini che vanno verso il Bambino, ha origine, secondo
la tradizione, dal desiderio di
San Francesco D'Assisi di far rivivere in
uno scenario naturale la nascita di Betlemme, con personaggi reali,
pastori, contadini, frati e
nobili tutti coinvolti nella rievocazione che
ebbe luogo a Greccio,
piccolo
centro del Lazio, in provincia di Rieti, ai confini con l'
Umbria, nella
notte di
Natale del 1223. Questo episodio poi fu magistralmente dipinto da Giotto
nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi. Fu
il primo
presepio e Greccio
viene oggi celebrato come
luogo di nascita del presepe. Allora, Papa Onorio
III, dette a Francesco una particolare autorizzazione
poiché,
essendo vietati dalla Chiesa la rappresentazione di drammi sacri, gli
permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in
chiesa,
così egli eresse una
mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed
un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia,
rivisse la nascita del Signore.
Francesco
era stato in oriente quattro anni prima,
nel 1219, ed aveva potuto visitare
i luoghi santi della vita del Signore. Il ricordo più intenso di questo viaggio
fu la visita alla grotta di Betlemme ove il Signore volle nascere.
Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di
persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a
tutti coloro che non sapevano leggere.
S. Bonaventura scrive anche che Francesco: "Tre anni prima della sua
morte, volle celebrare presso Greccio il ricordo della natività di Gesù
Bambino, e desiderò di farlo con ogni possibile solennità, al fine di
eccitare maggiormente la devozione dei fedeli. Perché la cosa non fosse
ascritta a desiderio di novità, prima chiese e ottenne il permesso dal
Sommo Pontefice" Secondo il racconto di
Tommaso da Celano, in quella
notte di Natale, a Greccio, il Santo avrebbe anche compiuto un miracolo facendo
animare la statua del bambino.
Il
più antico presepe inanimato
è invece quello che Arnolfo di Cambio scolpì
per Papa Onofrio IV
nel
legno nel 1283 e del quale oggi si conservano solo alcune statue
nella chiesa di S. Maria
Maggiore in Roma. Le
statue, ad altezza naturale, rappresentano: la Madonna col Bambino sulle
ginocchia, San Giuseppe, il bue e l'asinello; davanti alla Madonna c'è
uno dei re Magi. A
partire dal IV secolo la Natività diviene uno dei temi dominanti
dell'arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico:
la natività e l'adorazione dei Magi del dittico composto da cinque parti
in avorio e pietre preziose che si ammira nel Duomo di Milano e che risale
al V secolo e i mosaici
della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di S. Maria a Venezia e
delle Basiliche di S. Maria Maggiore e S. Maria in Trastevere a Roma. In
queste opere dove si fa evidente l'influsso orientale, l'ambiente
descritto è la grotta, che in quei tempi si utilizzava per il ricovero
degli animali,gli artisti
producono statue di legno o terracotta che sistemano davanti a una pittura
riproducente un paesaggio come sfondo alla scena della
Natività.
Il presepe veniva esposto all'interno delle chiese nel periodo
natalizio.
Dal
1300 in poi la Natività è affidata all'estro figurativo degli artisti più
famosi che si cimentano in affreschi, pitture, sculture, ceramiche,
argenti, lavori e vetrate che impreziosiscono le chiese e le dimore della
nobiltà o di facoltosi committenti dell'intera Europa, valgano per tutti
i nomi di Giotto, Filippo
Lippi, Piero della Francesca, il Perugino, Dürer, Rembrandt, Poussin,
Zurbaran, Murillo, Correggio, Rubens, Ghirlandaio.
Il
1400 è un secolo di stasi per il presepe, essendo esso prerogativa
di grandi chiese che possedevano rappresentazioni stabili per l’intera
durata dell’anno. Si ha notizia certa del Presepe dei fratelli Pietro e
Giovanni Alemanno per la chiesa San Giovanni a Carbonara, di questo
presepe sono giunte fino a noi diciannove statue in legno policromo.
Nel
1500 si assiste ad una ripresa di rappresentazioni in tutta Italia;
ricordiamo il magnifico presepe, totalmente in terracotta, ancora oggi
conservato presso il Duomo di Modena, opera di Antonio Begarelli; a
Urbino e Piobbico sono conservati splendidi presepi dello scultore
Federico Brandani (esecutore di molte decorazioni delle sale del Palazzo
Ducale di Urbino). Nella
chiesa
di San Domenico Maggiore a
Napoli è conservato parte del
presepe del Belverte. Il presepe comincia ad espandersi anche nelle case di nobili in tutta
Italia. Cominciano ad essere rappresentati anche animali quali pecore,
capre, cani oltre al bue ed all'asino; Inoltre cominciano a vedersi i
primi paesaggi più o meno complessi.
Le
statue sono prevalentemente di legno policromo o tutte di terracotta,
mentre solo nel secolo successivo, 1600, si cominciano a delineare
figure più modellate nelle posture. Aniello …”scultore anche
migliore” e Donato diedero vita al presepio del Viceré conte di
Castrillo nel lontano 1658 (ricco presepe di cui sono stati tramandati 112
figure lignee di ridotte dimensioni).
Nella seconda metà del secolo, cominciano a farsi spazio anche le
figure in cartapesta.
Nel
1700
il
presepe si diffuse largamente nel regno di Napoli ad opera di Carlo III
di Borbone. Gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un'impronta
naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci
di vita che vedono personaggi della nobiltà, della borghesia e del popolo
riprodotti negli atteggiamenti del loro vivere quotidiano: occupazioni, momenti
di svago, a tavola o impegnati in balli e serenate. Ulteriore
novità è la trasformazione delle statue dei
pastori sempre in legno, ma
realizzati con arti di fili di ferro ricoperti di stoppa,
che permettevano ogni tipo di postura,
vestiti con stoffe più o meno ricche, adornati con monili e muniti degli
strumenti di lavoro tipici dei mestieri dell'epoca e tutti riprodotti con
esattezza anche
nei minimi particolari.
Nello stesso periodo si distinguono anche gli
artisti liguri, in particolare genovesi, e quelli siciliani che,
in genere, si ispirano alla tradizione napoletana con alcune eccezioni come ad
esempio l'uso della cera a Palermo e Siracusa o le terrecotte dipinte a freddo
di Savona e Albissola.
Sempre nel '700 si diffonde il presepio
con parti in movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito
da Hans Schlottheim nel 1588 per Cristiano I di Sassonia. Ma fin qui abbiamo
trattato di ricostruzioni quasi sempre monumentali e di grande pregio artistico
realizzate da maestri dell'arte per lo più per la Chiesa o per cappelle private.
La diffusione a livello
popolare si realizzò pienamente nel 1800:
ogni famiglia in occasione del Natale costruiva un presepe in casa riproducendo
la Natività secondo la tradizione con statuine in gesso o terracotta, carta
pesta e altri materiali per gli scenari, forniti dagli artigiani. In Puglia,
specialmente a Lecce, fu introdotto un uso innovativo della cartapesta,
policroma o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro e
stoppa. A Roma le famiglie importanti gareggiavano tra loro nel costruire
i presepi più imponenti, ambientati nella stessa città o nella campagna romana,
che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti.
Nel corso del Novecento poi, e soprattutto dopo la
Seconda Guerra Mondiale, ci fu un indebolimento della tradizione del presepe,
anche per il fiorire della
tradizione dell'Albero di Natale.
Oggi tuttavia
in Italia il presepe è tornato a fiorire grazie all'impegno di enti religiosi e privati
come: la
Associazione
Italiana Amici del Presepio; il
Museo
del Presepio di Brembo Dalmine di
Bergamo; alcune mostre importanti (100 Presepi nelle Sale
del Bramante di Roma e dell'Arena di Verona); eccezionali rappresentazioni dal vivo
come la rievocazione del
Primo
presepe di S. Francesco a Greggio,
il
Presepe
Vivente di Rivisondoli in Abruzzo, il Presepe
Vivente di Revine nel Veneto,
oppure il
Presepe
Vivente di Casarano in Puglia
e tanti altri ancora, in tutte le regioni.
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Presepi
Italiani Famosi
La realizzazione di
Presepi, dai personaggi agli
scenari, costituisce uno dei settori più ricchi dell'arte popolare
italiana, che nei secoli ha utilizzato i materiali più diversi: legno, ceramica,
cartapesta, cera, ecc.
Possiamo
affermare che non esistono in Italia grandi o piccoli paesi dove non venga
realizzato un Presepe.
Ne derivano scene estremamente suggestive e
differenziate che rendono famosi tanti Presepi.
Elenchiamo alcuni Presepi famosi:
PRESEPE
GIGANTE di MARCHETTO
(Comune
di Mosso - Provincia di Biella)
Da una tradizione
secolare di manifestazioni legate al Natale, nasce nel 1980 il
Presepe Gigante allestito nelle vie, nei cortili e negli spazi
aperti della borgata Marchetto di Mosso.
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PRESEPE
di LIMONTA
(Comune di Limonta - Provincia di Lecco)
Il
presepe di Limonta nasce grazie ad un gruppo di amici che per
diletto e passione hanno deciso di realizzare un presepe interamente
fatto a mano, comprese le statue, gli accessori ed i dettagli del
paesaggio.
Per
rendere il presepe più suggestivo, alcune statue sono state dotate
di movimento; inoltre una centralina gestisce l'alternarsi delle
fasi del giorno.
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PRESEPI
di TESERO
(Comune di Tesero - Provincia di Trento)
Il centro storico
di questo paese della Val di Fiemme, si trasforma ogni anno
nella caratteristica collocazione dell'iniziativa “Tesero e i
suoi Presepi”.
Aspetto saliente dell’appuntamento è l’ambientazione lungo un
percorso dislocato nell’intero centro storico della rassegna che
ospita circa un centinaio di presepi, frutto della fantasia e della
creatività di chi per passione si dedica all’antica arte del
presepio.
Dal 1965 l’Associazione "Amici del Presepio di Tesero" opera in tale
contesto con l’obiettivo di riscoprire e diffondere le tradizioni
locali attraverso la promozione di iniziative tese alla
valorizzazione del ricco patrimonio storico, artistico e culturale
non solo della Comunità di Tesero e della Valle di Fiemme ma
dell’intera provincia |
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PRESEPIO
di ARA GRANDE
(Comune di Ara Grande di Tricesimo - Provincia di
Udine)
E' uno dei presepi
più grandi d'Italia. L'iniziativa, nata nel lontano 1976, è andata
via sviluppandosi, raggiungendo le attuali dimensioni, che
coprono una area di 2.500mq., situata presso la ex baraccopoli di
Ara di Tricesimo.
Strutture portanti, quantità di materiale impiegato rendono l'opera
oltremodo impegnativa: per l'allestimento e lo smantellamento del
"cantiere" si lavora all'aperto circa 6 mesi all'anno.
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PRESEPIO
EVANGELIUM
(Comune di Due Ville - Provincia di Vicenza)
Non è un classico
presepe. Attraverso un percorso che attraversa una serie di scene,
propone i momenti salienti della Bibbia.
Il lavori per la costruzione dell'opera sono durati più di sei
anni.
I personaggi biblici in grandezza naturale e gli ambienti che fanno
da scenario sono stati ricostruiti nei particolari storici dopo
accurate ricerche.
Luci, effetti sonori e un commento simultaneo, rievocano avvenimenti
antichi con l'intento di renderli presenti ed attuali.
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PRESEPIO
dei DELFINI
(Baia
di Riva Trigoso - Provincia di Genova)
Presepe subacqueo posto a 11,5 metri di
profondità. E' composto da cinque statue di bronzo (la più alta è
di circa un metro) che rappresentano la Natività. Il posto
normalmente riservato all'asinello ed al bue qui è occupato da due
delfini.
Il Presepio dei delfini è stato calato sul fondo del mare sabato 28
settembre 2002 di Riva Ponente con le coordinate geografiche:
Nord
044° 15,422' Est 009° 24,885' .
La zona è
facilmente raggiungibile a nuoto ed il presepio subacqueo è
visibile con una semplice maschera subacquea e anche dalle
imbarcazioni. |
PRESEPIO
di CICIANA
(Frazione
di
Ciciana - Comune di Lucca)
In occasione del
Natale del 1973, alcuni giovani decisero di riprendere la tradizione
del Presepe. In particolare c’era la volontà di far sentire la
festa del Natale più grande, più vera, e c’era la voglia di
mantenere alcune di quelle tradizioni che altrimenti sarebbero
scomparse.Con il trascorrere degli anni è maturata una grande
passione per i presepi e per l’arte di creare scene quanto più
curate possibili. In tutti questi anni, il presepio è stato
costantemente modificato e migliorato.
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PRESEPIO
di FERENTILLO
(Comune
di Ferentillo - Provincia di Terni)
Nato da un'idea di
un piccolo gruppo di parrocchiani sono ormai più di sette anni che
nella Pieve di Santa Maria viene realizzato un presepe artistico nel
periodo natalizio. All'inizio sono state studiate diverse
ambientazioni come grotte, paesaggi vari ecc. e a mano a mano sono
stati introdotti effetti come il ciclo giorno-notte, l'acqua
utilizzata per ruscelli, cascate, ecc. ed il cielo stellato
realizzato con fibre ottiche e proiettori.
Negli ultimi anni infine è nata l'idea di unire la narrazione dei passi del
Vangelo che riguardano la Natività alle scene del presepe
evidenziate da giochi di luce.
Il presepe 2003 ha vinto la 10° edizione del concorso presepistico
nazionale: "PRAESEPIUM ITALIE" indetto dall'Assoc. Amici del Presepio delle Madonie e
di Sicilia.
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PRESEPIO
VIVENTE di MOIE
(Moie
di Maiolati Spontini - Provincia di Ancona)
Il Presepe vivente
di Moie, diversamente da molte rappresentazioni simili, non sfrutta
nessuna struttura esistente, se non limitatamente alla grotta della
natività ricavata all’interno dell’Abbazia di S.Maria; tutto il
resto, dalle capanne alle case, dalla cascata ai laghetti, dagli
ovili alle botteghe dei vari mestieri, viene pazientemente
ricostruito ogni anno. Enormi quantità di canne, legname e pietre
insieme alla fantasia ed all’entusiasmo dei volontari per
realizzare un’ambientazione che può tradursi efficacemente nel
motto "il Presepe di casa prende vita". |
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PRESEPIO
ELETTRONICO MULTIMEDIALE
(via Aufidio Namusa 194
- Roma)
Il presepio,
diverso ogni anno, è realizzato con maestria e una grandissima cura
anche nei più piccoli particolari.
E' completato da un grande numero di effetti speciali, molto
realistici, gestiti da un Sistema di Controllo computerizzato non
commerciale ma progettato e realizzato in proprio.
Il Sistema di Controllo gestisce e sincronizza tutti gli effetti
luminosi, la musica, gli effetti audio, i vari movimenti.
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PRESEPIO
di GRAGNANO
(Comune
di Gragnano - Provincia di Napoli)
Il presepio di
Gragnano è dovuto alla passione e all’ingegno degli artigiani
locali i quali, spinti dall’amore per la tradizione natalizia,
hanno dato vita al primo presepio nel lontano 1969.
Musiche e canti natalizi accompagnano i visitatori estasiati in
quella mistica e suggestiva atmosfera facendoli partecipi del
mistero della Natività.
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PRESEPIO
ARTISTICO di LUCERA
(Comune
di Lucera - Provincia di Foggia)
E' un presepio
curato nei dettagli e rifinito nei minimi particolari, diverso e
sempre più ricco ogni anno. Nelle versioni degli ultimi anni
presenta numerosi automatismi tra cui la donna che cuce, lo
stalliere e la donna al pozzo; effetti luce riproducenti le varie
fasi della giornata contribuiscono a rendere il tutto ancora più
suggestivo e realistico. |
PRESEPE
ARTISTICO di SALICE SALENTINO
(Comune
di Salice Salentino - Provincia di Lecce)
Davvero unico
nel suo genere questo Presepe Artistico.
Rappresentato nella magica atmosfera dell’antica Palestina dei
tempi di Gesù. In circa 40 mq di esposizione rivivono i personaggi
nei loro ambienti rigorosamente ricostruiti in cartapesta, muniti di
tantissimi particolari che lasciano il visitatore giustamente
meravigliato.
C’è un po’ di tutto: dalle grotte alle sorgenti, dalle colline
ai paesaggi montani della vecchia Betlemme; dal paesaggio
palestinese alla Sinagoga; rappresentati anche il Tempio, il Ponte
Romano, la locanda, la casa di Giuda Ben-hur e del vasaio, il
mulino, il Palazzo e le mura di Erode, le mura di Betlemme con la
Porta di Davide e il Foro, infine le tre piramidi della Valle di
Giza (Egitto) che rievocano la fuga della Sacra Famiglia in Egitto.
Il meraviglioso sistema luminoso imita le fasi del giorno e della
notte con sincronia e spettacolarità.
Il presepe è visitabile in via Giovanni XXIII, 23 tutti i giorni
del mese di dicembre. |
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