Mentre è in atto il montaggio della copia dello
"Studiolo" del Duca Federico
nel
Palazzo Ducale di Gubbio si può
finalmente conoscere il contenuto di una
lettera cifrata scritta da
Federico da Montefeltro
il 22 ottobre 1472
ed indirizzata a Giovanni Battista Bentivogli, consigliere presso il
re di Napoli, Ferdinando I.
La frequentazione del
gruppo dedicato al duca di Urbino, aperto su
FaceBook da Ubaldo Scavizzi, è stata la causa
indiretta del rinvenimento di questa lettera, peraltro già nota al
dott.
Piero Luigi Menichetti, che -
seppure senza poterne comprendere il contenuto - ne aveva dato
notizia in un suo articolo del 1992.
Il documento, di cui purtroppo non si conosceva la posizione
archivistica, è stato rintracciato pochi giorni fa dal ricercatore
d'archivio Fabrizio Cece ed inviato, per la sua decifrazione,
al prof. Marcello Simonetta, docente di storia e letteratura
rinascimentale nella prestigiosa Wesleyan University nel Connecticut
(USA) e autore nel 2008 del best seller internazionale “L'enigma
Montefeltro” (pubblicato in Italia da Rizzoli).
[Questo è un libro scritto con lo stile del romanzo, dove
Simonetta, a 530 anni dall'uccisione di Giuliano de' Medici e dal
ferimento del fratello Lorenzo per mano di Francesco de' Pazzi,
svela i retroscena che la storia fino ad ora non conosceva.
Simonetta scrive per passione, ma anche per patrimonio genetico,
visto che uno dei personaggi che troviamo nella vicenda era un suo
lontano antenato: Cicco Simonetta al servizio della famiglia Sforza,
prima come cancelliere e dopo come reggente del ducato milanese. Un
abile crittografo che ha permesso al suo discendente di decifrare il
complotto contro i Medici e scoprire un inedito “dietro le quinte”.
Marcello Simonetta nel 1998 approfondendo le relazioni politiche tra
Cicco e Federico da Montefeltro, duca di Urbino, dopo l'assassinio
nel 1476 del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, trovò alcune
lettere scritte da Federico dopo la congiura de' Pazzi e da queste
ipotizzò il coinvolgimento di quest'ultimo. Con pazienza certosina,
allora, cercò per ben tre anni di avere accesso ad un archivio
privato di Urbino dove, finalmente, nel 2001 trovò una serie di
carte. Tra questi il più lungo era stato inviato, in codice, dal
duca ai suoi ambasciatori a Roma. Ricorrendo alle regole riportate
dal suo antenato in un piccolo trattato di decodificazione Simonetta
riuscì, dopo alcune settimane, a decifrare la missiva, mettendo allo
scoperto tutti gli attori coinvolti nell'omicidio ed a riscrivere la
storia della Firenze dei Medici. Federico da Montefeltro,
condottiero, capitano di ventura, imparentato con gli Sforza per
aver sposato la figlia di Alessandro (Battista Sforza) ed in seguito
con Papa Sisto IV, che fece convolare a nozze suo nipote (Giovanni
della Rovere) con la figlia del Duca (Giovanna), era coinvolto nella
congiura ordita dal Pontefice per sovvertire la Signoria e
ridisegnare i poteri nell'Italia quattrocentesca.]
Ritorniamo alla recente lettera... del 22 ottobre 1472: essa si
apre con una lunga disquisizione diplomatica sulle principali
potenze a cui appoggiarsi, in Italia e fuori. Il Conte Federico (nel
1472 ancora non era stato nominato Duca), con mente lucidissima,
tratteggia il panorama politico con estrema chiarezza ed individua
in Francia, Borgogna, Milano, Venezia e - sopra tutte - Napoli le
potenze alle quali un piccolo principe italiano avrebbe potuto
affidare la sopravvivenza del proprio stato.
La seconda parte di questa importante lettera contiene sorprendenti
riferimenti a questioni più private e personali, attinenti,
soprattutto, la politica di papa Sisto IV da cui, in effetti,
dipendeva lo stato di Urbino (di cui Gubbio faceva parte) governato
in vicariato dal conte Federico.
Il testo integrale della lettera, l'analisi del momento storico in
cui essa fu scritta e le considerazioni che scaturiscono da questo
documento confluiranno in una lezione che il prof. Simonetta terrà
il 18 settembre prossimo al Metropolitan Museum of Art di New York
dal titolo: “The Gubbio Studiolo, Botticelli, and Lorenzo de'
Medici: Patronage and Vendetta in Reinassance Italy”.
Vorremmo ovviamente sperare che in un futuro molto prossimo
la lettera sia presentata anche a Gubbio e che ciò, assieme
all'inaugurazione della posa del "nuovo" Studiolo del Duca, possa
rappresentare un importante incentivo per incrementare gli studi su
Federico e il
Ducato di Montefeltro di cui
Gubbio ha rappresentato un'importante ed essenziale componente dal
1384 al 1631.

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