Tre mesi dopo, nel dicembre 2017,
Il Vescovo Ceccobelli diventa
Vescovo emerito e viene sostituito dal
Vescovo Luciano Paolucci Bedini e
in una
una
Basilica di S.Ubaldo gremita fino all'inverosimile
ha rivolto questo saluto agli
Eugubini:
«
Carissimi,
è questo il tempo dei saluti, del commiato. A questo foglio
consegno i miei sentimenti. Introducendo il "Camminiamo" di Ottobre
scrivevo: “l’attesa è terminata, il Santo Padre ha nominato il 60°
successore di Sant’Ubaldo. Gli Arcangeli, messaggeri di Dio, hanno
portato alla nostra Chiesa questa buona notizia”.
In questi dodici anni vi ho incontrato nelle chiese, nei luoghi
di aggregazione, sulle piazze e sulle strade della nostra diocesi:
tutti siete e rimarrete nel mio cuore. Ho cercato di vedere in tutti
dei fratelli da illuminare e da sostenere, non solo nel cammino di
fede. Vi ho visto anche come compagni di viaggio con cui condividere
le alterne vicende della vita. Vi ho sempre ricordati nella mia
preghiera quotidiana e per tutti ho chiesto al Signore la luce e la
forza necessaria per camminare, qui in terra, sui sentieri che ci ha
indicato Gesù e che i nostri Santi, a cominciare da sant’Ubaldo, ci
hanno mostrato concretamente con il loro esempio e il loro
insegnamento.
Il primo saluto, tutto particolare e carico di gratitudine, lo
rivolgo ai presbiteri e ai diaconi, diocesani e religiosi della
Chiesa eugubina. Sono stati loro i miei primi e preziosi
collaboratori, e a loro chiedo di perdonare le mie deficienze e le
mie debolezze, non certo volontarie, ma espressione della fragilità
umana, che è anche mio retaggio.
Saluto e ringrazio i religiosi, le religiose e le persone
consacrate al Signore, che mi hanno aiutato ad annunciare il Regno
di Dio, radicato su questa nostra terra da Gesù con la sua
incarnazione morte e risurrezione. Essi, con la loro scelta di vita,
consacrandosi al Signore, hanno mostrato la via che conduce alla
Patria che ci attende quando, dopo questa vita, saremo chiamati ad
entrare nella pienezza del Regno.
Saluto con affetto paterno i seminaristi che con generosità
hanno risposto alla chiamata del Signore e che si stanno preparando
a ricevere il sacramento dell’Ordine, sono un bel segno di speranza
per la nostra Chiesa.
Saluto anche coloro che, chiamati dal Signore, hanno ancora
paura di buttarsi nell’avventura della sequela dell’unico Maestro,
il solo in grado di saziare la fame di gioia e di vita che alberga
in ogni creatura umana.
Saluto e ringrazio tutti coloro che hanno guidato gli uffici
della Chiesa diocesana, di tutti ho apprezzato la generosità e
l’impegno nell’assolvere i loro compiti.
Saluto e ringrazio i fedeli laici che nelle comunità
parrocchiali hanno collaborato con i parroci nei consigli pastorali
e in quelli economici, nella catechesi, nella liturgia, nella
carità. Sono loro la componente più significativa e più necessaria
per la parrocchia, perché hanno saputo e voluto trasformare i doni
dello Spirito Santo in servizi per l’edificazione della comunità.
Saluto tutte le autorità civili e militari, i sindaci dei Comuni
compresi nella diocesi e in particolare il sindaco di Gubbio,
Filippo Mario Stirati, che mi ha mostrato sempre piena disponibilità
e offerto fattiva collaborazione nelle iniziative diocesane che
coinvolgevano l’Amministrazione Comunale. Lo ringrazio di cuore per
averlo sempre sentito attento alle esigenze dei fedeli, che sono
anche cittadini di Gubbio. Mi piace ricordare la sua opera decisiva
per realizzare quello che è stato un desiderio fortissimo del
vescovo Pietro Bottaccioli ed anche mio, e che, dopo aver superato
ostacoli che sembravano insormontabili, ora sta per diventare realtà
nell’accoglienza all’università LUMSA, capace di dare alla nostra
città un respiro culturale ampio e farla diventare meta per gli
studenti che vorranno conseguire le loro specializzazioni.
Saluto le Associazioni, le Istituzioni, le Cooperative, le
Famiglie ceraiole, che sono il tessuto vivo della città e della
diocesi.
È veramente grande il numero delle persone che ho incontrato in
questo che è chiamato il terzo settore, e che svolgono un servizio
non solo nell’ambito religioso ma anche in quello della cultura,
della tradizione e del folclore. Da tutti ho ricevuto sostegno,
solidarietà e direi affetto fraterno, tutti ringrazio e tutti
porterò con me e ricorderò al Signore nella mia preghiera
quotidiana.
Un saluto speciale, pieno di gratitudine, riservo alla
Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia, che non ha fatto
mancare il finanziamento ai tanti progetti miranti al recupero del
vasto patrimonio artistico della diocesi, ma anche alle iniziative
di carattere sociale destinate a soccorrere le molteplici povertà
emerse in maniera drammatica durante il lungo periodo della crisi
economica.
In questo mio ultimo mese di permanenza in diocesi sarò
disponibile, se i parroci m’inviteranno, a venire nelle parrocchie
per celebrare l’Eucaristia e salutare personalmente i fedeli.
Ogni commiato porta con sé una certa amarezza e qualche
rimpianto per quanto avrei potuto fare e non è stato fatto, tutto
depongo tra le braccia della Divina Misericordia raccomandandomi
alla mediazione della Vergine Santa e dei Santi della Chiesa
eugubina.
Il velo di sofferenza che ora copre il mio spirito è però in parte
squarciato dalla consapevolezza che vi lascio in buone mani.
Il vescovo Luciano, mio successore, è giovane, ben preparato e
animato da spirito apostolico, vi saprà guidare con coraggio sui
sentieri della nuova evangelizzazione e vi farà gustare le gioie
riservate a coloro che seguiranno il Maestro, Gesù nostro Signore e
Redentore che ci attende tutti nel suo Regno per la festa che non
avrà fine.
Tutti saluto e abbraccio con affetto paterno e fraterno e di
tutti mi ricorderò nella preghiera quotidiana
».
† Mario Ceccobelli
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