Una leggenda racconta che un servitore - cameriere del
Vescovo Ubaldo Baldassini,
originario del Nord Europa, al momento della morte del presule, morto in
concetto di santità il 16 maggio 1160, prima dei funerali che si
svolsero tre giorni dopo, gli sfilò l’anello vescovile, ma con esso
venne via anche un piccolo lembo di pelle.
Il servitore nascose il tutto dentro il pomo del suo bastone e, a piedi,
nei mesi seguenti iniziò il viaggio di ritorno al proprio paese.
Un anno dopo, il 1° luglio 1161, giunse nel luogo ove ora
sorge la città di
Thann.
Fattasi notte si mise a dormire ai piedi di un abete, dopo aver
conficcato il bastone in terra, bastone che al mattino seguente rimase
tenacemente ancorato al terreno, nonostante i tentativi di estrarlo.
Il fatto
fu interpretato come un segno divino di voler restare in quel luogo e un
Conte del luogo, Engelhard de Ferrette, messo al corrente del fatto,
ordinò la costruzione di una cappella per conservare quella reliquia,
proprio in quel posto.
Intorno la chiesina, nei decenni seguenti, sorse la città di Thann che
per questo si definisce “figlia primogenita di Gubbio”.
Questa è la leggenda! Ma
la storia successiva la conferma,
almeno nella sostanza. Infatti la cappella sorse davvero, Due secoli
dopo si iniziò la costruzione dell'attuale chiesa, la "Collegiale de St.
Thiébaut", dov’è conservata quella reliquia di S. Ubaldo, reliquia che
ora sappiamo con certezza essere una parte del dito mignolo dalla mano
destra di S. Ubaldo. A tale conclusione sono giunti gli specialisti dei
Musei Vaticani quando negli anni 1975-76 condussero delle indagini sul
corpo di S. Ubaldo: infatti il calco della mano destra rilevò che
il dito mignolo era mancante di un lembo di tessuto che risultava
essere delle stesse dimensioni della Reliquia di Thann, che si è
conservata al pari del Sacro Corpo.
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Inoltre se consideriamo quello che scrissero i primi due biografi e
contemporanei di S. Ubaldo (Teobaldo e Giordano), viene confermata
l'esistenza sia di un cameriere e sia di una ferita alla mano destra.
Infatti
Teobaldo dice:
"…alla mano di S.
Ubaldo mancava un guanto…allora il suo cameriere corse svelto e glielo
infilò nella mano"; mentre
Giordano precisa:
"…la sua carne
era di eccezionale luminosità e candore, e assolutamente immune da
qualsiasi piaga, se si eccettua la ferita alla destra".
Chi fosse quel servitore e perché fosse originario del Nord
Europa, con certezza non lo sappiamo. Un ipotesi suggestiva, avanzata
dallo storico thannese
André Walgenwitz, ritiene di poter affermare
con "profonda sicura convinzione", che il servo di Ubaldo che si fermò a
Thann il 1 luglio 1661, facesse parte del seguito del
Duca di Lorena
Mattia 1° (1119-1176), il quale aveva accompagnato suo cognato,
l'imperatore Federico Barbarossa, nel suo viaggio in Italia, in
occasione della sua incoronazione ad imperatore per mano di
Papa Adriano
IV a Roma, nel 1155.
Walgenwitz suppone che l’imperatore Federico Barbarossa,
dopo l’incontro, storicamente riferito, con il Vescovo Ubaldo, commosso
e affascinato dalla sua personalità, viste le sue gravi condizioni di
salute, gli concesse un aiuto, uno del seguito, come servitore, forse un
“cerusico” che lo potesse aiutare nelle medicazioni giornaliere.
E’ vero? Non abbiamo documenti che possano avvalorare una
simile ipotesi. E’ verosimile? Si, potrebbe! Perché
l’atmosfera dell’incontro ce la riferisce il Giordano: “l'imperatore
lo accolse con la massima solennità, poiché da tanto tempo provava vivo
desiderio di vederlo, e, a testa bassa, gli chiese la benedizione…”
Dopo 863 anni da quel 1161, un tannese,
Christian Fischer, ha
deciso di compiere a piedi il
pellegrinaggio dei quel servitore, in senso inverso:
“da Thann a Gubbio”.
«Immagino che questo viaggio non sia stato più fatto, a piedi, dal tempo
del fedele servitore di Ubaldo» ha sottolineato Christian Fischer,
che è stato accompagnato in questo lungo e faticoso viaggio da un amico
vietnamita, naturalizzato francese:
Jean-Emmanuel Heng.
I due sono
partiti il 29 aprile 2024 da Thann, dalla "Collegiale de St.
Thiébaut (S. Ubaldo)" e attraverso la Via Francigena hanno raggiunto
Lucca, quindi hanno deviato per Firenze da cui poi con la “Via di
Francesco” hanno prima raggiunto il santuario francescano della Verna e
poi proseguito per Gubbio dove sono giunti il 24 giugno, dopo circa
due mesi e un percorso di circa 1.000 Km.
Al loro
arrivo sono stati accolti calorosamente da in Piazza Grande
da un comitato spontaneo di accoglienza formato dai rappresentanti di:
Ass. Eugubini nel Mondo, Ass. Maggio Eugubino, Ass. Gemellaggi, le Tre
Famiglie Ceraiole, Via di Francesco, Piccola Accoglienza, Università dei
Muratori, CAI e Paolo Salciarini, studioso dei rapporti tra Gubbio e
Thann.
Il gruppo di eugubini li ha poi accompagnati nell’ultimo tratto, lungo
gli stradoni del Monte Ingino, fino alla
Basilica di S. Ubaldo
dove sono stati salutati dalla esibizione del gruppo Sbandieratori di
Gubbio e accolti dal rettore della Basilica, Don Giuseppe Ganassin, dal
vice rettore Don Pietro Benozzi e dal Vicario del Vescovo della Diocesi
Don Mirko Orsini. |