Oggi, 15 novembre 2020 - all’età di 81 anni è venuto a mancare
Franco Colaiacovo.
Lo ricordiamo innanzitutto per il suo importante impegno
industriale che insieme ai suo fratelli Pasquale,
Giovanni (recentemente scomparso) e
Carlo ha permesso di realizzare un grande Gruppo (Colacem
S.p.A) che partito dal settore del
cemento in Italia e in altri paesi del mondo, si è poi esteso a quello dei
trasporti, delle strutture alberghiere e turistiche, dell’editoria televisiva,
del brokeraggio assicurativo ed anche dello sport.
Ma lo ricordiamo anche per la sua appassionata eugubinità,
per l’amore per la nostra città e le sue tradizioni, a cominciare dalla Festa
dei Ceri che ha sempre vissuto con grande passione.
Una nota del
gruppo
industriale ricorda come "Franco Colaiacovo rappresentava in
azienda lo spirito innovatore, tecnologico, orientato al futuro e alla
sostenibilità del fare industria. Nella sua vita ha saputo trasmettere ai
collaboratori l’entusiasmo e la passione per la ricerca, per la curiosità del
nuovo, immaginando gli stabilimenti industriali come un luogo vivo, in continua
evoluzione tecnologica.
Aveva intuito in anni lontani quanto la competitività
dell’industria sia legata ai temi della sostenibilità. Ogni nuova soluzione
significava non solo maggiore compatibilità ambientale, ma anche innovazione
culturale e sociale, tutti fattori in grado di rendere più forte l’azienda sui
mercati.
Il Signor Franco, come veniva chiamato in azienda, era una
persona aperta, empatica, inclusiva.
Sempre sorridente e cordiale, cercava il confronto sui temi a
lui cari. Ogni nuovo progetto era una sfida nella quale sentiva il valore del
“fare squadra”. Amava viaggiare per conoscere e comprendere i cambiamenti del
mondo.
Si relazionava con gli stakeholder aziendali, che ascoltava
con attenzione e pieno rispetto. La sua vocazione per il futuro e l’innovazione
è stata sempre in perfetta armonia con il legame per la cultura storica della
sua Gubbio, vivendo con grande passione manifestazioni come la Festa dei Ceri.
Tutti i dipendenti del Gruppo Financo lo ricordano con
grandissimo affetto, in un ultimo ideale abbraccio. Sapendo che la sua lezione
di vita, i suoi valori, rimarranno patrimonio di tutta l’azienda".
“Un altro grande lutto
colpisce la nostra città – scrive il
sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati –
addolorandoci particolarmente. Per questo il mio primo pensiero va alla
moglie, ai figli e a tutta la famiglia di Franco Colaiacovo, che in questo anno
così complicato e difficile ha già subito altri lutti. Un altro grande pezzo di
storia imprenditoriale della città se ne va: Franco Colaiacovo ha scritto una
pagina importantissima della vita economica e sociale di Gubbio, grazie
all’impegno di Colacem e delle altre aziende del gruppo che da Colacem sono poi
nate. Di Franco Colaiacovo - prosegue Stirati - mi piace ricordare la
grande bonomia, l’affabilità, la mitezza: molto disponibile, sempre sorridente,
Colaiacovo era un grande amante della città, letteralmente innamorato delle
manifestazioni eugubine e capace di interpretare al meglio l’appartenenza alla
nostra comunità. Rinnovo di cuore a nome mio e di tutta l’amministrazione la
vicinanza alla famiglia e alle persone a lui care: in questo anno così difficile
oggi con Franco Colaiacovo perdiamo un altro pezzo della nostra storia, nel
dolore collettivo”.
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Franco Colaiacovo
con i fratelli: Pasquale, Giovanni e Carlo |
Ci uniamo nel ricordo del Signor
Franco che negli anni ha
sempre mostrato grande interesse per le iniziative della nostra
Associazione “Eugubini nel Mondo” e porgiamo alla moglie Orietta, ai figli:
Giuseppe, Daniela, Laura e a tutta la famiglia le nostre più sentite condoglianze.
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Per l’amore verso la nostra città e le sue tradizioni, ci piace
ricordarlo "ceraiolo" (di S. Antonio) e pubblichiamo due foto:
l'una ne documenta la presenza come "ceppo dietro" sul Corso,
davanti le colonne di Palazzo Barbi e l'altra durante la celebrazione
del Centenario dei Ceri del Col di Lana.
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La
Famiglia dei Santantoniari lo ricorda così:
«Franco
Colaiacovo ci ha lasciato. Con lui la voglia di stare insieme e di non tirarsi
mai indietro per dare una mano anche alla Famiglia dei Santantoniari: E’
stato uno dei quaranta soci fondatori che in quel pomeriggio del 5 maggio 1968 a
Palazzo Chiocci ebbero la felice intuizione di far nascere la prima Famiglia
ceraiola.
Un santantoniaro speciale proprio perchè nato in un
covo di santubaldari. Voleva bene a tutti e con i sani principi che animano i
ceraioli quali l'amicizia, lo stare insieme, non ha fatto mancare la sua
presenza e la sua collaborazione. Discreto anche nelle tante iniziative per i
restauri realizzati grazie alla sua generosità della Chiesa dei Neri oltre alla
sistemazione della Sede della Famiglia in via Fabiani. Ci chiedeva sempre quando
si poteva stare insieme in Taverna. Era legato a tutti anche ai più giovani con
un rispetto, reciproco, che si rafforzava in ogni incontro. Legatissimo al
maestro Pietrangelo "Pacio" Farneti per seguirlo in tutte le sue iniziative. Ci
mancherà per la sua saggezza e schiettezza, senza fronzoli, a dimostrazione che
la semplicità è sempre educativa, e che la grandezza non è mai complicata, come
la verità e la giustizia.
Senza unità non esistiamo, senza capacità di superare
ostacoli e conflitti siamo solo poveri. Grazie Franco per tutto quello che hai
fatto, grazie delle tue parole e accetta questi nostri onori che oggi ti
tributiamo, e che sono veri e sinceri.» |
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