Gubbio rende omaggio ella figura di
Evelino Leonardi, scienziato e umanista di inizio 900. Presentata
anche la riedizione della sua opera "L'Unita' della Natura" (1933).
Il Dott. Evelino Leonardi è stato un personaggio che merita
di essere ricordato e la sua opera valorizzata: è quanto emerso in occasione
della presentazione della riedizione della sua opera.
L'occasione di parlarne è stata voluta dai nipoti, Gerard
Percivalle e Luigi Leonardi, che attraverso la presenza e il contributo di
studiosi e docenti universitari, hanno promosso un incontro alla Sala degli
Stemmi di Palazzo Pretorio che ha permesso di raccontare vita e opere del
medico.
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Evelino nato a Gubbio nel 1871, omeopata tra i pionieri, ma anche
giornalista e filologo, affiliato alla Massoneria, giovanile socialista – è
stato anche collaboratore de L'Avanti – e poi aderente al fascismo, prima di
morire nel 1939. Tanti i personaggi che hanno condiviso con lui amicizie e
scambi epistolari. Su tutti, Gabriele D'Annunzio.
Ma Evelino Leonardi è soprattutto stato ricordato, da chi ha avuto la ventura di
conoscerlo, come persona di straordinaria rettitudine, di grande umanità e
disponibilità, da medico, di integerrima determinazione nelle scelte che
caratterizzeranno la sua vita.
Dagli anni turbolenti dell'Università a quelli più maturi ma
sempre fervidi e carichi di energia e conoscenza. La sete di sapere è stata per
questo personaggio una bussola costante, è stato detto dai numerosi relatori
presenti. Dal prof. Alessio Galletti, che a Leonardi ha dedicato la sua
tesi, al prof. Marco Pucciarini, storico delle religioni dell'Istituto
teologico di Assisi, come anche da Paolo Capitanucci e Cristian
Scimiterna.
A ricordarne il contributo straordinario in campo medico sono
stati i dottori Mattia Canetta e Marco Cesarini, dell'istituto nazionale
di omeopatia Simoh, mentre l'avv. Marco Marchetti ne ha tracciato i
caratteri di figura di spicco della Gubbio intellettuale del primo Novecento.
Ad aprire l'incontro, oltre ai saluti del sindaco, anche
l'illustrazione dell'arch. Francesco Riccardini che ha descritto il
recente restauro della tomba di famiglia nel cimitero di Gubbio,
contraddistinta da una pregevole scultura raffigurante un leone sulla soglia di
una porta, e ormai da decenni familiare nell'immaginario collettivo.
Una breve cerimonia si è svolta poco prima dell'incontro
nello stesso cimitero cittadino.
Non esiste una biografia di Evelino Leonardi ma
l'incontro dedicato alla riedizione di una delle sue opere più significative,
potrebbe ispirarla così come è stato auspicato che la città possa dedicargli un
luogo toponomastico per l'indiscusso contributo culturale in campo umanistico e
scientifico.
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Evelino Leonardi nacque a Gubbio il 5 giugno 1871 da Gaetano Leonardi e
Mantovani Marzia, si laureò presso la Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell'Università di Bologna il 18 novembre 1897, discutendo
una tesi dal tirolo: "Un caso di lesioni cutanee di natura isterica".
Sposò Giuseppina De Lenne ed ebbe una figlia,
Liviana Marzia.
È il contatto con filoni dell’ermetismo italico da cui trasse
ispirazione sia la sua vocazione terapeutica sia la sua ricerca della
sapienza e delle origini italiche. Di questi contatti alcuni sono
documentati, come ad esempio quelli con Camilla Mongenet, altri sono
ormai ben noti, come quelli con Ercole Quadrelli.
Inoltre va segnalato anche un altro lignaggio con il quale il
Leonardi sembra abbia avuto contatti. Infatti eugubino era anche un
altro esponente di un’antica tradizione familiare, quel Pietro de
Angelis il quale, bibliotecario in Roma dell’Ospedale di Santo Spirito
in Saxia, certamente condivise col Nostro la vicinanza all’ambiente
medico.
Comunque, al di là del rintracciare filologicamente chi e
come veicolò tali insegnamenti tradizionali, vogliamo altresì rimarcare
che essi costituiscono un corpus pressoché unitario di conoscenze di
solito indicato in termini di "Schola Italica" (comprendente,
tra i tanti, i temi dell’italicità di Pitagora e quello del mito
atlantideo-saturnio dell’età dell’oro che rese e rende a priori Roma
Caput Mundi).
In un suo libro del 1937
Evelino Leonardi azzarda
una teoria molto interessante che considera Tirrenide come una colonia
di Atlantide nel Mediterraneo. Partendo dallo studio delle misteriose
Mura Ciclopiche o Poligonali presenti nel basso Lazio (forse di almeno
10.000 anni fa), ipotizza una vasta colonia di Atlantide in un
territorio tra Sardegna, Corsica, Toscana e Lazio, adesso in prevalenza
coperto dalle acque.
Conobbe sia Gian Carlo Maroni (1893-1952), architetto
artefice del Vittoriale degli Italiani, sia Gabriele D’Annunzio.
A Roma, al fine di promuovere gli studi concernenti l’ipotesi
tirrenico-atlantica, fonda nel gennaio 1930 la Società Romana per gli
studi mediterranei.
Morì a Gaeta il 5 ottobre 1938 nella sua villa sulla
Montagna Spaccata. Oggi riposa al civico cimitero di Gubbio
accanto a sua moglie Giuseppina De Lenne in una stupenda tomba, vero e
proprio libro di pietra al pari di quelle antichissime rocce italiche di
cui, moderno Omero, aveva cantato il primato.
Nel 1991 è stata istituita la Biblioteca Italiana di
Medicina Omeopatica intitolata a “Evelino Leonardi” (in
quanto ritenuto uno dei più illustri clinici omeopatici italiani
della prima metà del novecento, fondatore e direttore della Clinica
Morgagni a Roma). La biblioteca ha sede presso l’Istituto Omeopatico
S.I.M.O.H., Scuola Italiana di Medicina Omeopatica Hahnemanniana (via
Giovanni Miani 8, Roma) e conta un patrimonio librario di oltre
3000 volumi, del quale fanno parte fondi di particolare interesse
culturale, storico ed editoriale.
La Biblioteca rappresenta, con il suo patrimonio, un’importante
fonte bibliografica per la formazione del medico nello studio unitario
della persona umana quale compositum unitario ed irripetibile di
spirito, mente e corpo. In tal senso la Biblioteca raccoglie e conserva
prevalentemente libri e documenti relativi alla medicina omeopatica
hahnemanniana, con particolare riferimento ai trattati dottrinali, alle
materie mediche sperimentali e cliniche ed alle verifiche sperimentali
ad indirizzo clinico. |
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