La notizia è di quelle che lasciano inizialmente senza
parole. Ci riferiamo al fatto che sugli organi di stampa è comparsa la notizia
secondo la quale al sindaco di Gubbio sarebbe arrivata la richiesta di indicare
i locali per una nuova sede della nostra Sezione dell'Archivio di Stato entro il
30 giugno, pena il trasferimento di tutto il materiale, attualmente costudito
nel nostro Archivio Storico, in una villa di Bettona,
adibita a semplice "deposito" di documenti.
Parliamoci Chiaro: Gubbio, con tutto il rispetto dovuto ad
altre sedi, non può "traslare la sua storia" nè a Bettona nè in altre amene
località. Strappare da Gubbio i Documenti e le Testimonianze del suo illustre
passato, sarebbe come andare a "toccare" i Ceri o le tavole Eugubine, la
reazione sarebbe inevitabilmente decisa e robusta. Questa nostra città ha
diritto al rispetto, rispetto che genera rispetto... questo è un concetto di
assoluta, semplice e facile comprensione.
Riportiamo, tra le tante, l'email di due studiosi inviate al
direttore dell'Archivio di Stato di Perugia:
Gentile
Direttore,
sono Fabrizio Cece, uno dei più assidui frequentatori della Sezione di Archivio
di Stato di Gubbio.
Come sa è prevista la chiusura a breve della Sezione di Gubbio, una delle
quattro che dipendono dalla sua direzione.
C’è poco da commentare: in tanti secoli di guerre, di distruzioni, di calamità
sociali e politiche di ogni genere, mai e poi mai quei documenti hanno lasciato
Gubbio.
Lo Statuto del 1338, i registri delle Riformanze, le migliaia di pergamene, gli
atti dei nostri notai, i registri amministrativi della nostre confraternite,
insomma il sangue e la carne della storia di Gubbio MAI hanno abbandonato le
nostre mura.
Ora, che le condizioni di vita ed economiche sono incommensurabilmente superiori
rispetto a quelle, tanto per dire, di un secolo fa, è inaccettabile che si
voglia sopprimere la Sezione eugubina e deportare i nostri documenti a Bettona.
E’ veramente inaccettabile!
Cordiali saluti
Fabrizio Cece
Gentile
direttore,
ho appreso da fonti di stampa dell'ultimatum lanciato all'amministrazione
comunale di Gubbio fermare il progetto di trasferire a Bettona il patrimonio
archivistico della Sezione eugubina dell'Archivio di Stato che lei dirige. Non
so se questa decisione dipenda interamente dal suo istituto o da organismi
superiori del Ministero, ma debbo confessare tutto il mio sbigottimento.
Leggo nel sito dell'Archivio: "l'articolazione dell'Istituto sul territorio
provinciale attraverso le quattro sezioni di Archivio di Stato, con sede
rispettivamente in Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto, rappresenta una forma di
adattamento al policentrismo che ha caratterizzato il territorio di questa
regione e di rispetto del ruolo che questi centri urbani hanno svolto nel corso
della storia". Leggo che tra le funzioni, oltre alla conservazione, assume
grande importanza la valorizzazione del patrimonio rivolta agli storici, agli
appassionati di memorie patrie e" alla cittadinanza in genere", già, quella
cittadinanza che rispecchia soggettivamente il policentrismo sopra evocato.
Gubbio ha un enorme patrimonio che deve essere mantenuto in loco, non solo in
omaggio alla storia di una comunità che lo ha saputo salvaguardare per secoli
(prima ancora dell'istituzione degli Archivi di Stato), ma perché strettamente
connesso al territorio eugubino e a quello adiacente sul versante adriatico del
Ducato di Urbino e di altre aree come il fabrianese. Bettona, ma anche Perugia,
tradirebbero il "rispetto del ruolo" di Gubbio e allontanerebbero l'immenso
patrimonio dai fruitori naturali.
Sono certo che anche lei ha perfettamente presente tutto ciò e che percepirà
l'allontanamento del patrimonio ha il senso di un atto ingiusto, ingiustamente
penalizzante.
Qual che mi ha particolarmente colpito è però il carattere ultimativo della
vertenza aperta col Comune. Il 30 giugno è tra pochi giorni e non si può certo
pensare che un comune possa approntare una struttura adeguata ad un Archivio di
Stato in poche settimane.
Auspicando che la Sezione eugubina rimanga a Gubbio, le chiedo prima di tutto di
non procedere alla soppressione il 30 giugno e di prorogare i termini dei
necessari accordi con l'ente comunale che del resto si è detto ampiamente
disponibile a salvaguardare in loco il patrimonio archivistico del territorio.
Sarò lieto di apprendere di suoi passi in questa direzione, nel frattempo la
saluto
cordialmente
Antonio Conti
L'Archivio Storico
di Gubbio e la sua storia |
La Sezione di
Archivio di Stato di Gubbio venne istituita, come Sottosezione di Archivio di
Stato, con D.M. 25 giugno 1957, su richiesta del Comune di Gubbio, in
seguito a delibera del Consiglio Comunale del 20 dicembre 1956.
L'iniziativa quindi di promuovere la fondazione
dell'Istituto partì dal Comune di Gubbio, che se ne assunse anche gli oneri.
La relativa delibera stabiliva infatti di inoltrare richiesta di istituzione al
Ministero dell'Interno e di destinare alla
Sottosezione i locali siti al secondo
piano del palazzo del Comune adibiti a uso dell'archivio storico, con
riserva di trasferire la sede nel palazzo Ducale, non appena questo fosse
divenuto agibile. A carico del Comune sarebbe stata in via continuativa dal 1
gennaio 1957 anche la spesa per il personale e per la manutenzione e il
funzionamento della sede. L'Amministrazione archivistica fornì alla Sottosezione
le scaffalature metalliche; il direttore della Sottosezione fu nominato e
stipendiato dal Comune
In seguito al
D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, che stabilì l'abolizione delle
Sottosezioni e l'istituzione di 40 Sezioni di Archivio di Stato, con D.M. 31
marzo 1965, la Sottosezione di Gubbio
veniva trasformata in
Sezione dell'Archivio di Stato di Perugia.
Nel passaggio da questa fase iniziale, che aveva visto il Comune di
Gubbio protagonista, a quella successiva, in cui sarebbe stato il Ministero
dell'interno a provvedere alle necessità della Sezione, ci si preoccupò di
garantire la continuità del servizio archivistico; infatti il Comune disponeva
che nel bilancio preventivo 1966 fosse ancora previsto lo stanziamento per il
personale della Sezione, in quanto il Ministero dell'Interno non aveva ancora
disposto nulla riguardo al personale.
Nel 1966
cominciarono ripetuti contatti per iniziare i lavori di adeguamento di una parte
di palazzo Ducale, al fine di
trasferirvi la sede della Sezione e nel gennaio 1968 venne
redatto il verbale di consegna all'amministrazione archivistica dei locali
situati al primo piano del palazzo. Negli anni successivi furono condotti lavori
di adeguamento, ma vennero anche concluse intese tra l'Ufficio Centrale per i
Beni Archivistici e l'Ufficio Centrale per i Beni Ambientali, Architettonici,
Artistici e Storici per l'utilizzazione dell'intero complesso di palazzo Ducale,
da parte della allora Soprintendenza per i
Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Perugia, per le
raccolte museali esistenti nella città di Gubbio.
Vista l'urgenza
di trovare una sistemazione alla Sezione, veniva in seguito individuata a tal
fine una porzione del complesso
conventuale di S. Francesco, nella quale sono stati successivamente
condotti lavori per adibire i locali a nuova sede della Sezione.
Il
trasferimento fu completato nel 1999.
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