Le
oche di Gubbio
come le
oche del Campidoglio?.... forse...
vediamo perchè!
Da oltre un anno il nostro territorio di Gubbio e i territori
circostanti sono sede di piccole scosse di terremoto che fortunatamente non
hanno procurato danni. Ma la storia
sismica di Gubbio, ricavabile dal Database Macrosismico Italiano
2011, contiene notizie di 56 terremoti compresi tra l’anno Mille e il 2006,
di cui 13 al di sopra della soglia del danno.
In realtà il nostro territorio ha una innegabile “predisposizione”
a tali fenomeni. Il geologo Giampiero Petrucci che ha catalogato i terremoti
di magnitudo superiore a 5.5 della storia d’Italia, precisa che molti hanno
riguardato anche l’Umbria:
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Il primo terremoto distruttivo nella nostra Regione Umbria risale al
217 avanti Cristo, ebbe una magnitudo di 6.5 e fu avvertito anche
nell’allora Etruria. |
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Il primo maggio 1279 una forte scossa di magnitudo 6,3 si
verificò tra Umbria e Marche con epicentro tra Camerino e Nocera
Umbra. |
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E’ datato 25 dicembre 1352 un sisma di magnitudo 6 con epicentro
nella zona di Città di Castello. |
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Il 18 ottobre 1389 sempre in alta Val Tiberina una scossa
di magnitudo 6. |
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Il 26 aprile del 1458 scossa di magnitudo 5,8 a Città di
Castello. |
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Nel 1703 lunga sequenza di forti scosse con il picco di magnitudo
di 6.6 tra Umbria, Lazio e Abruzzo. |
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Il 17 aprile 1747 con epicentro a Gualdo Tadino una scossa
di magnitudo 5.9. |
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Il 27 luglio 1751 ancora forte scossa di 6.3 a Gualdo Tadino. |
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Il 30 settembre 1789 con magnitudo 5.8 a Città di Castello
dove crolla la cattedrale. |
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Il 13 gennaio 1832 forte scossa (magnitudo 6.1) con epicentro a
Spello. |
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Nel 1979 il 19 settembre scossa di 5.9 in Umbria con epicentro a
Cascia e Norcia. |
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Nel
1984 il 29 aprile scossa di 5.6 in
Umbria con tra i comuni di Gubbio e Perugia. |
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Il 26 settembre 1997 scossa di magnitudo 6.0 con epicentro vicino
a Colfiorito. Colpite Umbria e Marche. |
Nell’ultimo mese di novembre (2014) nell’area del Bacino di Gubbio
la sismicità si è mantenuta costante rispetto al precedente mese di ottobre: gli
eventi registrati sono stati circa 400 con magnitudo molto basse e solo 5
terremoti hanno avuto una magnitudo uguale o superiore a 2.0 (la massima 2.4).
Una maggiore concentrazione di eventi si è avuta proprio nell’area a sud-ovest
di Gubbio.
L’interesse scientifico sull’argomento è sentito ed anche recentemente a
Gubbio si è svolto una Conferenza dal titolo:
“Terremoti a Gubbio tra
attualità e memoria storica”.
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Gli scienziati necessariamente precisano che ogni terremoto, anche
il più piccolo, scarica energia. Ma è sbagliato pensare che una serie, anche
lunga, di piccoli terremoti possa scongiurare l’arrivo di uno più forte.
Infatti, l’energia rilasciata da un terremoto di magnitudo 3 (ad esempio) è
circa trentamila volte più piccola di quella di un sisma di magnitudo 6. Appare
chiaro quindi che durante o dopo uno sciame sismico anche importante, come
quello che si verifica in Umbria da molti mesi, le condizioni per un eventuale
forte terremoto non sono mutate.
Questa è la ragione per cui in tutte le parti del mondo tanti
studiosi sono impegnati a studiare possibili strumenti e metodi per prevedere i
terremoti, talvolta anche con sistemi “bizzarri” o quanto meno strani… per
esempio sono riportate molte storie sulla
capacità degli animali di avvertire i
terremoti in anticipo rispetto all’uomo.
Le osservazioni si riferiscono ad un ampio range di specie animali,
tra cui mammiferi, uccelli, rettili, pesci e insetti. Tra gli animali domestici,
sono stati riportati tanti comportamenti inusuali, come per esempio galline che
non covano più le uova, mucche che non forniscono latte o api che abbandonano i
loro alveari alcuni giorni o ore prima dell’arrivo di un terremoto.
I comportamenti anomali più evidenti provengono da cani e gatti.
Molte persone, infatti, hanno affermato di aver assistito alla stranezza nei
comportamenti dei loro animali prima che la terra iniziasse a tremare, con
ripetuti guaiti e latrati senza una ragione apparente o mostrando segni di
nervosismo e irrequietezza.
Così qualcuno si è
ricordato che nella storia tra gli animali “sensibili” sono state inserite anche
le oche! Ed ecco quindi che un gruppo di studiosi ha messo in piedi
il progetto Mapes, completamente finanziato, nella parte
tecnico-informatica, dall’associazione perugina Blue Planet Heart: un
pool di
esperti e ricercatori formato da:
Silvia Biffi e Michele Cavallucci (Blue Planet Heart), Daniele Gullà (perito
biometrico), Cristiano Fidani (fisico, Rete elettromagnetica Italia centrale),
Marco Martini (sismologo e direttore dell’Osservatorio meteo-sismico di Perugia),
Mauro Mariotti (titolare della Sara Electronic Instruments di Perugia) e
Leonardo Longarini (geometra, consulente tecnico e informatico) sta
raccogliendo e incrociando dati da due mesi:
in una casa della frazione di
Casamorcia di Gubbio animali da cortile (oche, polli e tacchini) sono osservati
24/h al giorno dalle telecamere, mentre si muovono in assoluta
libertà, da una apparecchiatura «a lettura vibrazionale» Trv per “leggere” quei
filmati e riconoscere eventuali mutamenti dello stato emotivo e funzionale
prima, durante e dopo una scossa di terremoto.
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Le oche di Gubbio
riusciranno a predire il terremoto?
Forse l’attuale serie sismica nel bacino di Gubbio consentirà di
portare a termine una ricerca scientifica sulla validità di quello che è ancora
un "mito" in ordine alla possibilità degli animali di predire i terremoti.
Comunque se la cessazione dei fenomeni sismici nel nostro
territorio dovesse essere la causa dell’ interruzione dell’interessante studio,
ci dispiacerebbe per la scienza e per i ricercatori impegnati, ma
noi…perdonateci… ne saremmo molto felici!!!
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