Grande partecipazione per la
quinta edizione del pellegrinaggio a piedi "Il Sentiero di Francesco", che
quest'anno ha celebrato l'evento nazionale della Giornata per la salvaguardia del
creato, promossa dalla Chiesa italiana.
Ogni anno,
ciclicamente, durante il cammino viene proposto ai pellegrini un aspetto
particolare del tema della riconciliazione: la pacificazione con se stessi,
con Dio, con i fratelli e con la natura (quest'ultimo è stato il tema di
quest'anno).
Il
cammino tra Assisi e Gubbio sui passi
del Poverello in ricordo della sua fuga da Assisi in direzione di Gubbio ha
visto la partecipazione di oltre 600 pellegrini che in tre giorni,
dal 1° al 3 settembre, sono giunti in marcia a
Gubbio, dove
San Francesco vestì il suo primo saio e dove incontrò il Lupo.
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Francesco, dopo il clamoroso gesto della sua spoliazione e del rifiuto
dell’autorità paterna, da Assisi arrivò infatti a piedi fino a Gubbio, forse
attratto dalla fama di santità del grande vescovo Ubaldo morto nel 1160.
Qui, alla scuola dei lebbrosi e del vescovo Villano, ebbe la possibilità di
approfondire la sua vocazione e le modalità per viverla integralmente.
In questa sequenza di eventi, Francesco percorse in effetti due sentieri
paralleli: quello terrestre, geograficamente contrassegnato, che va da
Assisi a Gubbio, e quello spirituale e di riconciliazione.
Sono stati 620 i partecipanti totali, mentre sono 1100
i pasti distribuiti nella tre giorni di percorso. Circa 200 persone hanno
soggiornato lungo il Sentiero, tra accoglienza povera (impianti sportivi,
eremo, parrocchie) e agrituristico – alberghiera, e la loro provenienza è
molto varia: Reggio Calabria, Cosenza, Salerno, Firenze, Pisa, Crema,
Milano, ma anche Germania e Brasile.
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Anche quest'anno, in cammino con i viandanti, i lupi italiani
della Associazione
degli affidatari allevatori del lupo italiano, in
ricordo del famoso episodio dell'ammansimento del Lupo di Gubbio da
parte di Francesco. «E’ una grande emozione - ha affermato
Manuela Pinzan,
rappresentante dell'associazione - un grande onore anche perché San
Francesco è stato da noi scelto come il Santo protettore dei lupi. I lupi
qualche anno fa erano molto diminuiti e
rischiavano l’estinzione se la
situazione non migliorava; ma adesso, noi dell’Associazione Affidatari
Allevatori del Lupo Italiano abbiamo preso in mano il registro anagrafico
della razza. Ci teniamo moltissimo a partecipare ogni anno a questo evento
importante, perché il lupo è veramente il segno di San Francesco, è il segno
della capacità di ammansire anche gli animali più feroci.»
Per questo motivo che esalta la "riconciliazione" al parco che circonda
la
Chiesa della Vittorina è stato posto, con una semplice cerimonia, il nome
di "Parco della Riconciliazione".
E' stato anche assegnato il
premio «Lupo di Gubbio» a Novamont ed Enpa:
Il
gruppo Novamont, che guida la filiera
produttiva del
Mater-Bi con il suo principale impianto
a Terni, ha ricevuto il premio «per l'impegno forte e concreto per la
salvaguardia dell'ambiente realizzato attraverso la produzione di Mater-Bi,
un'innovativa famiglia di plastiche biodegradabili a impatto zero; per la
costanza nella ricerca e nello studio di materie prime e fonti energetiche
alternative; per la volontà dimostrata nel tempo di lavorare non solo per
garantire un impatto ambientale minimo, ma per restituire alla terra la sua
sostanza organica, riconciliando la produzione industriale con l'ambiente
che la ospita». Ha ricevuto il premio consegnato dal vescovo Ceccobelli:
Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali Novamont.
L’Enpa
(Ente per la protezione degli animali), rappresentato a Gubbio dalla
presidente nazionale Carla Rocchi, è stata premiato: «Per un impegno nato
nel 1871 e cresciuto di anno in anno e di volontario in volontario in forza,
presenza e lavoro per la salvaguardia di tutti gli animali; per la
diffusione costante, forte e ricca di campagne informative pensate per
sottrarre i “fratelli” randagi alla strada; per il quotidiano lavoro di
diffusione di una cultura che riconosca agli animali la loro dignità di
esseri viventi e il loro diritto a riconciliarsi con gli uomini e con i loro
ritmi, che troppo spesso dimenticano quelli degli amici a quattro zampe».
Dopo la cena,
presso il chiostro della
chiesa di S. Francesco, con i prodotti a km zero di
Coldiretti Campagna Amica, in
collaborazione con
Rosati Ospitalità e
Park Hotel Ai Cappuccini, il Sentiero
di Francesco ha salutato i pellegrini con uno
spettacolo di musica, intrattenimento e testimonianze, alla presenza della
corale Cantores Beati Ubaldi, di Eduardo De Angelis e Paolo
Brancaleoni, dei giovani musicisti dell’accademia Resonars di Assisi,
fra’ Gianfranco Priori (detto Frate Mago), i vaticanisti Tornielli, Brunelli
e Piquè, e i bambini della scuola elementare di Madonna del Ponte.
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