Inaugurata la
mostra Brocche d’autore,
organizzata dall’Associazione
Maggio Eugubino, è giunta alla
dodicesima edizione.
Con le finalità di sempre: allestire una significativa esposizione
tesa a sottolineare il rapporto tra i Ceri e la ceramica d’arte
contemporanea.
L’intento della mostra è stato ampiamente spiegato dal curatore, lo
studioso ed esperto d'arte Ettore Sannipoli: «arricchire
le tradizionali manifestazioni di maggio per mezzo di un’iniziativa
culturale pertinente al clima festivo, tale da destare l’interesse
sia dei visitatori sia degli eugubini, ma anche opportunamente
legata al settore della ceramica di artigianato artistico, assai
rilevante nella nostra città, con delle proposte di alta qualità
relative a uno dei prodotti tipici - anzi emblematici - dell’odierna
maiolica eugubina, vale a dire le brocche dei Ceri.
L’iniziativa consiste nella creazione di inedite brocche dei Ceri da
parte di artisti della ceramica informati sulla tipologia di questi
manufatti, nonché sulla funzione e sul valore simbolico dei
‘contenitori rituali’, secondo le interpretazioni fornite dai
principali studiosi della Festa dei Ceri dall’Ottocento ai nostri
giorni. Essa rappresenta, quindi, anche un terreno di ricerca
intorno a uno specifico e caratteristico oggetto, sul quale potranno
via via intervenire numerosi artisti della ceramica, interpretandone
forme e decorazioni, tanto da rendere possibile nel tempo la
costituzione di una collezione a testimonianza di un gusto e di una
creatività che proprio iniziative del genere intendono stimolare e
favorire».
Anche quest’anno è stato deciso di esporre nelle vetrine dei
negozi del Centro Storico, grazie alla disponibilità
dell’Associazione Gubbio fa Centro, tutte le brocche realizzate nel
corso delle precedenti edizioni della mostra.
La creazione delle brocche d’autore 2013 è stata affidata
all’eugubino Stefano Pascolini, al gualdese Maurizio
Tittarelli Rubboli e al padovano Francesco Ardini.
 |
Stefano Pascolini
Nato a Gubbio nel 1981. Porta avanti studi tecnici frequentando nel
contempo i laboratori ceramici di Fumanti e di Grilli, ove apprende
le basi della lavorazione ceramica e viene incoraggiato a proseguire
lo studio della pittura. Sviluppando un precoce interesse per il
disegno, la pittura e, appunto, la modellazione, si iscrive nel 2000
all’Accademia di Belle Arti di Firenze presso la scuola del prof.
Adriano Bimbi dove viene a contatto con la comunità di giovani
artisti che fanno capo allo scultore toscano. Conclude gli studi nel
2006. Partecipa a numerose collettive sia in Toscana che in Umbria,
è autore di opere pittoriche e ceramiche per privati, insegna
educazione artistica in scuole pubbliche e collabora ora con
Accademie d’Arte private. Molto apprezzata la sua personale (Stefano
Pascolini. Dipinti) realizzata nel 2011 nello spazio espositivo di
Palazzo Pretorio in via Lucarelli a Gubbio, ove l’artista ha
presentato una scelta dei suoi lavori dal 2006 al 2011. Abbandonando
presto le soluzioni formali e chiaroscurali di matrice toscana,
l’opera di Pascolini si volge ad uno studio che vede la realtà
rappresentata come lo svelarsi dei soggetti mediante la luce ed il
colore. Ora, attraverso temi quali la figura umana e la natura
morta, l’artista sembra voler esprimere una sorta di “meccanica
esistenziale” dove l’espressività dei soggetti figurati scaturisce
dalle forme e dagli spazi che compongono l’opera. Particolarmente
intense, negli ultimi anni, la sua sperimentazione e la sua
applicazione nel campo della ceramica.
Maurizio Tittarelli Rubboli
Nato a Macerata nel 1959 da genitori gualdesi che dopo la sua
nascita si sono trasferiti a Perugia. Sua madre, Gina Rubboli, era
la figlia di Lorenzo Rubboli e nipote di quel Paolo Rubboli che
reintrodusse nel territorio di Gualdo la tecnica dei lustri oro e
rubino. Maurizio Tittarelli Rubboli ha trasformato l’antico opificio
in uno studio pottery e usa ancora oggi gli antichi forni
ottocenteschi a muffola ove i pezzi vengono cotti a terzo fuoco con
legna e ginestra secca, secondo la tecnica mastrogiorgesca descritta
da Piccolpasso. Dopo aver soggiornato in Inghilterra, Grecia e
Portogallo si laurea in Lingua e Letteratura Portoghese. Ha
pubblicato diversi articoli nella rivista CeramicAntica e scritto il
libro La Maiolica Rubboli a Gualdo Tadino (Perugia 1996). Da tempo
collabora con vari artisti presentando le proprie opere in concorsi
nazionali ed internazionali, in mostre personali o collettive. Nel
2013 è stato nominato Ambasciatore delle Città della Ceramica dall’AICC.
Le sue creazioni, presenti in varie collezioni private applicano la
tecnica del lustro a oggetti di gusto contemporaneo, restituendo
vigore e originalità a una grande tradizione ceramica. Ciotole,
vasi, candelabri, indagano le potenzialità decorative ed espressive
del lustro, applicato a forme sobrie e, proprio per questo, esaltato
nell’intensità della superficie. Produce perciò oggetti unici,
completi, autonomi, ma che allo stesso tempo appartengono ad un
percorso generale che vuole forme stabili per dare più spazio alla
sperimentazione sul lustro.
Francesco Ardini
Nato a Padova nel 1986. Vive e lavora tra Padova e Nove. Nel
2011 consegue il diploma di laurea in Architettura con
specializzazione in Architettura del Paesaggio presso lo IUAV di
Venezia. Durante gli anni di studio universitari scopre la ceramica
e da autodidatta inizia una ricerca che mette in discussione
l'aspetto plastico della materia. L'opera di Ardini nel suo lavoro
di ceramista è decisamente concettuale. Le superfici disomogenee, la
dissoluzione palese, la linearità insidiata dalle rotture sfocia in
un naturalismo dai cicli biologici nei quali la dissoluzione fa
sempre seguito alla definizione formale: all'ombra di leggi naturali
ormai non più assolute ma relative, in un mondo in cui tutto è
condizionato e precario. Nel 2013 partecipa a Project Network /
Guldagergaard - International Ceramic Research Center (Danimarca),
dove espone l'opera Volume of Disgust, e inaugura CIRCE presso la
galleria d’arte contemporanea JEROME ZODO CONTEMPORARY, una
personale caratterizzata da combinazione inedita tra ceramica e
realtà aumentata; nel 2012 vince il premio MACEF DESIGN AWARD 2012 e
partecipa a vari progetti culturali: XIII Ex Tempore Ceramica
Contemporanea, Pirano; Costruire Cultura - Nuovi Segnali, Padova; Up
Designer Selection, Firenze; 8° International Contemporary Ceramics
arts, Albissola; STICCIANO 2012 – group show of ceramic arts. Espone
presso la galleria di arte contemporanea Valentina Bonomo di Roma.
Nel 2011 e nel 2010 partecipa al Premio Aldo Ajo', Gubbio e a Le
Arti Della Ceramica, Segno E Racconto, Padova.

|