|
L'Umbria in futuro potrebbe
vedere gli aerei soltanto passare in alto nel suo cielo, infatti l’Aeroporto di Perugia
"San Francesco di Assisi"
è stato escluso dalla lista dei 31 scali di "serie A" individuati dal ministro
delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Corrado Passera.
Si tratta di
una brutta notizia per tutti gli Umbri in quanto, se la decisione dovesse
diventare definitiva, il nostro aeroporto non sarebbe più compreso tra gli
aeroporti di interesse nazionale che in quanto tali mantengono la concessione con il Governo e
possono quindi usufruire di interventi di ammodernamento delle strutture a
carico dello Stato.
Su tale decisione sarà chiamata ad esprimersi la Conferenza permanente
Stato-Regioni, ma se le
cose non cambieranno in quella sede, lo scalo umbro, che pure aveva ricevuto un
importante contributo da parte dello Stato quando fu incluso fra le opere da
finanziare per il
150° anniversario dell’Unità d’Italia (tale da consentire la
realizzazione della moderna aerostazione firmata
Gae Aulenti e da pochissimo
inaugurata) finirebbe per essere nel tempo pesantemente penalizzato.
Certamente
la nostra Regione, il nostro territorio già scarsamente dotato di ferrovie,
strade ed autostrade, si ritroverebbe in futuro definitivamente abbandonato a se
stesso.
|
Al giungere
della notizia c'è stata una immediata reazione da parte di tutte le forze
politiche regionali, ma anche da parte di
liberi comitati come
«l'Ultimo Treno» il
quale, in una nota, precisa che
"da anni propone una
variante sulla linea ferroviaria Ancona-Roma che tocchi l'aeroporto di San
Francesco d'Assisi, proprio per porlo in contatto diretto con Roma (60 minuti) e
quindi farne un supporto importante del sistema aeroportuale capitolino, ottimo
modo per aumentare di molto il numero dei propri passeggeri, unico dato
importante per mantenervi l’interesse e i finanziamenti ministeriali.
Inutile ricordare che proprio tale inserimento nella più grande
rete delle infrastrutture nazionali è stata la raccomandazione che il
Commissario straordinario dell'ENAC Vito Riggio e del Direttore generale Alessio
Quaranta, hanno espresso nella recente inaugurazione dell'aeroporto.
Questa proposta di variante ferroviaria dal 2004 a oggi ha
incontrato il favore dei consigli comunali - tra gli altri - di Assisi e Gubbio,
del consiglio provinciale di Perugia e dell'8° commissione del Senato della XIV
legislatura: ciò non toglie che la Giunta Regione ha sempre scelto di ignorarla
e sotterraneamente osteggiarla, ovviamente senza avere il coraggio e la capacità
di argomentare critiche ragionate e tecniche.
La presidente Marini come il suo predecessore Lorenzetti, insieme
allo staff tecnico regionale, ignorano e osteggiano la variante. Perfino il
presidente dell'aeroporto della SASE non ha mai dimostrato grande interesse,
come se un medico si opponesse alle medicine necessarie al suo paziente!
L'onorevole Ronconi si è più volte opposto pubblicamente alla
nostra proposta di variante ferroviaria, con argomenti incompetenti e risibili,
ora in piena campagna politica si dispera per la bocciatura del ministro Passera
ma nella realtà è stato uno dei più grandi oppositori al comitato.
L'onorevole Laffranco e l'onorevole Girlanda, pur sollecitati più
volte, hanno sempre fatto orecchie da mercante all'invito a farsi promotori
insieme ad altri di questa sacrosanta rivendicazione in favore dell'Umbria e di
tutto il centro Italia, così come alcuni parlamentari di ogni partito, con la
lodevole e apprezzata eccezione del consigliere Brutti fin da quando era membro
dell'8a Commissione del Senato, dimostrando capacità tecnica nel sapere valutare
i vantaggi; dei consiglieri Mantovani, Cirignoni, Smacchi, Rosi e Goracci, ma
soprattutto del sindaco di Gualdo Tadino Morroni, unico del comprensorio
appenninico ad avere non solo riconosciuto l'inconfutabile valore strategico
della variante (di nascosto sono in molti a riconoscerlo), bensì anche ad
affermarlo pubblicamente avendo capito l'importanza per lo sviluppo regionale,
per il suo comprensorio e per la sua città, per di più a fronte delle solite
-pericolose e impopolari - polemiche campanilistiche di strapaese.
Il sindaco di Perugia, invece di piangere sul latte versato farebbe
bene a schierarsi dalla parte della variante, che donerebbe alla città
l’importante stazione ferroviaria di Perugia-Aeroporto e la porrebbe al centro
di importanti flussi ferroviari nazionali e internazionali (nuova linea
Ancona-Perugia-Firenze per inserire direttamente l’Umbria nei corridoi europei
8, 1 e 24).
"L'Ultimo Treno" è composto di tecnici e esperti molto più
competenti delle burocrazie regionali, eppure ha sempre dovuto subire da costoro
poca attenzione o ostracismo. La presidente regionale attuale, come il
predecessore, che più volte hanno osato riempirsi la bocca di partecipazione e
democrazia, mai hanno concesso udienza al comitato 'L'Ultimo Treno'. Nel mentre
mandano al tracollo finanziario le società partecipate, dove brilla tra tutte
'Umbria Mobilità' affidandosi a dei discutibili manager.
Ora aggiungono il danno sull’aeroporto, non volendolo
infrastrutturare come si deve, il che è gravissimo, perché colpisce l’export e
le eccellenze dell’Umbria, nonché il suo turismo. La variante ferroviaria per
l’aeroporto di Sant'Egidio è l’unica prospettiva capace di assicurargli un
futuro certo e stabile; senza di che tutte le lacrime di questi giorni sono solo
l’inutile lamento".
Da parte nostra, sfuggendo da ogni strumentalizzazione e
sterile polemica, riteniamo che nella vicenda ci siamo ragioni più che
sufficienti per riflettere e per creare, a tutti i livelli, quell'unità di
intenti necessaria ad evitare il declassamento dell'aeroporto dell'Umbria.
|