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CRONACA LUGLIO 2012 | ||
7 Luglio 2012 - I Francescani lasceranno la Basilica di S.Ubaldo |
Sabato 7 luglio,
il vescovo di Gubbio,
mons. Mario Ceccobelli ha ricevuto la
lettera con cui il ministro provinciale dell’Ordine dei frati minori,
padre Bruno Ottavi, da notizia che
la presenza e il servizio dei
frati francescani presso la Basilica di Sant’Ubaldo termineranno
il 6 gennaio 2013. |
8 Luglio 2012 - Estemporanea di pittura a Gubbio |
Il 6, 7 e
8 luglio ha avuto luogo per le vie di Gubbio la |
9 Luglio 2012 - Una pista ciclabile al posto del... Treno! |
"C''era una volta un trenino...." sembra l'inizio di una favola dei tempi andati, quando i nonni raccontavano le favole ai nipoti davanti al caminetto, ora al posto dei nonni c'è la... televisione e al posto del trenino ci potrebbe essere...una pista ciclabile! La pista in questione potrebbe essere realizzata lungo il percorso della vecchia ferrovia dell'appennino che unendo Fossato di Vico ad Arezzo, attraversava tutta la valle eugubina, da Branca a Camporeggiano. Questa infatti è la proposta dell' "Associazione Valle dell'Assino": « Il nostro territorio non ha piste ciclabili. A Gubbio non si può usare la bicicletta, perché la viabilità e le aree urbane sono state progettate solo per l' automobile: mancano spazi ed infrastrutture (es. griglie per posteggio) per l'utilizzo delle biciclette. Le strade sono spesso piene di buche, senza marciapiedi, senza rampe per disabili e le piste ciclabili sono pura fantascienza. Pensiamo alla difficoltà di raggiungere il capoluogo dalle frazioni, a piedi o in bici. Basta provare: andare da Branca, da Ponte d'Assi o da Mocaiana in città, a piedi o in bici, in un giorno qualsiasi, è un'impresa oltremodo impegnativa e pericolosa! La cittadinanza di Gubbio paga il prezzo di un ritardo imperdonabile! La bicicletta, infatti, non deve essere vista solo come appannaggio esclusivo di gruppi domenicali dediti alla ricreazione e allo sport, ma come strumento per una mobilità alternativa. Essa può essere usata per andare al lavoro, per fare una commissione, per andare a scuola, in piscina, in palestra, a lezione di musica, in biblioteca ecc. Tutti i giorni assistiamo alla coda infinita che si produce in prossimità delle scuole... Poi le cronache ci parlano di oltre 9000 morti all'anno in Italia per incidenti stradali e di un numero altrettanto impressionante di feriti. La maggior parte degli incidenti avviene in ambiente urbano, dove le macchine si concentrano e dove potrebbero essere facilmente sostituite da mezzi pubblici, biciclette e marciapiedi. Crediamo dunque che sia arrivato il momento di cambiare rotta, in quanto sempre più persone sentono l'esigenza di utilizzare sistemi di mobilità diversi dall'automobile. Quella che sta emergendo in questi anni anche dalle nostre parti, è una mentalità nuova che si ispira ad esperienze virtuose sia italiane che estere... Si obietterà che da noi ci sono le salite. E' vero, ma non sempre sono insormontabili. Le piste ciclabili vanno individuate su percorsi specifici con pendenze controllate. Fare una rete ciclabile non significa necessariamente costruire nuove infrastrutture: si può cominciare disegnando con un pennello una striscia bianca sulla sede stradale e assegnare uno spazio al ciclista ed al pedone. In quei tratti i mezzi a motore vanno regolamentati per esempio con velocità ridotte (zone a 30 km/orari) e vanno posti dissuasori di velocità e semafori per transito alternato nelle strettoie. Si tratta solo di cominciare. Nel Nord Europa e sempre più anche in Italia, ad esempio, piste ciclabili e ferrovie sono interconnesse, così da consentire ai cicloturisti di prendere il treno senza abbandonare il loro mezzo. L'associazione “Valle dell' Assino”, recentemente costituita, ha come scopo principale, oltre quello di salvaguardare la vallata di cui porta il nome, di valorizzare l'uso della bicicletta per i seguenti fini: alleggerire le strade dal traffico, limitare l'inquinamento, ridurre i rumori e le polveri, limitare gli incidenti stradali, avvicinare i cittadini alla natura. A tal fine, l'associazione propone il recupero del vecchio tracciato ferroviario per la realizzazione di una pista ciclabile. Sul sedime della vecchia ferrovia, si andrebbero peraltro ad intersecare le reti della viabilità secondaria, carrabile e ciclabile. Tale collegamento rappresenterebbe un recupero della memoria collettiva, che il tempo sta cancellando, ed un riappropriamento del paesaggio e della natura. L'operazione potrebbe avere anche una ricaduta economica, richiamando sul nostro territorio quelle nicchie di turismo evoluto ed esigente, che ricercano di coniugare nel viaggio: natura, paesaggio, arte, storia e gastronomia. Tutte caratteristiche che abbondano dalle nostre parti, ma che occhi ancora chiusi non vogliono vedere.»
Per chi volesse mettersi in contatto con L' Associazione "Valle
dell'Assino" |
31 Luglio 2012 - Conclusa la mostra di Antonella Capponi ad Arezzo |
La mostra "di quà dalle mura volano foglie di quercia" ha avuto un notevole successo di pubblico. Ogni muro costituisce un limite, un impedimento a proseguire con libertà a volte anche nel pensiero, quando si incontrano muri mentali. Le foglie di quercia sono le ultime a cadere in inverno e a nascere in primavera, possono in questo senso rappresentare 'l'insolito', la quercia nel periodo dell'infiorescenza produce fiori maschili e femminili una sorta di completezza , quasi a testimoniare la presenza di una 'Terza forza'. “Omnes concordant in uno qui est bifidus”.
ANTONELLA CAPPONI, Nata a Gubbio nel 1965. Frequenta l'Accademia di
Belle Arti di Perugia e insieme al maestro Nuvolo, inizia una ricerca
pittorica con materiale plastico di derivazione industriale. Sono le prime
espressioni legate al tema della 'trasparenza' definite pittura liquida da
vedere attraverso, sul quale a tutt'oggi fonda il suo linguaggio. Nel 1988 con
l'opera Cubo, nascono le prime sculture aeree, istallazioni e opere ambientali.
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