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   CRONACA LUGLIO 2012
   
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07 luglio 2012: I Francescani lasceranno la Basilica di S.Ubaldo
08 luglio 2012: Estemporanea di pittura a Gubbio
09 luglio 2012: Una pista ciclabile al posto del... Treno!
31 luglio 2012: Conclusa la mostra di Antonella Capponi ad Arezzo

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7 Luglio 2012 - I Francescani lasceranno la Basilica di S.Ubaldo


   Sabato 7 luglio, il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli ha ricevuto la lettera con cui il  ministro provinciale dell’Ordine dei frati minori, padre Bruno Ottavi, da notizia che la presenza e il servizio dei frati francescani presso la Basilica di Sant’Ubaldo termineranno il 6 gennaio 2013.
   Il provinciale, padre Bruno Ottavi (di origini eugubine per parte di madre), nella nota afferma che la decisione è causata dal calo numerico dei frati e dall’impossibilità di poter ricoprire i tanti servizi e apostolati che vengono loro richiesti in Umbria. In particolare, "i francescani – secondo le parole di padre Ottavi – hanno il dovere di sostenere la presenza ad Assisi, nei numerosi santuari che conservano memoria di san Francesco".
    “Le assicuro che questa decisione è stata faticosa – scrive Padre Ottavi a mons. Ceccobelli – anche perché è da lungo tempo che i frati minori dell’Umbria si sono resi disponibili per servire il Santuario di Sant’Ubaldo e in Provincia vi è molto affetto per questo luogo, nonostante non sia un santuario francescano ma più legato alla diocesi e alla popolazione di Gubbio.   Molti sono stati i nostri Frati minori che si sono spesi per rendere più bella ed accogliente questa basilica di Sant’Ubaldo, e se vi sono state a volte delle incomprensioni o problemi ne chiedo perdono, anche a nome dei miei confratelli”..
   Quindi le indiscrezioni che circolavano da qualche giorno
hanno trovato conferma: la presenza e il servizio dei francescani nella basilica di Sant’Ubaldo a Gubbio termineranno dopo 102 anni (oltre ai 44 compresi tra il 1816 ed il 1860) il 6 gennaio 2013.
    Una decisione che penalizza una realtà fortemente connotata dalla vicenda umana e spirituale di
Francesco che, come ricordato da fra’ Bernardo Commodi nella prefazione a "Chiesa di San Francesco a Gubbio" di padre Fernando Rosati (1989), “aveva eletto e amato Gubbio come sua seconda patria”. Non è fuori luogo ricordare che quando Francesco venne a Gubbio dopo la sua fuga da Assisi, nel 1207, S.Ubaldo era già in cima al suo monte da 13 anni, già Patrono della città che aveva accolto il "poverello di Assisi", e possiamo immaginare verosimilmente che Francesco avesse di certo pregato davanti la sua tomba.
   Certamente abbiamo ascoltato le ragioni ma vorremmo non condividerle....  A Padre Ottavi ci permettiamo di porre una domanda: "se la chiesa di Caprignone (sede del primo capitolo fuori Assisi dei francescani, con S. S.Francesco ancora vivente, nel 1223) che si trova lungo il "sentiero francescano" fosse agibile, è impossibile che potesse fare a meno della presenza dei francescani.... allora in alternativa di ciò non si potrebbe mantenere la presenza dei frati a custodia di S.Ubaldo?"

   Parlando di francescani e della loro presenza alla Basilica di S.Ubaldo non possiamo non rimarcare il grande amore con cui i frati, in questi 146 anni complessivi di permanenza, si sono dedicati alla loro funzione di custodi del nostro Patrono, tanti dovrebbero essere ricordati, ma ci limitiamo a citarne due: Padre Emidio Selvaggi e Padre Igino Gagliardoni.



                                              

8 Luglio 2012 - Estemporanea di pittura a Gubbio


Il 6, 7 e 8 luglio ha avuto luogo per le vie di Gubbio la

         
Estemporanea di Arte Pittorica “Colorando”

  Il Concorso a premio unico, organizzato e curato da NautArtis – Associazione Culturale Gubbio, con la supervisione dell’assessorato alla cultura del comune di Gubbio, ha rappresentato un evento mirato esclusivamente all’arte pittorica e il tema:
 
         “Colorando per la Città”
poteva essere interpretato con libertà di tecnica da parte dell’artista ma andava effettuato esclusivamente all'interno degli spazi della città.
   Il
primo premio è andato a Maria Assunta Albini, mentre a seguire si sono classificati Simone Bettelli, Daniela Fratini, Manuela Vitali e Emanuela Fratini.

   Ogni artista aveva diritto a una sola tela di misura a scelta e che avrebbe dovuto poi riconsegnare ogni sera dei giorni 6 e 7 Luglio dalle ore 18 alle 19. Il giorno 8 invece ha avuto luogo la consegna definitiva. La giuria del concorso ha assegnato al vincitore una ceramica artistica del Maestro Ceramista Mario Granci. A tutti i concorrenti inoltre è stato rilasciato un diploma di partecipazione personalizzato. Mentre l’opera vincitrice è rimasta di proprietà della Città di Gubbio. La Giuria era composta Marco Bellucci (presidente), Aida Abdullaeva, Matilde Orsini, Arnaldo Pauselli e Marino Piergentili.


                                              

9 Luglio 2012 - Una pista ciclabile al posto del... Treno!


"C''era una volta un trenino...."
   sembra l'inizio di una favola dei tempi andati, quando i nonni raccontavano le favole ai nipoti davanti al caminetto, ora al posto dei nonni c'è la... televisione e al posto del trenino ci potrebbe essere...una pista ciclabile!
  La pista in questione potrebbe essere realizzata lungo il percorso della vecchia ferrovia dell'appennino che unendo Fossato di Vico ad Arezzo, attraversava tutta la valle eugubina, da Branca a Camporeggiano.
  Questa infatti è la proposta dell' "Associazione Valle dell'Assino": « Il nostro territorio non ha piste ciclabili. A Gubbio non si può usare la bicicletta, perché la viabilità e le aree urbane sono state progettate solo per l' automobile: mancano spazi ed infrastrutture (es. griglie per posteggio) per l'utilizzo delle biciclette. Le strade sono spesso piene di buche, senza marciapiedi, senza rampe per disabili e le piste ciclabili sono pura fantascienza. Pensiamo alla difficoltà di raggiungere il capoluogo dalle frazioni, a piedi o in bici. Basta provare: andare da Branca, da Ponte d'Assi o da Mocaiana in città, a piedi o in bici, in un giorno qualsiasi, è un'impresa oltremodo impegnativa e pericolosa!
   La cittadinanza di Gubbio paga il prezzo di un ritardo imperdonabile! La bicicletta, infatti, non deve essere vista solo come appannaggio esclusivo di gruppi domenicali dediti alla ricreazione e allo sport, ma come strumento per una mobilità alternativa. Essa può essere usata per andare al lavoro, per fare una commissione, per andare a scuola, in piscina, in palestra, a lezione di musica, in biblioteca ecc. Tutti i giorni assistiamo alla coda infinita che si produce in prossimità delle scuole... Poi le cronache ci parlano di oltre 9000 morti all'anno in Italia per incidenti stradali e di un numero altrettanto impressionante di feriti. La maggior parte degli incidenti avviene in ambiente urbano, dove le macchine si concentrano e dove potrebbero essere facilmente sostituite da mezzi pubblici, biciclette e marciapiedi.
    Crediamo dunque che sia arrivato il momento di cambiare rotta, in quanto sempre più persone sentono l'esigenza di utilizzare sistemi di mobilità diversi dall'automobile. Quella che sta emergendo in questi anni anche dalle nostre parti, è una mentalità nuova che si ispira ad esperienze virtuose sia italiane che estere... Si obietterà che da noi ci sono le salite. E' vero, ma non sempre sono insormontabili. Le piste ciclabili vanno individuate su percorsi specifici con pendenze controllate. Fare una rete ciclabile non significa necessariamente costruire nuove infrastrutture: si può cominciare disegnando con un pennello una striscia bianca sulla sede stradale e assegnare uno spazio al ciclista ed al pedone. In quei tratti i mezzi a motore vanno regolamentati per esempio con velocità ridotte (zone a 30 km/orari) e vanno posti dissuasori di velocità e semafori per transito alternato nelle strettoie. Si tratta solo di cominciare. Nel Nord Europa e sempre più anche in Italia, ad esempio, piste ciclabili e ferrovie sono interconnesse, così da consentire ai cicloturisti di prendere il treno senza abbandonare il loro mezzo.
   L'associazione “Valle dell' Assino”, recentemente costituita, ha come scopo principale, oltre quello di salvaguardare la vallata di cui porta il nome, di valorizzare l'uso della bicicletta per i seguenti fini: alleggerire le strade dal traffico, limitare l'inquinamento, ridurre i rumori e le polveri, limitare gli incidenti stradali, avvicinare i cittadini alla natura. A tal fine,
l'associazione propone il recupero del vecchio tracciato ferroviario per la realizzazione di una pista ciclabile. Sul sedime della vecchia ferrovia, si andrebbero peraltro ad intersecare le reti della viabilità secondaria, carrabile e ciclabile.
   Tale collegamento rappresenterebbe un recupero della memoria collettiva, che il tempo sta cancellando, ed un riappropriamento del paesaggio e della natura. L'operazione potrebbe avere anche una ricaduta economica, richiamando sul nostro territorio quelle nicchie di turismo evoluto ed esigente, che ricercano di coniugare nel viaggio: natura, paesaggio, arte, storia e gastronomia. Tutte caratteristiche che abbondano dalle nostre parti, ma che occhi ancora chiusi non vogliono vedere.»

Per chi volesse mettersi in contatto con L' Associazione "Valle dell'Assino"
Tel. 335/5645277
valleassino@gmail.com


                                              

31 Luglio 2012 - Conclusa la mostra di Antonella Capponi ad Arezzo


    La libreria Feltrinelli di Arezzo (via Cavour, 13 - tel 0575/299515)  ha ospitato dal 1 al 31 luglio, 12 tavole di disegni inediti e appositamente realizzati per questa sede dall'eugubina Antonella Capponi.
   La mostra
"di quà dalle mura volano foglie di quercia" ha avuto un notevole successo di pubblico.
   Ogni muro costituisce un limite, un impedimento a proseguire con libertà a volte anche nel pensiero, quando si incontrano muri mentali. Le foglie di quercia sono le ultime a cadere in inverno e a nascere in primavera, possono in questo senso rappresentare 'l'insolito', la quercia nel periodo dell'infiorescenza produce fiori maschili e femminili una sorta di completezza , quasi a testimoniare la presenza di una 'Terza forza'. “Omnes concordant in uno qui est bifidus”.

    ANTONELLA CAPPONI, Nata a Gubbio nel 1965. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Perugia e insieme al maestro Nuvolo, inizia una ricerca pittorica con materiale plastico di derivazione industriale. Sono le prime espressioni legate al tema della 'trasparenza' definite pittura liquida da vedere attraverso, sul quale a tutt'oggi fonda il suo linguaggio. Nel 1988 con l'opera Cubo, nascono le prime sculture aeree, istallazioni e opere ambientali.
Impegnata in una seria e coerente ricerca incentrata sul concetto di limite/soglia e sulla possibilità di travalicarli in senso spazio-temporale, realizza opere scultura, i cui elementi di ‘trasparenza’, suggeriscono possibile l’attraversamento di uno spazio fisico per un 'oltre'. Ha esposto in più di cento tra collettive e personali, tra le ultime si segnalano la partecipazione a 13x17 padiglioneitalia presso lo Studio Berengo, a Murano, a cura di Fhilippe Daverio, Jean Blanchaert. Giochi d'Artista. Presso il Museo Archeologico di Castiglion Fiorentino ad Arezzo, a cura di Sabrina Massini e Margherita Scarpellini. Venus+Demarco+Beuys presso Demarco Archive Trust, Craigcrook Castle ad Edinburgh (U.K), a cura di Richard Demarco e David Gibson. 1000+1000+1000 presso Scalone di Palazzo Fava, Palazzo delle Esposizioni a Bologna, un progetto di Philippe Daverio. 7a Giornata del Contemporaneo AMACI, presso la Biblioteca Sperelliana di Gubbio. Opposto/contrario:in difesa dell'Utopia, presso Palazzo della Corgna. Sala dell'Eneide di Castiglion del Lago, a cura di Guido Maraspin.

 
   
                                            

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