In occasione del 36mo Gala annuale della Niaf, la più importante organizzazione italoamericana degli Usa, il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama si è presentato sul palco con un “Viva l’Italia” pronunciato a sorpresa in italiano e accolto da scroscianti applausi.

   Di fronte oltre duemila invitati, Obama ha pronunciato un discorso carico di emozioni e con qualche battuta scherzosa. «Lo ammetto non ho neppure un antenato italiano. Non posso cantare come Frankie Avalon e non so cucinare bene come le vostre nonne, l'unica cosa che posso offrire è un cognome che finisce per vocale  - ha affermato - Cosa sarebbero però gli Stati Uniti senza il contributo dell’Italia e degli italoamericani? Cosa sarebbe senza i viaggi di Colombo, di Verrazzano e Vespucci? Cosa sarebbe la nostra tecnologia senza Da Vinci e Galileo e senza Fermi? Cosa sarebbero i film e la musica senza Di Capra, Sinatra e Sophia Loren, la mia preferita? Cosa sarebbe lo sport senza la grinta di Di Maggio, Lombardi e La Russa?» ed ancora «Gli Stati Uniti non sarebbero ciò che sono oggi senza il contributo unico e ineguagliabile degli italiani e degli italoamericani».
   "Quel American Dream – ha continuato il Presidente – che ha animato gli italiani che arrivarono qui con la convinzione che se ti impegni ce la puoi fare, certo per gli italiani immigrati negli Stati Uniti non è stato sempre facile, ma non hanno aspettato aiuti dall’alto,  hanno lavorato sodo facendosi strada, arricchendo la nostra cultura con la loro, contribuendo a costruire la Nazione e ha migliorare così la vita di tutti”.
   “Oggi – ha ammesso Obama – viviamo tempi difficili e quel sogno americano che portò qui tanti italiani per molti sembra svanire, bisogna quindi riscoprire l’impegno, la dedizione, la forza di un tempo per far rivivere quel sogno americano e ricordarsi che anche allora i tempi non erano facili”.
   Ricordando poi l’importante ricorrenza del 150mo anniversario dell’Unita’ d’Italia e la grande eredità che l’Italia ha lasciato negli Usa, Obama ha lanciato l’appello a far sì che “questa eredità resti in vita per le prossime generazioni. L’Italia – ha continuato – e’ uno dei nostri maggiori alleati e già la prossima settimana lavoreremo insieme al G20 per prendere una serie di decisioni importanti per l’economia globale”.

   Conclusa la rassegna enogastronomica eugubina  e di tutto l'Alto Chiascio (Mostra mercato nazionale del Tartufo Bianco) che ha festeggiato quest’anno i trent’anni dalla prima edizione ed ha celebrato anche i 150 anni dall’Unità d’Italia. L’Italia è stata infatti la “madrina” della manifestazione, tra gli stand allestiti nelle strutture storiche più significative e importanti della città. Il marchio del Tartufo di Gubbio è stato ben identificabile anche presso molti ristoranti che nel menù hanno presentato piatti a base di tartufo.
  Dopo il successo dell’edizione precedente, è tornato anche quest’anno il “viaggio del gusto”. Oltre alla conferma del centro storico e dei suoi palazzi più importanti come sedi dell'esposizione, la novità del trentennale è consistita nell'ingresso al rinascimentale palazzo della Porta, un ''palazzo del Gusto'', che ha ospitato sotto l'egida dell'Associazione italiana sommelier delegazione di Gubbio, della project manager Cinzia Rosati e di Fotolibri, banchi d'assaggio, laboratori sensoriali, officine didattiche, monologhi scanzonati sul mondo del vino e presentazioni delle più interessanti novità editoriali nel campo dell'enogastronomia.
   All'inaugurazione, nel pomeriggio del 28 ottobre, sono stati presenti con un'esibizione il Gruppo sbandieratori di Gubbio ed il corteo storico de ''I Giochi de le Porte'' di Gualdo Tadino.

   Al taglio del nastro sono intervenuti il presidente della Comunità Montana Alta Umbria Mauro Severini, il sindaco di Gubbio Diego Guerrini, il consigliere regionale Andrea Smacchi, il sindaco di Valfabbrica Oriano Anastasi, il sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci, l’assessore del Comune di Scheggia Flavio Cenci e, rispettivamente, il presidente e direttore dell’associazione “Città del tartufo” Giancarlo Picchiarelli e Antonella Brancadoro.

   Nonostante sembrasse un’annata da pesi leggeri a causa della siccità estiva, non è mancato il colpo di scena dell’ultim’ora: il tartufaio eugubino Italo Radicchi ha messo sulla bilancia un pezzo da 710 grammi, cavato a Gubbio nella zona della Madonna della Cima con la bracco pointer Lea. Al secondo posto Loris Sangiacomo della Gubbio Tartufi con il suo tartufo da 578 grammi.

   Il sindaco Diego Guerrini e l'assessore al Turismo e allo Sviluppo economico Marco Bellucci hanno espresso grande soddisfazione per lo straordinario successo della XXX edizione. Impossibile fare una stima delle presenze fra gli stand, in quanto la dislocazione della mostra su più sedi e l'assenza del biglietto d'ingresso non ha permesso di determinare il numero dei visitatori,  ma sicuramente il numero è stato molto elevato a giudicare dalla quantità di turisti che hanno chiesto informazioni presso l'Ufficio turistico cittadino in via della Repubblica.
   Quest'anno, infine, la Mostra non chiude le iniziative enogastronomiche con la chiusura della mostra, infatti il Mese del tartufo continuerà ad animare i prossimi weekend fino al 10 dicembre. Quest’anno il Comune di Gubbio, in collaborazione con Ais e la project manager di Rosati Group, Cinzia Rosati, ha ideato un’iniziativa lunga un mese davvero da leccarsi i baffi!
L’evento prevede appuntamenti per ciascun fine settimana fino al primo fine settimana di dicembre tutti all’insegna del tartufo e dei sapori tipici del Comprensorio… ma non mancheranno sorprese e sfiziose curiosità, per tutti i gusti!!!
Largo ai salati, ma anche i dolci sapori avranno cartellino verde: “Chocotartufo” sarà il primo appuntamento in calendario che delizierà il palato dei raffinati buongustai eugubini e turisti, per proseguire con tante altre novità e iniziative (Vedi programma)

Vedi il programma dettagliato del Mese del tartufo

 
Info: Servizio Turistico
        Via della Repubblica - Gubbio
        Tel. 075.9220693
        info@iat.gubbio.pg.it