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   CRONACA DICEMBRE 2011
   
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01 dicembre 2011: Un Libro su: "L'Ottava Tavola Eugubina"
07 dicembre 2011: Il Papa ha acceso l'Albero di Natale di Gubbio
12 dicembre 2011: Raccolta di firme in difesa del punto nascita
15 dicembre 2011: “Convivere con l' adrenalina”  del Colonnello Pilota Walter Pauselli
18 dicembre 2011: Premiato dal Rotary Club di Gubbio il Colonnello Pietrangeli
19 dicembre 2011: Donata la teca per S.Antonio, in attesa di riceverlo a Gubbio
24 dicembre 2011: Buone Feste a TUTTI !!!!

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3 Dicembre 2011 Un Libro su: "L'Ottava Tavola Eugubina"


   E' stato presentato presso i locali della Biblioteca Sperelliana il libro del dott. Massimo Capacciola:

                             
"L' OTTAVA TAVOLA"
 

    La presentazione di questa iniziativa editoriale è avvenuta con il patrocinio del Comune di Gubbio, dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Gubbio e della casa editrice TMN.
   Presenti, tra gli altri, Pietro Bottaccioli (Vescovo emerito), Mario Ceccobelli (vescovo di Gubbio), Marco Bellucci (assessore alla cultura del comune di Gubbio), Orfeo Goracci (vicepresidente del consiglio Regionale dell'Umbria), Augusto Ancillotti (grande studioso delle Tavole Eugubine) Filippo Stirati (studioso ed insegnante presso il Liceo eugubino) e vari rappresentanti dei Consigli Comunali della "fascia appenninica" in quanto l'argomento del libro, che verte sulla ricerca di una fantomatica ottava tavola eugubina (che non esiste forse perché... non si è ancora trovata) da parte di un gruppo di romantici avventurosi, interessa e coinvolge l'intero territorio appenninico umbro-marchigiano, lambito dall'antica via Flaminia.
   Questa ricerca attraverso il tempo e lo spazio offre lo spunto, all'estro e all'immaginazione dell'autore, di indagare sui principali avvenimenti storici del nostro territorio e di delineare vari personaggi della storia non solo eugubina ma anche italiana, che a diverso titolo entrarono o avrebbero potuto entrare in relazione con le Tavole Eugubine.
   Queste lastre bronzee sono la metafora dello spirito "umbro", sono il centro nevralgico della ricerca di un'identità popolare smarrita. Il libro si ripropone di suscitare un dibattito tra le giovani generazioni attorno alle coordinate di una eredità che per convenzione chiamiamo "Festa dei Ceri" ma che in realtà significa molto di più: un consapevole orgoglio di essere gli affidatari di un prezioso e singolare patrimonio artistico, civile, religioso, riassunto nella parola "eugubinità".
   L'Ottava Tavola si pone come un omaggio sincero e meravigliato al nostro territorio, un tempo centro splendente di un popolo mite e religioso che contribuì a generare la gente italiana.

    Massimo Capacciola, medico sessantenne, romano di nascita e formazione, ma eugubino di adozione (a Gubbio risiede da 31 anni e qui sono nati i suoi due figli, santantoniari convinti), è un otorinolaringoiatra del nuovo ospedale comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino.
   Si è impegnato, anni addietro, in attività politica prima (con scarso successo
)
e poi in attività culturali ad ampio raggio fondando "il circolo" con cui ha tentato di avvicinare le coscienze sui temi principali della vita culturale italiana, attraverso una dialettica bipartizan e scevra da ogni strumentalizzazione partitica. Anche questa esperienza, per ironia della sorte, e' stata poi strumentalizzata dai vari partiti politici e ha dovuto essere interrotta.
   Massimo Capacciola...
sono sue parole: «non si sente scrittore ma non può tacere la sua esperienza trentennale con la "sua" città: adesso tenta l'esperienza dello scrivere descrivendo, attraverso un gioco di rimandi storiografici, quello che Gubbio rappresenta e gli suggerisce quotidianamente. Gubbio - afferma - e' una grande città ma non tutti i suoi abitanti ne sono consapevoli! Questo libro vorrebbe insegnare ai più giovani di chi sono figli e ai più anziani che non hanno vissuto invano».

  Il libro è disponibile presso le librerie eugubine al prezzo di 15 Euro.

Un momento della presentazione del libro da parte dell'autore presso la sala dell' ex refettorio della Biblioteca Sperelliana.

                                                  

7 Dicembre 2011 Il Papa ha acceso l'Albero di Natale di Gubbio


  L'Albero di Natale di Gubbio festeggia 30 anni (fu realizzato per la prima volta nel 1981) e per l'occasione di questo compleanno è stato acceso da un personaggio davvero eccezionale: Papa Benedetto XVI.



 Vedi l'accensione del Papa su

 


    Il Papa non era di persona a Gubbio, ma era collegato in videoconferenza con Gubbio dall'appartamento pontificio grazie al Centro televisivo vaticano (Ctv) e come si vede dal video ha acceso le luci dell'albero con un tablet mediante un'applicazione con la quale ha potuto azionare via rete-web un pulsante virtuale che ha stabilito il contatto.

   Il Vescovo di Gubbio Ceccobelli ha rivolto un breve saluto al Santo Padre; subito dopo, prima di accendere l'albero, il Papa ha pronunciato il seguente discorso:

Cari abitanti di Gubbio!
Cari amici!

Ben volentieri ho accolto l’invito di accendere il grande Albero di Natale che ogni anno sovrasta la città di Gubbio. Ringrazio il Comitato organizzatore e, in particolare, il Vescovo Monsignor Ceccobelli per le parole che mi ha rivolto a nome della città e della diocesi eugubina. Un saluto a voi tutti, che siete nella Piazza di Gubbio o collegati attraverso la televisione!
Prima di accendere le luci dell’Albero, vorrei fare un triplice, semplice augurio.
Questo grande Albero di Natale è collocato sulle pendici del Monte Ingino sulla cui sommità, come ricordava il Vescovo, è situata anche la Basilica del Patrono di Gubbio, sant’Ubaldo. Guardandolo, il nostro sguardo è spinto in modo naturale verso l’alto, verso il Cielo, verso il mondo di Dio.
Il primo augurio, allora, è che il nostro sguardo, quello della mente e del cuore, non si fermi solamente all’orizzonte di questo nostro mondo, alle cose materiali, ma sia un po’ come questo albero, sappia tendere verso l’alto, sappia rivolgersi a Dio. Lui mai ci dimentica, ma chiede che anche noi non ci dimentichiamo di Lui!
Il Vangelo ci dice che nella notte del santo Natale una luce avvolse i pastori annunciando loro una grande gioia: la nascita di Gesù, di Colui che viene a portare luce, anzi di Colui che è la luce vera che illumina ogni uomo. Il grande albero che tra poco accenderò domina la città di Gubbio e illuminerà con la sua luce il buio della notte.
Il secondo augurio è che esso ricordi come anche noi abbiamo bisogno di una luce che illumini il cammino della nostra vita e ci dia speranza, specialmente in questo nostro tempo in cui sentiamo in modo particolare il peso delle difficoltà, dei problemi, delle sofferenze, e un velo di tenebra sembra avvolgerci.

Ma quale luce è capace di illuminare veramente il nostro cuore e donarci una speranza ferma, sicura? E’ proprio il Bambino che contempliamo nel santo Natale, in una semplice e povera grotta, perché è il Signore che si fa vicino a ciascuno di noi e chiede che lo accogliamo nuovamente nella nostra vita, chiede di volergli bene, di avere fiducia in Lui, di sentire che è presente, ci accompagna, ci sostiene, ci aiuta.

Ma questo grande Albero è formato da tante luci. L’ultimo augurio che vorrei rivolgere è che ciascuno di noi sappia portare un po’ di luce negli ambienti in cui vive: in famiglia, al lavoro, nel quartiere, nei Paesi, nelle Città. Ciascuno sia una luce per chi gli sta accanto; esca dall’egoismo che spesso chiude il cuore e spinge a pensare solo a se stessi; doni un po’ di attenzione all’altro, un po’ di amore. Ogni piccolo gesto di bontà è come una luce di questo grande Albero: insieme alle altre luci è capace di illuminare l’oscurità della notte, anche quella più buia.

Grazie allora, e scenda su tutti la luce e la benedizione del Signore.

    L'evento ha avuto un eco vastissimo sulla stampa cittadina, nazionale ed estera: (Il Corriere;  Il Messaggero; La Nazione; TGcom24; America oggi; Umbria 24; Corriere dell'Umbria; Giornale dell'Umbria)

 

 

   La trasmissione televisiva di Tele Radio Gubbio diffusa anche attraverso internet, ha permesso a tanti Eugubini che vivono lontano da Gubbio di seguire in diretta l'avvenimento.
         Per tutto il 2012 saranno visibili le immagini registrate. (vedi)


  Con la collaborazione della nostra Associazione "Eugubini nel Mondo", sono stati trasmessi messaggi d'auguri provenienti da varie parti del Mondo: da
Thionville in Francia (
Famiglia Del Frate )
da Jessup in Usa (
Giovani ceraioli americani )
da
 New York è intervenuto anche Giuseppe Rosati.

 

 

      Per l'occasione Gubbio è stata raggiunta da una grande moltitudine di turisti richiamati dall'evento che assume sempre più le caratteristiche di un fatto internazionale.
  Contribuisce al richiamo turistico anche il consueto raduno di Camperisti organizzato dal
Camper Club Gubbio e giunto alla 10° edizione.

 

 

 

   La manifestazione a Gubbio si è tenuta, come al solito, nel piazzale dell' Hotel ''Beniamino Ubaldi'' dove il Comitato degli Alberaioli con il Presidente Pavilio Ramacci insieme al vescovo Ceccobelli e al sindaco Diego Guerrini hanno dato il benvenuto ai molti presenti a e quanti seguivano l'avvenimento in televisione (presente anche la Rai) e via internet.
Molto applaudite l'esibizione degli Sbandieratori e del coro "Cantores Beati Ubaldi".

   L’Albero di Natale, come tradizione, rimarrà acceso fino al 10 Gennaio 2012.

                                                  

12 Dicembre 2011 - Raccolta di firme in difesa del punto nascita


Antefatto: Un accordo Stato-Regioni potrebbe portare all'abolizione dei punti nascita in cui si verifichino meno di 1000 o 500 nascite all'anno.
   Se prendessimo alla lettera questa risoluzione il punto nascita del nostro nuovo ospedale (dove nel 2010 si sono avute 483 nascite) potrebbe essere  eliminato.
   Da qui l'iniziativa della
raccolta di firme messa in essere dal comitato cittadino "Sicurezza e legalità" di cui riportiamo il seguente comunicato a firma del Presidente Giuseppe Battistini:
   «Grazie all’encomiabile lavoro dei tanti volontari che, sotto le più diverse forme, si stanno prodigando nella raccolta firme per salvaguardare il punto nascite dell’ospedale di Branca, comunichiamo di aver raggiunto, allo stato, il ragguardevole risultato di 5000 adesioni in poco più di un mese. E’ importante sottolineare che questa cifra non tiene conto degli oltre 100 moduli firme in fase di completamento in tutto il comprensorio Eugubino-Gualdese. In considerazione di un impegno così deciso della cittadinanza, auspicheremmo che qualcuno dei rappresentanti regionali, eletti al Consiglio nel nostro territorio, ponga la questione all’attenzione dell’Assessore alla Sanità Franco Tomassoni - cui sono riferibili le dichiarazioni, riportate dalla stampa locale, sul rischio di chiusura del punto nascite dell’Ospedale di Branca - magari anche attraverso un’interrogazione consigliare. La speranza è che si faccia chiarezza sulla vicenda con una dichiarazione formale ed esplicita di tutela del nostro reparto maternità. Ringraziando ancora tutti quei cittadini che hanno consentito un’adesione così ampia, comunichiamo il prossimo appuntamento di raccolta firme: Sabato 17/12 presso il Comune di Scheggia, corso cittadino di via Roma, in occasione dell’esposizione dei mercatini natalizi. Il Comitato rende anche noto l’aggiornamento dei punti fissi di raccolta firme per venire incontro anche alle esigenze di tutti quei cittadini che, nei tempi e orari stabiliti, sono impossibilitati ad intervenire. Al momento in cui scriviamo hanno dato la propria disponibilità i seguenti esercizi commerciali:

1) Forno Baldinucci Località Padule;
2) Punto Snai Sebastiani Via Cavarello;
3) Tabaccheria Sebastiani V.le rimembranza;
4) Alimentari Fanelli V.le Rimembranza;
5) Bar Pasticceria “Gli Angeli” Centro Commerciale Contessa;
6) “Pasticceria Italia” Via Benedetto Croce.
7) Bar “API” via di porta Romana
8) Bar della Stazione di Fossato di Vico
9) BAR di Mocaiana
10) BAR di Belvedere
11) BAR di Radicchi Stefania Località San Bartolomeo
12) Ferramenta Lucarelli di Casacastalda
13) Pro Loco di Carbonesca di Simone Paciotti
14) Pro Loco di Isola Fossara


   
                                            

 15 Dicembre 2011 “Convivere con l' adrenalina  del Colonnello Pilota Walter Pauselli


   L'Eugubino Walter Pauselli, colonnello pilota, ha recentemente pubblicato un libro: “Convivere con l'adrenalina” che ha come argomento la sua vita aeronautica ed ha lo scopo di spiegare ai giovani appassionati e anche a tutti coloro che vorrebbero saperne di più, un lavoro conosciuto nel nome ma sconosciuto nei particolari.
   Nel testo rivolge particolare attenzione alla difficoltà del lavoro di pilota da caccia e ai relativi rischi connessi, per questo riporta nel testo eventi di vita vissuta che evidenziano i rischi, insiti nel lavoro, ma che evidenziano anche tutto il fascino della sua professione.

   La lettura di questo libro è interessante per tutti e certamente lo troveranno interessante tutti coloro che, mossi da questa passione, vorrebbero intraprendere questa strada e pertanto si pongono tanti interrogativi ma non sanno a chi rivolgere le loro domande, per capire cosa li aspetta. 
   Diventare pilota è una meravigliosa avventura che spesso si lascia da parte perché se ne sa poco, oppure, anche se ci si è avviati su questa strada la si abbandona durante il cammino perché ci si trova impreparati a dover essere così determinati.
   La lettura di questo libro aiuterà anche i genitori a comprendere meglio la scelta del figlio verso questo lavoro di Pilota. Oppure farebbe capire all'amico perché i sogni e le aspirazioni del suo amico di sempre sono improvvisamente cambiati e non si spiega perché in essi non abbia incluso anche lui. Se cari ed amici capiscono il momento emotivo che si sta vivendo daranno tutto il loro supporto con passione e l'aspirante pilota avrà maggiori possibilità di successo.
  Il Colonnello Pilota Walter Pauselli si è arruolato in Aeronautica Militare il 14 settembre 1974, ha superato i corsi di pilotaggio presso le scuole di Latina, Lecce e Amendola, pilota militare nel 1980. Dal 1982 al 1985 è Istruttore di volo. Nel 1985 consegue l'abilitazione Tornado e viene trasferito presso il 156° Gruppo del 36° Stormo di Gioia del Colle fino al 1991. Durante tale periodo ha partecipato alla operazione Locusta 90 e alle operazioni aeree della “Desert Shield” e “Desert Storm” portando a termine missioni durante la Guerra del Golfo del 1991. Nel 1993 assumerà, all’interno del 51° Stormo, il Comando del prestigioso 103° Gruppo CBOC su AM-X e nel 1994 l’incarico di Capo Ufficio Operazioni del 51° Stormo. In tale periodo parteciperà anche alle prime missioni operative sul Kosovo. Nel 1995 è trasferito presso l’Ispettorato Sicurezza del Volo, in tale periodo effettuerà la transizione sul velivolo BA F2 Tornado ADV. Ha frequentato i Corsi Normale e Superiore della Scuola di Guerra Aerea e anche il “NATO Defence College”. Dal 1998 al 2001 ha prestato servizio presso l’Ambasciata Italiana al Cairo Egitto in qualità di Addetto Aeronautico Aggiunto. Dal 2001 al 2004 è stato impiegato presso il 3° Reparto SMA come Capo della 1° sezione e Vice Capo del 3° Ufficio. Durante tale periodo sarà impiegato anche presso USCENTCOM (US Central Command) a Tampa-USA quale Ufficiale coordinatore della Cellula Interforza Nazionale per l’Operazione “Enduring Freedom” e alle operazioni di sicurezza in Afghanistan. Dal 2004 al 2006 è stato assegnato alla RAMI di Goose Bay - Labrador in qualità di Comandante. Dal 2006 al 2008 membro permanente in seno alla Commissione Avanzamento Sottufficiali. Trasferito poi in Turchia a Izmir presso l’ “Air Component Command” di Izmir (Comando Forze Aeree della Regione sud della NATO) ha ricoperto l’incarico, in seno alla Divisione A3, di Combat Operation Branch Head e A3 Deputy Division Head. Ha partecipato inoltre da detto Comando alla gestione delle Operazioni in Libia per la OUP “Operation Unified Protector”.
   Conta all’attivo circa 2900 ore di volo, esclusivamente su velivoli Caccia.

   Ha condiviso la passione del volo con il fratello
Lucio,
prematuramente scomparso a seguito di un incidente stradale.

   
Walter ha creato anche un website www.convivereconladrenalina.it

E' molto interessante!
Visitatelo!!!!

   Il libro è disponibile presso le librerie eugubine al prezzo di 22 Euro.
Comunque può essere richiesto anche all'autore e nel suo sito sono contenute tutte le informazioni necessarie.

 

                                                 

18 Dicembre 2011 - Premiato dal Rotary Club di Gubbio in Colonnello Pietrangeli


   Il Rotary Club Gubbio durante la tradizionale riunione per lo scambio degli auguri natalizi, organizzata presso il Park Hotel Ai Cappuccini, ha conferito il riconoscimento
         "Hanno onorato Gubbio"
al Colonnello Mario Pietrangeli, un... eugubino nel mondo
!

   Le ragioni dell'assegnazione del riconoscimento sono tutte insite e facilmente comprensibili nel suo curriculum, che riportiamo in estrema sintesi:
   Il Colonnello del genio ferrovieri Mario PIETRANGELI è nato a Gubbio il 7 dicembre 1959 ed è attualmente domiciliato a Brebbia di Varese.
    Ha ancora forti radici a Gubbio, dove vive la mamma Nuti Marisa (il papà Giorgio è scomparso nel 1984). Pure a Gubbio vive il fratello prof. Adalberto.
   Mario è sposato con la Sig.ra Sabrina Romiti ed ha una figlia Giorgia. E' entrato all’Accademia Militare di Modena nell’ottobre 1978. Ha poi frequentato la Scuola di Applicazione di Torino dove ha conseguito la Laurea in Scienze Strategiche (1983); successivamente (2005) si è laureato in Scienze Diplomatiche e Internazionali presso l’Università di Trieste.
   Inoltre, ha frequentato: il Corso Superiore di Stato Maggiore presso la Scuola di Guerra di Civitavecchia; il Corso dell’Istituto Superiore Interforze di Stato Maggiore e la Scuola Lingue Estere dell’Esercito a Perugia.
   Ha preso parte all’Operazione IFOR in Bosnia come Ufficiale di collegamento e coordinamento nel Comando Internazionale a Sarajevo; per le attività del genio ferrovieri si è impegnato nella ricostruzione della linea Ferroviaria da Zsvornic a Doboj, la cosiddetta “Porta per Sarajevo”.
   Nel periodo 1998–1999 ha comandato il 1° battaglione genio ferrovieri di Castel Maggiore e durante tale incarico ha partecipato in Bosnia alle operazioni di ricostruzione della linea ferroviaria Knin – Martin Broad – Otoka (dalla Croazia alla Bosnia).
   Inoltre, ha organizzato e partecipato alla fase iniziale della ricostruzione della rete ferroviaria del Kossovo.
  Dal 1999 al 2003 ha ricoperto l’incarico Interforze di Capo Sezione Infrastrutture Nazionali presso lo Stato Maggiore della Difesa di Roma.
   Dal 2003 al 2005 è stato Comandante del Reggimento genio ferrovieri in Castel Maggiore (Bologna).
   Dal 2007 al 2010 è capo divisione esportazioni e transiti presso il Ministero Affari Esteri.
   Dal 24 settembre 2010 è Comandante del Centro Documentale Esercito (Ex Distretto Militare di Como)
   E’ autore di numerosi Libri Storici, articoli, studi e memorie relativi al genio ferrovieri, al Generale Giuseppe Garibaldi, ai trasporti militari, alla intermodalità, alle infrastrutture demaniali e alle problematiche ambientali. Lavori pubblicati su testate militari, ferroviarie, civili e internazionali.
   Inoltre, ha pubblicato uno studio sulla vecchia ferrovia di Gubbio nel libro “le mie ferrovie” pubblicato nel corso di quest’anno 2011.

                                                 

19 Dicembre 2011 - Donata la teca per S.Antonio, in attesa di riceverlo a Gubbio


Ha fatto il suo ritorno in città la delegazione della Famiglia dei Santantoniari, guidata dal Presidente Alfredo Minelli il consigliere Renzo Casagrande con l’interprete Gerad Percivalle, dalla città francese di Arles. L’incontro con l’Arciprete Cabanac, custode della cattedrale di S.Trophime, è servito per predisporre tutte le documentazioni, oltre alla consegna della preziosa teca donata dalla Famiglia dei Santantoniari.
    Nella teca, realizzata della ditta Ikuvium per la parte lignea e della ditta Lilli Ori per la cupola trasparente, è stata riposta l’Urna contenente le Sacre Reliquie di S.Antonio Abate. La teca preserverà per sempre l’Urna al suo interno e per questo che tra Il Presidente della Famiglia dei Santantoniari Alfredo Minelli e il responsabile della Cattedrale di Arles Cabanac è stato firmato un atto di donazione che recita testualmente:

    «La Famiglia dei Santantoniari di Gubbio (Umbria - Italia) con questa scrittura dona alla cattedrale di Saint Trophime di Arles (Francia) la teca realizzata da artigiani Eugubini per contenere l’Urna con le Sacre Reliquie di Sant’Antonio Abate. La donazione vuole significare la devozione autentica al Santo Protettore dei Santantoniari, la cui immagine è posta su uno dei tre Ceri che, da secoli, ogni 15 maggio vengono portati in cima al colle, per onorare il patrono della città, Sant’Ubaldo».

 
Ora tutto è rinviato al 13 gennaio 2012 quando una folta delegazione di Santantoniari partirà alla volta di Arles per riportare il giorno successivo nella nostra città l’Urna con le Sacre Reliquie di S.Antonio. L’arrivo è previsto per il giorno 14 gennaio 2012 intorno alla ore 19.00 presso la porta di S.Agostino ad accogliere l’urma ci sarà il Vescovo S.E. Mario Ceccobelli e il Sindaco di Gubbio Diego Guerrini insieme a tanti santantoniari che tanto hanno voluto questo evento.
     L’urna con le sacre reliquie resterà a Gubbio nella Chiesa dei Neri, fino a domenica 22 gennaio.
   La celebrazione del giorno della festa (17 gennaio)  quest'anno eccezionalmente sarà celebrata nella cattedrale.
   La storia della Reliquia inizia nel 561 quando vennero traslate ad Alessandria d'Egitto, presso la chiesa di San Giovanni. Verso il 635, in seguito all'occupazione araba dell'Egitto, furono spostate a Costantinopoli. Nel XI secolo il nobile francese Jocelin de Chateau Neuf le ottenne in dono dall'Imperatore di Costantinopoli e le portò in Francia nel Delfinato. Nel 1070 il nobile Guigues de Didier fece costruire nel villaggio di La Motte presso Vienne una chiesa dove vennero traslate.
In Francia, in quel periodo, sorse l'ordine ospedaliero degli "Antoniani" approvato da Papa Urbano II (1088-1099), il Papa che aveva indetto la prima crociata. La chiesa costruita per accogliere la reliquia fu consacrata dal papa Callisto II nel 1119. Vicino ad essa sorse un ospedale condotto dagli Antoniani, che accoglieva numerosi pellegrini che vi si recavano per invocare il Santo che godeva la fama di guarire il "fuoco di S. Antonio" (che non è la malattia conosciuta oggi con questo nome!!!).
In seguito, nel 1491, le sacre reliquie furono traslate nella chiesa di Saint Julien et Antonio ad Arles. Da qui, sul finire del secondo millennio, sono state trasferite nella Cattedrale di Saint Trophime, sempre ad Arles.
 

Le sacre reliquie di Sant'Antonio Abate hanno lasciato la città di Arles, per la prima volta nella storia, nel gennaio 2006, in occasione del Giubileo antoniano: infatti dal 6 al 13 gennaio 2006 sono state ospitate nel Comune di Novoli in provincia di Lecce. subito dopo, dal 13 al 17 gennaio 2006, sono state accolte nella stupenda cornice dell'Isola d'Ischia. Il 20 agosto 2006 sono giunte ad Aci Sant'Antonio (Catania). Il 21 gennaio 2007 sono giunte a Vibonati (Sa).  Il 16 gennaio 2008 le reliquie, contenute in una teca in stile gotico, lasciarono nuovamente Arles per giungere per la terza volta in Italia e precisamente a Diano Marina (Imperia) dove vennero esposte, fino al 22 gennaio, nella chiesa parrocchiale dedicata al Santo.
                                          

                                                 

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