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LIVINALLONGO DEL COL DI LANA | ||
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Sito del Comune di Livinallongo del Col di Lana ("Comun da Fodom") |
Il
Comune di Livinallongo del Col di Lana |
Il Comune
di Livinallongo del Col di Lana (Fodóm in ladino,
Buchenstein in tedesco) è situato in Italia, nella
provincia di Belluno della Regione Veneto. Fa parte del comprensorio della Ladinia. Gli abitanti sono 1.339 Altitudine 1.475 sul livello del mare.
Il territorio del Comune di Livinallongo del Col di Lana (100 Kmq) presenta la
sua valle solcata dal torrente
Cordevole che prende origine dal
Passo Pordoi,
sul versante orientale, fra il
gruppo del Sella e la catena del Padon.
I Romani giunsero in questo territorio già nel
III secolo a.C., ma ci vollero anni per assoggettare completamente le fiere
popolazioni retiche
che abitavano in quest'area.
Nel 15 a.C. i
Romani
sotto il comando di
Druso e
Tiberio occuparono il territorio alpino,
spingendosi fino alle rive del Danubio. La parte settentrionale dell'odierno
Alto Adige venne successivamente divisa fra le due province
Rezia (Raetia prima e Raetia secunda)
e
Norico (Noricum), mentre quella
meridionale che includeva la Val d'Adige fino all'altezza di Merano venne
inclusa nella
Regio X Venetia et Histria. Dopo le invasioni barbariche, il territorio fu soggetto ai Longobardi e quindi ai Franchi, fondatori del Sacro Romano Impero. Con l'imperatore Ottone I di Sassonia la zona dolomitica fu ricompresa nella Marca di Verona, a sua volta dipendente dal ducato di Baviera prima e dal 975, sotto il controllo del Ducato di Carinzia. Qualcuno sostiene che a questo periodo risalga il Castello di Andraz situato nel Comune di Livinallongo. Del 1005 è un documento che definisce i confini della contea della Val Pusteria; forse, per la prima volta, vi sono citate alcune località livinellesi.
Attorno al 1141 fu
fondata l'abbazia
di Novacella con possedimenti anche su Livinallongo: uno scritto del
1142 documenta la
donazione al convento del mansus Puchberc qui dicitur Wersil, un maso
identificabile con Fursil, nella zona di
Colle Santa Lucia. È il primo documento che cita con sicurezza la zona.
Interessante notare che per prima viene citata l'area di Colle Santa Lucia, in
posizione più marginale rispetto a Livinallongo: è probabile che i vescovi si
fossero preoccupati di colonizzare per primi i territori di confine.
Alla fine di maggio e nel mese di giugno 1915 le truppe italiane avanzano
da Caprile ed occupano Colle Santa Lucia, Monte Pore, Larzonei, Andraz, Collaz,
Foram, Salesei.
Il 26 agosto 1915 gli italiani, per risposta, bombardarono Arabba, Varda e
Cherz. Queste conquiste permesero all'esercito italiano di accamparsi proprio al di sotto della Cima e in realtà il 7 dicembre 1915 l'esercito italiano conquistò, ma subito perse, la vetta del Col di Lana;
Per conquistare la Cima occorse la famosa mina del Col di Lana che venne fatta saltare, per ordine del maggiore Mezzetti, dal tenente Gelasio Caetani, duca di Sermoneta, alle ore 22.35 del 17 aprile 1916. Lo scoppio della Mina provocò un cratere di 30 m x 65 m e profondo 15 m: in questa operazione 110 soldati austriaci rimangono uccisi e 170 vengono fatti prigionieri nelle caverne.
Nel 1938 verrà costruito il Sacrario di Pian di Salesei che custodisce le spoglie di 4.700 caduti ignoti, 704 noti tra cui 19 austro-ungarici.
Nel 1935 è stata inaugurata la
cappella del Col di Lana, costruita in onore dei caduti
della Prima Guerra Mondiale, senza distinzione di nazionalità. Nel 2012 all'interno della Cappellina è stata collocata, da un soldato italiano ed uno austriaco, una piccola statua dei S. Ubaldo, patrono di Gubbio e "Santo della Riconciliazione" al termine di una cerimonia religiosa presenziata dal Vescovo di Gubbio. Il monumento ai caduti sulla piazza 7 novembre 1918 a Pieve riporta i nomi di 135 caduti e dispersi fodomi della Grande Guerra ed é un numero altissimo tenendo conto del numero di abitanti.
A cominciare dalla primavera del 1918 i profughi fodomi ritornano nella valle
abbandonata dai militari e cominciano l’opera di ricostruzione del paese,
abitando provvisoriamente nelle baracche militari e nelle poche case risparmiate
dai bombardamenti. La ricostruzione viene aiutata dal governo italiano e dal
consorzio trentino dei comuni cosiddetti conquistati o liberati. La
ricostruzione avrà termine nel 1923-’24. |
Le
origini del Nome |
Attestato dal 1265 come Livinal e dal 1275 come Livinallongo, il toponimo è
composto dall'aggettivo lungo e dal termine ladino livinàl "gola",
"vallone
franoso". Si tratta quindi di un chiaro riferimento alla morfologia del
territorio, esteso sulla stretta e profonda valle del
fiume Cordevole.
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Le
frazioni del Comune |
Il comune è suddiviso
in 17 "vicinie" |
Il Castello di Andraz |
Il
Castello di Andraz sorge poco sotto il
Passo Falzarego, lungo la statale delle Dolomiti, in una posizione
strategica per il controllo delle vie di comunicazione che, già nel Medioevo,
collegavano i territori bellunesi, e poi quelli della Serenissima, con le zone
situate a nord di Caprile, appartenenti al Vescovo di Bressanone. In
comunicazione con altre fortezze, il castello di Andraz faceva parte di un
organizzato sistema di sorveglianza dei traffici tra Agordino e Val Pusteria. É
oggi sede dell'Andraz
Museo.
Nel 1802 passò alla Baviera e nel 1808 il Castello di Andraz fu venduto ad un
privato che lo utilizzò per approvvigionarsi di materiali da costruzione. Il suo
degrado, inesorabilmente avviato, proseguì con l’asporto di tutti gli arredi e
lo smantellamento della copertura per trarne legna da ardere. Durante la Grande
Guerra venne bombardato dagli Austriaci, poiché era divenuto accasermamento di
truppe italiane. |
Museo di Storia, Usi, Costumi,
Tradizioni della Gente Ladina |
Nella seconda sezione sono esposti oggetti ed attrezzi inerenti
all’economia locale: agricoltura, attività boschiva ed artigianato della lana,
della canapa, del ferro e del cuoio.
La collezione vanta un patrimonio di circa 2000 pezzi tra oggetti di uso
quotidiano, attrezzi e testimonianze fotografiche, ed è andata costituendosi
poco alla volta grazie alle donazioni della popolazione e di appassionati
collezionisti locali. |
Mostra
della Grande Guerra
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A PASSO PORDOI è stata inaugurata il 2 giugno 2015 La
Mostra sulla Grande Guerra, voluta ed allestita dalla neonata
Associazione storico culturale Col di Lana Livinallongo Buchenstein,
presieduta da Valerio Troi. Non è una delle tante mostre dedicate alla Grande Guerra quella allestita sui circa 350 mq del Centro Crepaz. Nelle ricostruzioni fedeli di baracche austriache e italiane, trincee attrezzate con le mitragliatrici, nelle tante vetrine dove sono esposti un numero imprecisato di reperti di ogni tipo, da quello bellico a quello della vita quotidiana del soldato, nella sezione fotografica con diverse foto inedite, ci sono storia e memoria di quanto avvenuto in 3 anni di combattimenti sul Col di Lana. Una mostra che nasce dal cuore e dalle mani di chi l’ha ideata e voluta. Un particolare su tutti: ogni vetrina, pannello espositivo della parte fotografica, ogni allestimento (c’è anche la ricostruzione di una teleferica e di una linea elettrica) è stata fatta a mano da alcuni componenti dell’associazione sfruttando tavole e travi di vecchi “tablei” crollati sotto il peso della neve, messi e regalati per la mostra dai proprietari.
Unica anche la sezione dedicata ai tanti oggetti fabbricati dai soldati nei
momenti di “tranquillità” nelle trincee, con pezzi di filo spinato o di bombe.
Insieme a questi gli altrettanto unici reperti bellici, scovati nelle case di
Fodom, che una volta terminata la guerra, sono diventati attrezzi da lavoro dei
fodomi, che con la guerra avevano perso tutto. Molto interessante è anche la sezione fotografica e documentaristica.
In questa troviamo
il riferimento anche alla
famosa edizione della Corsa dei Ceri 1917,
allorquando tanti soldati di Gubbio,
al momento della chiamata alle
armi, furono assegnati alla Brigata "Alpi", formata dal 51° e 52°
reggimento di Fanteria.
La mostra resterà aperta fino all’autunno, ogni giorno, dalle 10 alle
17,30 da giugno ad ottobre. |
La
Lingua Ladina |
Tempo fa la
lingua ladina era la più diffusa nelle
regioni dell’arco alpino, mentre oggi il ladino è presente solo in alcune valli
dolomitiche nell’Italia e nel Cantone di Grigioni in Svizzera.
Nella Ladinia è nettamente la
lingua più parlata, e insieme a altre caratteristiche culturali e non, funge da
fattore unificatore, distinguendo la Ladinia dal resto del territorio alpino.
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Gemellaggio
con Gubbio
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Il 1° marzo 2014 è stato firmato l'atto di Gemellaggio tra il comune di Livinallongo del Col di Lana ("Comun da Fodom") e il Comune di Gubbio.
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