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Il Prof. Ubaldo
Orlandi al termine di un quindicennio passato alla guida, come Presidente,
della gloriosa
Società dei Balestrieri di Gubbio, ha
voluto produrre un' opera che sia in qualche modo una testimonianza della vita e
della vitalità di questa storica Società che ogni anno, da oltre cinque secoli,
organizza il famoso
Palio della Balestra.
Citiamo dalla prefazione, scritta dal Presidente della nostra Associazione,
alcuni passi: «...la
lettura risulta in realtà facile, rapida e scorrevole e che mi ha permesso di
conoscere o richiamare alla memoria fatti, aneddoti, briciole di realtà e di
vicende che invece vestono con i colori della festa ciò che altrimenti potrebbe
restare nudo e silenzioso.... Ma nel libro si possono rivivere anche situazioni
di importanti contrasti istituzionali, come quando nel 2001 la Società dei
Balestrieri con sdegno si autoescluse dalla «Associazione Manifestazioni
Storiche dell’Umbria» non accettando di essere accumulata in un unico
“calderone” con manifestazioni di recente invenzione e prive di alcun retaggio
storico.
.....E’ abbastanza normale che la vista e la mente si abituino rapidamente al
nuovo, al punto che un’innovazione, dopo pochissimi anni, finisce per non
sembrare più tale, ma anzi ci sembri esistente da sempre. E invece non è così!
Ed impressiona piacevolmente come quest’opera riporti alla memoria fatti e
personaggi che ritornano immediatamente vivi e splendenti al pari di quanto
erano invece offuscati o inesistenti fino pochi secondi prima.
.... scorrendo nella lettura riappaiono con discrezione e semplicità ricordi di
vittorie, sconfitte, innovazioni, realizzazione di opere e strutture,
celebrazioni e purtroppo anche lutti.
....senza quest’opera di Orlandi tanti personaggi, tante lodevoli iniziative,
tanti fatti che hanno contraddistinto la vita della gloriosa Società dei
Balestrieri di Gubbio, dal 1999 al 2013, sarebbero finiti inesorabilmente
nell’oblio della storia.... l’opera contribuisce anche a “chiarire” situazioni,
momenti e decisioni che indubbiamente sono state vissute in maniera anche
travagliata dal Consiglio della Società dei Balestrieri: mi riferisco da una
parte ai fatti che hanno portato la Società eugubina ad uscire dalla Federazione
Nazionale della Balestra e dall’altra alla ferma determinazione tendente a
pretendere ed ottenere che il termine “Palio della Balestra” fosse riservato
unicamente ed in maniera esclusiva alle gare tra i Balestrieri di Gubbio e
quelli di San Sepolcro, in omaggio alla continua tradizione secolare che ha
visto queste due società contendersi il “Palio”.
Mi sento di dire che questo libro con i suoi ricordi offre al lettore una
testimonianza storica ed umana sicuramente importante e seppure riguardante un
solo quindicennio, si inserisce a buon diritto nella vita multisecolare della
Società dei Balestrieri con il compito, come dichiarato dall’autore: «non di
idolatrare le ceneri del passato ma di amarle ed interpretarle affinché
divengano custodia attenta e fermento vivo del nuovo che ci circonda».
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