E' stato firmato sabato 1° marzo 2014 il
Gemellaggio tra il Comune di Gubbio e il Comune di Livinallongo del Col di Lana
("Comun da Fodom", nella
lingua Ladina, parlata in quelle valli alpine ).
Le ragioni alla base di tale decisione sono rappresentate essenzialmente dalla
eccezionale edizione della
Festa dei Ceri il 15 maggio 1917,
realizzata dai soldati eugubini impegnati su quel tratto di fronte
dolomitico.
A favore della sottoscrizione del gemellaggio avevano deliberato, nel 2012,
i Consigli di entrambi
i Comuni.
Per il
Comune di Gubbio l'Atto di Gemellaggio è
stato firmato dal
Commissario straordinario, Dott.ssa Maria Luisa D'Alessandro; per il
Comune di Livinallongo del Col di Lana dal Sindaco Ugo Ruaz che
è giunto a
Gubbio a capo di una delegazione composta sia da esponenti politici che da
rappresentanti del Gruppo Alpini "Col di Lana".
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Delegazione di Livinallongo del Col di
Lana ritratti davanti la
fontana del
Palazzo del Bargello - da sn a dx:
Guglielmo Gabrielli, Eugenio Roncat, Ugo Ruaz
(Sindaco), Alberto Foppa, Valerio Nagler (Vice capogruppo
del Gruppo
Alpini "Col di Lana") Daniela Templari (Assessore alla cultura),
Claudio Sorarui (Vicesindaco), Franco Deltedesco
(Direttore del Museo Ladino di Livinallongo) e Maria Rosa Costa. |
Le ragioni del
Gemellaggio |
Nel periodo 1914-18 l'Europa ha vissuto gli anni tristi e drammatici
della Grande Guerra. Anche tanti giovani eugubini furono chiamati alle
armi e molti di loro furono assegnati alla “Brigata Alpi" che aveva sede
in Perugia ed era formata dal 51° e 52° reggimento di Fanteria.
Questo fu il motivo per cui, in tanti, si ritrovarono insieme a
combattere su un fronte comprendente il “Col di Lana” che, con le sue
migliaia di morti, da allora viene chiamato anche "Col di Sangue".
Un decreto del governo italiano, all'inizio della guerra, aveva
vietato le riunioni pubbliche, le processioni civili e religiose.
Pertanto la Giunta e il Sindaco di Gubbio, deliberarono di
annullare la Festa dei Ceri del 1916 lasciando capire che anche le feste
degli anni seguenti sarebbero state sospese finché "gli animi di tutti
siano ritornati gioiosi e felici".
Ma oggi possiamo giustamente ritenere che la Festa del 1917
sia stata regolarmente effettuata!
Infatti, i soldati eugubini del 51° reggimento, considerato che la
Festa dei Ceri non poteva esser fatta a Gubbio, decisero di farla lassù,
alle pendici del Col di Lana, appena qualche centinaia di metri al di
sotto della prima linea.
Le grandi e sanguinose azioni di guerra in questo settore si erano
svolte soprattutto nei primi due anni di guerra (1915 e 1916), pertanto
nel 1917 il fronte era relativamente calmo: gli italiani avevano
conquistato la cima del Col di Lana costringendo gli austriaci ad
arretrare di qualche decina di metri, sul Monte Sief: pochi metri, ma
sufficienti per rendere relativamente più tranquilla la vallata
sottostante verso Pian di Salesei (località del Comune di Livinallongo
del Col di Lana), sede dell’accampamento militare.
Qui i soldati decisero di fare la Festa dei Ceri.
La cosa fu decisa con diversi mesi di anticipo. I soldati
eugubini ebbero l'aiuto del Capitano Rinaldo Chelli (pluridecorato e
autore delle foto giunte a noi) e dell'alto comando militare, pertanto
fu possibile costruire appositamente tre Ceri con relative barelle e
statue dei Santi.
Quei soldati riuscirono davvero a coinvolgere tutti: la Festa dei
Ceri, in quel luogo di sangue, divenne la festa e l'esaltazione della
vita!
Qualche nome di quei eroi "ceraioli": Filadelfo Agostinucci (1° Capitano
dei Ceri), Salvatore Albini, Angelo Camponovo, Alessandro Farneti,
Ettore Ferranti, Basilio Grasselli, Guido Maranghi, Raffaele Mazzacrelli,
Giulio Menichetti, Giovanni Panfili, Settimio Rosati, David Tasso,
Adolfo Vispi e tutti gli altri eugubini che formavano il 51° fanteria.
Quel 15 maggio 1917 fu un giorno piovoso, ma il programma
della festa si svolse regolarmente e come scrisse Gerardo Dottori:
"...un Cappellano benedisse Ceri e Ceraioli: i quali in grigio-verde,
con un fazzoletto rosso al collo e al canto della famosa marcia dei
ceraioli, issarono le tre grandi "macchine" e si slanciarono su per
l'erta mulattiera del Col di Lana che conduce a Salesei ...tutti si
slanciarono all'inseguimento dei "matti di Gubbio" ...e ognuno voleva
raggiungere uno dei Ceri per poter dare il cambio, la "spallata" …. e
tutti erano pervasi da una commozione profonda che provocava le lacrime,
...da un entusiasmo travolgente per cui tutti correvano su per la
faticosa via a zig-zag che in venti minuti fu superata e il Cero del
Santo protettore di Gubbio, S. Ubaldo, toccò la piccola spianata della
baracca blindata dove risiedeva il comando del 51° fanteria. Fu un vero
assalto - incruento - al Col di Lana, al quale però nessuno ostacolo,
anche cruento, avrebbe potuto resistere tanto fu l'entusiasmo che si
propagò rapidamente a tutti i convenuti."
Il rito fu compiuto, la tradizione rispettata! Certo non fu come
arrivare alla Basilica di S. Ubaldo, in cima al monte Ingino, per
depositare i Ceri dinanzi il sacro corpo del Protettore, ma c'è da
giurare che ognuno di quei grandi idealmente vi giunse con tutto il
proprio cuore!
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Inoltre già da qualche anno, a ricordo di quella straordinaria ed
eccezionale Festa del Ceri 1917 si sono intensificati i rapporti tra i due
Comuni, infatti nel 2007 fu organizzata a Pian di Salesei la
Commemorazione del 90°, con la presenza di
oltre 500 eugubini e dei "Ceri Piccoli".
Successivamente, nel 2012, una
statua di S. Ubaldo è stata collocata nella Cappella in
vetta al Col di Lana.
Un doveroso ringraziamento ci sentiamo di rivolgere, come
Associazione Eugubini nel Mondo, al Commissario Dott.ssa Maria Luisa
D'Alessandro che ha accolto con grande sensibilità ed entusiasmo la nostra
richiesta di concludere e suggellare con la firma l'iter del gemellaggio,
richiesta che è stata estesa, condivisa e sottoscritta anche da altre importanti
Associazioni cittadine (Ass.Maggio
Eugubino,
Famiglia dei Santubaldari,
Famiglia dei Ceraioli di S. Giorgio,
Famiglia dei Santantoniari,
Università dei Muratori,
Università
dei Fabbri,
Università
dei Calzolari,
Università
dei Falegnami e
Università
dei Sarti.
Un altrettanto sentito ringraziamento alla
Società Balestrieri, agli
Sbandieratori e alla
Compagnia dei Campanari.
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