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   27 novembre 2013 - Gli Eugubini in lutto per la scomparsa del "Pittino"
   

27 novembre 2013 - Gli Eugubini in lutto per la scomparsa del "Pittino"


   Grande commozione ha suscitato la scomparsa di Enrico Nicchi, il "Pittino".
   Aveva 76 anni ed era conosciutissimo per il suo attaccamento alla nostra città, alle sue tradizioni, allo sport e al gioco del Calcio in particolare.
   Riassumere in poche righe la sua vicenda terrena è praticamente impossibile, ci limiteremo a dare qualche "pennellata" qua e là.
   In giovinezza è stato un giocatore di calcio di grande livello: aveva esordito sul finire degli anni Cinquanta (stagione 1957-58), proprio nella squadra del Gubbio, allenata da Carlo Baccarini, con Pietro Barbetti presidente. Quella squadra, dove giocava anche Pippo Regni, Nofri, Berettoni, Bianchi, Coletti e Coppari, proprio in quell'anno vince il campionato e volò in "Quarta Serie".
   Fu così che, dopo una stagione in IV Serie, Enrico nel 1960 fu chiamato con la Sambenedettese in serie B. In questa squadra vi rimase quattro lunghe stagioni, 3 in serie B (dal 60-61 al 62-63 compreso) e 1 in serie C (1963-64).
   Ha giocato complessivamente con la "Samb" 98 gare realizzando 7 reti (in B: 64 gare e 5 reti, in C: 34 gare e 2 reti).
   La sua avventura a San Benedetto del Tronto si concluse nell'estate del 1964 quando fu ceduto al Cosenza in Serie C dove rivesti il ruolo di capitano, per passare successivamente al Castrovillari, dove è stato giocatore ed allenatore.
  Ha chiuso poi la carriera ancora a Gubbio, nella squadra che lo aveva visto crescere. Era la stagione '
73-'74, il Gubbio militava in "Quarta Serie". Pittino era il classico "mediano" del calcio di quel periodo: aggressivo, forte fisicamente ma pronto a supportare anche le manovre offensive pur tuttavia l'allenatore del Gubbio, Ugo Conti, decise di schierarlo addirittura "centravanti". Alla fine di quella stagione lasciò il "calcio giocato" da capocannoniere di quella squadra! Il libro "Cento anni Gubbio" edito dal Corriere dell'Umbria nel 2010 lo ha inserito nella formazione di tutti i tempi con i più grandi campioni del Gubbio.

   Ma la passione per il calcio non l'ha mai abbandonato e negli anni seguenti ha dedicato la sua passione insegnando ai giovani, ed è stato proprio lui, insieme ai compianti  Luciano Cambiotti e Giuseppe Angeloni, una delle colonne dello "Atletico Gubbio", società sportiva che proprio in queste settimane ha celebrato i 30 anni di attività e di cui è Direttore Tecnico il figlio Alessandro.
   Ovviamente l'affetto e la passione per la nostra città si è manifestata
anche con l'attaccamento alle nostre tradizioni e specialmente alla Festa dei Ceri: santubaldaro fervente e ceraiolo di indubbio e riconosciuto valore, ha anche guidato, come Presidente (dal 1985 al 1989) la Famiglia dei Santubaldari.

1988: Enrico, in qualità di Presidente dei Santubaldari consegna una formella ricordo in ceramica a Giuseppe Calzuola,
 primo Capitano di quell'anno.

   Era anche abile artigiano: una delle sue passioni, oltre alla ceramica, era la realizzazione delle statuine dei santi, in particolare quella del Patrono e in tante case di Gubbio sono presenti le sue statuine, di cui spesso faceva dono agli amici.

   Una delle sue "creature" è stata collocata nel 2012 nella Cappella in vetta al Col di Lana - il luogo delle Dolomiti dove i soldati eugubini organizzarono il 15 maggio 1917 un'edizione eccezionale e specialissima della Festa dei Ceri, sul fronte della Grande Guerra.

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