A GUBBIO
due
Mostre sui «DINOSAURI
»,
aperte dal 1 aprile 2017 al 1
ottobre
2017. |
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Le mostre offrono uno stretto binomio
tra scienza e fantascienza:
La mostra
"EXTINCTION" prende spunto
dalla drammatica estinzione di massa dei dinosauri del Mesozoico
– dovuta alle modificazioni ambientali causate dalla caduta sulla Terra
di un meteorite, come testimoniano i particolari strati geologici della
Gola del Bottaccione
di Gubbio – e presenta l’anteprima di una grande mostra dedicata;
La
mostra
"GODZILLAND" indaga
l’intramontabile fascino dei dinosauri come icone dell’immaginario
collettivo e protagonisti assoluti della Pop Culture. |
Le mostre sono allestite
a Gubbio, all’interno dell’ex Convento di S. Benedetto, a
due passi dalla
Gola del Bottaccione, |
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La
Gola del Bottaccione è famosa in tutto il mondo per le
tracce di iridio stratificate nelle rocce, collegate alla teoria della scomparsa
dei dinosauri. Non a caso in questo ex convento,
nel 2009, è stato inaugurato il laboratorio multimediale "Archivio della Terra", che documenta lo stretto legame
tra Gubbio, la scomparsa dei dinosauri e la Gola del Bottaccione, evidenziato
dagli studi di
Luis Alvarez (Premio Nobel per la Fisica
nel 1968) e di suo figlio
Walter, archeologo e
geologo, che dagli anni settanta del secolo scorso studiarono le rocce della
Gola del Bottaccione che rivelano un'alta concentrazione di
Iridio,
elemento molto raro nella crosta terrestre ma abbondante nei meteoriti, perciò
di origine extra-terrestre.
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Questa
esagerata presenza di iridio nelle rocce del Bottaccione indusse gli
Alvarez
a formulare diverse ipotesi, finché, nel 1979, proposero la soluzione: un
grosso meteorite di 12 km. di diametro doveva aver colpito la terra immettendo
nell'atmosfera un'enorme quantità di iridio.
L'impatto, avvenuto alla velocità di 40 km al secondo,
avrebbe provocato un'esplosione equivalente a 100 milioni di megatoni. Poiché un
megatone corrisponde ad un milione di tonnellate di tritolo, l'esplosione fu di
proporzioni tali da sprigionare un'energia 10.000 volte superiore a tutto il
materiale nucleare oggi accumulato nel mondo.
L'impatto dovette produrre un
cratere di 150-200 km. di diametro: una
catastrofe di dimensioni immani che causò la distruzione di interi ecosistemi e
di tutti gli animali, terrestri e marini, superiori ai 25 kg di peso e, tra
questi, i grandi dinosauri che avevano dominato la terra per 160 milioni di
anni.
A Gubbio non ci sono
resti di dinosauri, ma a Gubbio c'è, dunque, l'identikit (l'iridio) del "
killer" (il meteorite) che li uccise, cioè a Gubbio si trova la spiegazione del
mistero della loro scomparsa.
«E’ un grande evento di valenza scientifica, culturale e di forte attrattiva
turistica – ha esordito il
sindaco Stirati
– che torna ad accendere i riflettori sul rapporto tra la città di Gubbio e
l’estinzione dei dinosauri. E’ un cammino che viene da lontano, legato anche
alla passione di persone che si sono fortemente impegnate, come Fernanda
Faramelli e ancor prima suo marito Dino Clementi e che hanno conosciuto varie
tappe di valorizzazione. Con queste due grandi mostre riportiamo l’attenzione
sull’ex Monastero di San Benedetto, location vocata alla divulgazione
scientifica, collegato ad un contesto di straordinaria attrattiva, quale la Gola
del Bottaccione».
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La paleontologa Stefania Nosotti ha illustrato i
contenuti del progetto, nato dal gruppo di lavoro "Dinosauri in Carne e Ossa"
costituitosi nel 2011, e ha dichiarato che «non esiste un luogo più indicato
di Gubbio per una mostra sull’estinzione, poiché le rocce della
Gola del Bottaccione
ci raccontano questo fenomeno nella sua espressione più eclatante, l’estinzione
di massa: la più famosa di tutte tra l’altro, perché ha causato la scomparsa dei
dinosauri mesozoici. L'estinzione è un fenomeno normale: così come gli
individui, le specie nascono, vivono e muoiono. Il 99,9% delle forme di vita che
sono esistite si sono estinte, eppure soltanto in tempi relativamente recenti i
biologi e i paleontologi hanno cominciato ad occuparsi del fenomeno
dell’estinzione. Un tema che oggi, invece, è di grande attualità: viviamo
nell’Antropocene, una nuova Era geologica che tra decine di migliaia di anni
sarà documentata dalle tracce fossili dell’attività umana nelle rocce, che
recheranno, molto probabilmente, anche la testimonianza di una sesta estinzione
di massa agita dall'uomo stesso». Stefania Nosotti ha poi spiegato come
l'approccio allo studio del passato e del presente sia profondamente mutato: dal
rassicurante neodarwinismo alla teoria “degli equilibri punteggiati” di Eldredge
e Gould, fino agli Alvarez per arrivare al neocatastrofismo «l’impatto del
corpo celeste che ha causato l’estinzione dei dinosauri, dimostrato con lo
studio delle rocce del Bottaccione, è stato anche un impatto metaforico sul
nostro modo di interpretare i meccanismi evolutivi. La mostra Extinction,
prendendo spunto dagli studi sugli strati del Bottaccione, affronta il tema
delle estinzioni di massa, ivi compresa la sesta, e racconta le varie teorie
sull’estinzione dei dinosauri non-aviani. Una sezione Making of e le teorie di
John R. «Jack» Horner ci fanno riflettere sulla possibilità di riportare in
vita, metaforicamente o concretamente, i dinosauri, alcuni dei quali, del resto,
sono ancora tra noi: gli uccelli.»
Fabrizio Modina, writer, docente di Fashion design e
di Mitologia moderna, ha delineato il concept della mostra “Godzil-Land” «la
mitologia moderna ci appare costellata dalla presenza di dinosauri. Il fascino
che questi animali hanno esercitato sull'uomo si evince anche dal fatto che uno
dei protagonisti principali della filmografia a partire dagli anni '20 del
Novecento è stato il Tirannosauro. Proprio in questa sala - il refettorio
del Monastero di San Benedetto - sarà possibile, durante il periodo di
apertura della mostra, vedere alcune di queste proiezioni cinematografiche.
Godzil-Land è un viaggio tra i media che hanno narrato di dinosauri: il cinema,
la televisione, il fumetto, la letteratura e la musica ci hanno raccontato e ci
raccontano che queste straordinarie creature non si sono mai estinte. Umani e
dinosauri sappiamo che non si sono mai incontrati nella realtà, tuttavia questo
è diventato possibile nell'ambito della fantascienza. Il cinema ha fortemente
influenzato il progresso tecnologico portando sul grande schermo incredibili
visioni futuristiche, anche di oggetti di uso comune, e la ricerca si è misurata
e cresciuta. Scienza e fantascienza si sono vicendevolmente ispirate: trent'anni
fa nessuno avrebbe potuto presagire che sarebbe stato inventato lo smarthphone,
e oggi ognuno di noi ne ha uno. La nostra cultura è fatta di trasformazioni.
Credo sia possibile supporre che la passione per la paleontologia possa nascere
da questo filone di fantasia e fantascienza, i Transformers possono aver
influenzato anche Simone Maganuco, co-curatore di Extinction».
Entrambi gli allestimenti sono
visitabili con un unico biglietto di ingresso.
Giorni e orari di apertura:
venerdì 14:30-19:00,
sabato,
domenica e festivi: 10:00-19:00.
Nelle
mattine da lunedì a venerdì sempre aperto per gruppi e scuole, su
prenotazione.
Chiuso il giorno 1 maggio 2017
Info
gubbio@dinosauricarneossa.it
Facebook Extinction
info@iat.gubbio.pg.it
telefono 075
9220693.
Biglietti
Intero € 10,00
Ridotto € 6,00
Biglietto famiglia € 6,00 per ciascun componente
Gratuito bambini 0 – 3 anni e disabili con accompagnatore |
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