Massimiliano Tosti
E' nato il 22 giugno 1970. Abita a Cipolleto, "Massi",
come viene da tutti
chiamato, è cresciuto in una zona, Cipolleto, caratterizzato da forti tradizioni ceraiole
sangiorgiare. Suo padre, "Giampiero, il
fabbro di Cipolleto" scomparso nel 1986, è staro un indimenticato
ceraiolo di S. Giorgio e punto di riferimento della "manicchia della piana"; la mamma,
Anna Maria Poveromo invece deriva da famiglia di tradizioni santantoniare, suo
zio Giuseppe Baldelli è stato capodieci di S. Antonio nel 1963.
Fu cosi che
"Massi" ha fin da piccolo ha respirato aria impregnata da spirito ceraiolo e
in particolare
sangiorgiaro, insieme ai suoi fratelli: Gianluca e Pierluigi (tragicamente
scomparso all'età di 27 anni, nel 2008).
"Massi"
sotto il cero ha iniziato la
sua carriera da giovanissimo sul monte, poi ha portato il suo
contributo
ceraiolo come "punta dietro" nella "muta del Bargello", del "2°
buchetto" e ovunque vi fosse necessità della sua spalla.
Nei suoi racconti riguardanti il cero non tralascia occasione per
ricordare i vecchi ceraioli che insieme a suo padre
sono stati i suoi punti di riferimento e senza voler far torto a nessuno, gli
piace ricordare in modo particolare Antonio Pierotti "Toti", Franco
Nardelli "Billo", Mario Cortoni "Comparino", "Fiorucci Giziano",
David Urbani "Coreano", Roberto Traversini "Casaletto",
Stefano Vagnarelli,
Fabrizio Baldelli, Fabio, Cortoni, Gabriele Tomassoli, Luca Uccellani,
Giuseppe
Cenni e precisa che, continuando, all'elenco si aggiungerebbero tanti altri
personaggi altrettanto importanti, compresi tutti i ragazzi di Cipolleto.
E' stato eletto
Capodieci il 12
gennaio 2014
dall'assemblea generale dei Ceraioli di S.
Giorgio,
tenutasi presso gli Arconi, alla votazione hanno partecipato
904 ceraioli.
Fin da ragazzo ha sempre
vissuto in prima linea la vita della
"Famiglia dei Sangiorgiari", ricoprendo
per 17 anni il ruolo di Consigliere.
Di professione è artigiano, iscritto all'Università
dei Fabbri, e titolare, insieme al fratello
Gianluca, dell'azienda di
famiglia, ereditata dal padre Giampiero.
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