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   Archivio Storico a Gubbio
   

 

Giugno 2015: La Sezione di Archivio di Stato di Gubbio rischia di essere trasferita a Bettona (sic!)


    La notizia è di quelle che lasciano inizialmente senza parole. Ci riferiamo al fatto che sugli organi di stampa è comparsa la notizia secondo la quale al sindaco di Gubbio sarebbe arrivata la richiesta di indicare i locali per una nuova sede della nostra Sezione dell'Archivio di Stato entro il 30 giugno, pena il trasferimento di tutto il materiale, attualmente costudito nel nostro Archivio Storico, in una villa di Bettona, adibita a semplice "deposito" di documenti.
    Parliamoci Chiaro: Gubbio, con tutto il rispetto dovuto ad altre sedi, non può "traslare la sua storia" nè a Bettona nè in altre amene località. Strappare da Gubbio i Documenti e le Testimonianze del suo illustre passato, sarebbe come andare a "toccare" i Ceri o le tavole Eugubine, la reazione sarebbe inevitabilmente decisa e robusta. Questa nostra città ha diritto al rispetto, rispetto che genera rispetto... questo è un concetto di assoluta, semplice e facile comprensione.

Statuto Vecchio del Comune del Popolo del Comitato e del Distretto della Città di Gubbio. 1338

Diploma di Federico I Barbarossa. 1163 novembre 8

Lettera cifrata di Federico di Montefeltro. 1472 ottobre 22.

Catasto Ghelli, 1768, pianta della città, particolare.


   Riportiamo, tra le tante, l'email di due studiosi inviate al direttore dell'Archivio di Stato di Perugia:

Gentile Direttore,
sono Fabrizio Cece, uno dei più assidui frequentatori della Sezione di Archivio di Stato di Gubbio.
Come sa è prevista la chiusura a breve della Sezione di Gubbio, una delle quattro che dipendono dalla sua direzione.
C’è poco da commentare: in tanti secoli di guerre, di distruzioni, di calamità sociali e politiche di ogni genere, mai e poi mai quei documenti hanno lasciato Gubbio.
Lo Statuto del 1338, i registri delle Riformanze, le migliaia di pergamene, gli atti dei nostri notai, i registri amministrativi della nostre confraternite, insomma il sangue e la carne della storia di Gubbio MAI hanno abbandonato le nostre mura.
Ora, che le condizioni di vita ed economiche sono incommensurabilmente superiori rispetto a quelle, tanto per dire, di un secolo fa, è inaccettabile che si voglia sopprimere la Sezione eugubina e deportare i nostri documenti a Bettona.
E’ veramente inaccettabile!
Cordiali saluti
Fabrizio Cece


Gentile direttore,
ho appreso da fonti di stampa dell'ultimatum lanciato all'amministrazione comunale di Gubbio fermare il progetto di trasferire a Bettona il patrimonio archivistico della Sezione eugubina dell'Archivio di Stato che lei dirige. Non so se questa decisione dipenda interamente dal suo istituto o da organismi superiori del Ministero, ma debbo confessare tutto il mio sbigottimento.
Leggo nel sito dell'Archivio: "l'articolazione dell'Istituto sul territorio provinciale attraverso le quattro sezioni di Archivio di Stato, con sede rispettivamente in Assisi, Foligno, Gubbio e Spoleto, rappresenta una forma di adattamento al policentrismo che ha caratterizzato il territorio di questa regione e di rispetto del ruolo che questi centri urbani hanno svolto nel corso della storia". Leggo che tra le funzioni, oltre alla conservazione, assume grande importanza la valorizzazione del patrimonio rivolta agli storici, agli appassionati di memorie patrie e" alla cittadinanza in genere", già, quella cittadinanza che rispecchia soggettivamente il policentrismo sopra evocato.
Gubbio ha un enorme patrimonio che deve essere mantenuto in loco, non solo in omaggio alla storia di una comunità che lo ha saputo salvaguardare per secoli (prima ancora dell'istituzione degli Archivi di Stato), ma perché strettamente connesso al territorio eugubino e a quello adiacente sul versante adriatico del Ducato di Urbino e di altre aree come il fabrianese. Bettona, ma anche Perugia, tradirebbero il "rispetto del ruolo" di Gubbio e allontanerebbero l'immenso patrimonio dai fruitori naturali.
Sono certo che anche lei ha perfettamente presente tutto ciò e che percepirà l'allontanamento del patrimonio ha il senso di un atto ingiusto, ingiustamente penalizzante.
Qual che mi ha particolarmente colpito è però il carattere ultimativo della vertenza aperta col Comune. Il 30 giugno è tra pochi giorni e non si può certo pensare che un comune possa approntare una struttura adeguata ad un Archivio di Stato in poche settimane.
Auspicando che la Sezione eugubina rimanga a Gubbio, le chiedo prima di tutto di non procedere alla soppressione il 30 giugno e di prorogare i termini dei necessari accordi con l'ente comunale che del resto si è detto ampiamente disponibile a salvaguardare in loco il patrimonio archivistico del territorio.
Sarò lieto di apprendere di suoi passi in questa direzione, nel frattempo la saluto
cordialmente
Antonio Conti


 

La storia dell' Archivio di Stato di Gubbio


La Sezione di Archivio di Stato di Gubbio venne istituita, come Sottosezione di Archivio di Stato, con D.M. 25 giugno 1957, su richiesta del Comune di Gubbio, in seguito a delibera del Consiglio Comunale del 20 dicembre 1956.
    L'iniziativa quindi di promuovere la fondazione dell'Istituto partì dal Comune di Gubbio, che se ne assunse anche gli oneri. La relativa delibera stabiliva infatti di inoltrare richiesta di istituzione al Ministero dell'Interno e di destinare alla Sottosezione i locali siti al secondo piano del palazzo del Comune adibiti a uso dell'archivio storico, con riserva di trasferire la sede nel palazzo Ducale, non appena questo fosse divenuto agibile. A carico del Comune sarebbe stata in via continuativa dal 1 gennaio 1957 anche la spesa per il personale e per la manutenzione e il funzionamento della sede. L'Amministrazione archivistica fornì alla Sottosezione le scaffalature metalliche; il direttore della Sottosezione fu nominato e stipendiato dal Comune

In seguito al D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, che stabilì l'abolizione delle Sottosezioni e l'istituzione di 40 Sezioni di Archivio di Stato, con D.M. 31 marzo 1965, la Sottosezione di Gubbio veniva trasformata in Sezione dell'Archivio di Stato di Perugia.
   Nel passaggio da questa fase iniziale, che aveva visto il Comune di Gubbio protagonista, a quella successiva, in cui sarebbe stato il Ministero dell'interno a provvedere alle necessità della Sezione, ci si preoccupò di garantire la continuità del servizio archivistico; infatti il Comune disponeva che nel bilancio preventivo 1966 fosse ancora previsto lo stanziamento per il personale della Sezione, in quanto il Ministero dell'Interno non aveva ancora disposto nulla riguardo al personale.

Nel 1966 cominciarono ripetuti contatti per iniziare i lavori di adeguamento di una parte di palazzo Ducale, al fine di trasferirvi la sede della Sezione e nel gennaio 1968 venne redatto il verbale di consegna all'amministrazione archivistica dei locali situati al primo piano del palazzo. Negli anni successivi furono condotti lavori di adeguamento, ma vennero anche concluse intese tra l'Ufficio Centrale per i Beni Archivistici e l'Ufficio Centrale per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici per l'utilizzazione dell'intero complesso di palazzo Ducale, da parte della allora Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Perugia, per le raccolte museali esistenti nella città di Gubbio.


Vista l'urgenza di trovare una sistemazione alla Sezione, veniva in seguito individuata a tal fine una porzione del complesso conventuale di S. Francesco, nella quale sono stati successivamente condotti lavori per adibire i locali a nuova sede della Sezione.
Il trasferimento fu completato nel 1999.

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