|
L'Istituto Alberghiero a
Gubbio non ci sarà!!!
Il
Consiglio Regionale dell'Umbria, a
maggioranza, ha negato la concessione dell’indirizzo alberghiero per
l’Istituto “Gattapone” di Gubbio.
A favore della sua presenza a Gubbio hanno votato
soltanto 7 consiglieri: [Goracci
(Gruppo misto),
Smacchi
(Partito Democratico),
Brutti
(Italia dei Valori),
Nevi (Forza Italia),
Valentino (Forza Italia),
Rosi (Forza Italia) e
Modena (Forza Italia)]; contrari tutti
gli altri (21), tranne un astenuto (De Sio).
Peraltro sull'istituzione dell'alberghiero c’era stato il
parere favorevole della
Commissione Sanità e servizi sociali, ma
un emendamento della Assessore regionale Carla Casciari ha ribaltato la
questione argomentando: «Sull’alberghiero hanno pesato attrattività
relativa, problema coperture economiche e molti indirizzi sia in Umbria che
nelle Marche» (questa frase l'abbiamo tratta dalla stampa, ma ci auguriamo,
per l'Assessore, che sia stata riportata in maniera non perfetta, altrimenti ci
sarebbe da dubitare...)
Chiara e netta contrarietà è stata immediatamente espressa dai
"nostri" Consiglieri in Regione:
Orfeo Goracci e
Andrea Smacchi. Inoltre il
Sindaco Filippo Stirati ha diffuso una nota
«E’ paradossale l’atteggiamento della
Regione e soprattutto sono pretestuose le argomentazioni per motivare questa
bocciatura che è la bocciatura di un intero Comune. Abbiamo ribadito punto per
punto proprio in questi giorni, con una lettera a firma mia e del dirigente
scolastico David Nadery, vari aspetti logistico−gestionali ed economici. Tutto
noto già da tempo e ampiamente documentato. La nota, inviata alla Regione Umbria
nella persona dell’assessore Carla Casciari, ai consiglieri regionali Massimo
Buconi, Orfeo Goracci, Andrea Smacchi e al dirigente della Provincia di Perugia
Michele Fiscella, fuga ogni possibile dubbio sulla garanzia di standard tecnici,
funzionali ed economici circa la reale fattibilità del progetto. Nella lettera
si legge che il Comune di Gubbio, sulla base dell’ordine del giorno approvato
all’unanimità dal Consiglio comunale, ribadisce la propria ferma volontà di: (1)
mettere a disposizione a titolo completamente gratuito gli spazi laboratoriali
necessari per lo svolgimento della didattica specifica dell’indirizzo richiesto,
implementandoli nel caso in cui le esigenze scolastiche dovessero aumentare in
relazione all’incremento del numero degli studenti o delle attività didattiche;
(2) farsi carico di tutte le relative utenze; (3) farsi carico di tutti gli
oneri relativi all’adeguamento, qualora necessario, degli spazi dedicati,
acquisendo tutte le autorizzazioni e/o pareri ai sensi di legge, entro il mese
di luglio 2015. A tal fine si ricorda che tali spazi sono individuati
all’interno di un edificio pubblico di proprietà comunale, quale il Centro
Servizi S. Spirito, dove per anni si è svolta attività convegnistica e di
promozione turistica. Dal canto suo, l'Istituto “Cassata−Gatttapone” si obbliga:
(1) alla manutenzione e alla gestione degli spazi dove verranno svolte le
attività laboratoriali (presso il Centro Servizi S. Spirito), fermo restando che
le attività didattiche ordinarie si svolgeranno all’interno degli attuali
edifici a disposizione dell’I.I.S. “Cassata−Gattapone”; (2) a provvedere agli
oneri per i trasferimenti degli studenti dalla sede scolastica al Centro Servizi
S. Spirito”.
Di quali altri garanzie aveva bisogno la Regione Umbria? Ce lo
chiediamo noi, e se lo chiedono tutti gli eugubini. Attendiamo una risposta.»
Purtroppo
temiamo che tale risposta non arriverà mai!
Il fatto è che anche questa volta l'Umbria
con Perugia (il cui destino, secondo una recente proposta di
riassetto delle Regioni italiane, la porterebbe a “giuste nozze” con la Toscana,
mentre molto difficilmente Gubbio la seguirà verso tale destino... almeno così
speriamo e ci auguriamo!), non ha
perso l'occasione per mostrare la propria disattenzione verso la nostra città.
A Gubbio infatti in tanti settori ma anche sul piano dell'offerta
formativa è stato dato sempre molto poco.
L'Assessore all'istruzione della Regione Umbria, dott.ssa Carla
Casciari, non sa, anche per la sua giovane età, che quando Lei, fanciulla,
scorrazzava forse per il giardini della sua città, a Gubbio esisteva, per
esempio, una scuola infermieri, che unica nel suo genere in Umbria, aveva
anticipato l'attuale riforma con un anno di corso successivo al diploma di
scuola media superiore, in pratica il corso di studi aveva una durata
complessiva di 6 anni, tant'è che gli studenti per ottenere il diploma di
Infermiere frequentavano un anno di corso in più e successivo all'esame di
maturità.
Ebbene quando si è trattato di istituire le cosiddette
"sedi distaccate" di corsi universitari, tra cui anche quello di “scienze
infermieristiche”.... di Gubbio nessuno si è ricordato e le sedi distaccate sono
andate a finire a Città di Castello e Foligno.
A questo punto se ci venisse detto che tale decisione è
stata il frutto dell'autonomia dell'Università, allora.. ci arrabbieremmo
davvero.
|