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I CERI di GUBBIO e LA 1° GUERRA MONDIALE | ||
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I Soldati di Gubbio in guerra, sul Col di Lana |
Anche i giovani di Gubbio (Eugubini) furono chiamati alle armi. Le Alpi videro gli atti eroici di tanti figli di Gubbio, definiti dallo scrittore Curzio Malaparte: "uomini pieni d'estro e di coraggio meraviglioso". Al momento della chiamata alle armi tanti Eugubini furono assegnati alla Brigata "Alpi" (erede del Corpo dei volontari di Garibaldi chiamato "Cacciatori delle Alpi") formata dal 51° e 52° reggimento di Fanteria. L'appartenere alla stessa brigata fu il motivo per cui in tanti si ritrovarono insieme a combattere sul Col di Lana (Livinallongo, Dolomiti) che, con i suoi ottomila morti, da allora viene anche chiamato "Col di Sangue".
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La "Festa dei Ceri" |
È una delle più antiche manifestazioni folcloristiche italiane che si ripete annualmente almeno fin dal XII secolo. È vissuta con grande attaccamento da tutta la cittadinanza ed è caratterizzata da forti passioni e sentimenti che ne esprimono valori e contraddizioni. Tanta è l'importanza di questa festa che dal 1973 i Tre Ceri rappresentano anche il simbolo della Regione Umbria.
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La Festa è vietata, ma... |
Gli anni
della Guerra erano un
periodo molto triste anche per chi era rimasto a casa, pur tuttavia
il desiderio di
rendere omaggio al Patrono S.Ubaldo, con la festa in suo onore, era ancora più sentito!
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La situazione al fronte |
Le grandi e sanguinose azioni di guerra in questo settore si erano svolte soprattutto nei primi due anni di guerra (1915 e 1916), pertanto nel 1917 il fronte era relativamente calmo: gli italiani avevano conquistato la cima del Col di Lana costringendo gli austriaci ad arretrare qualche decina di metri, sul Monte Sief: pochi metri, ma sufficienti per rendere relativamente tranquilla la vallata sottostante verso Pieve di Livinallongo e Pian di Salesei, ove era allestito l'accampamento del 51° reggimento.
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La Festa dei Ceri del 1917 sul Col di Lana |
Qui i soldati
di Gubbio decisero di fare la "Festa dei Ceri".
Quel
15 maggio 1917 fu un giorno piovoso, ma il programma della festa,
perfettamente identico a quello solito, si svolse regolarmente con la S. Messa alle 9.00,
l'Alzata
dei Ceri alle 12.00 e la Corsa alle 17.00.
Il rito fu compiuto, la tradizione rispettata!
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Le vicende belliche successive al maggio 2017 |
Passò quel maggio 1917 e pochi mesi dopo, il 24 ottobre 1917, la storia scrisse la ritirata di Caporetto: l'esercito italiano, comprese le Brigate impegnate sul Col di Lana, dovette abbandonare, in grande fretta, le posizioni conquistate e ritirarsi sulla linea Monte Grappa - Montello - Piave.
Oggi a Pian di Salesei esiste un sacrario militare dove riposano 4700 soldati ignoti, 685 soldati noti italiani e 19 austriaci. |
05 agosto 2017 - Centenario dei Ceri al Col di Lana 1917-2017 |
5 agosto 2017: Celebrazione del Centenario dei Ceri al Col di Lana 1917-2017 E' stata una giornata commovente quella vissuta alle pendici del Col di Lana, presso il Sacrario di Pian di Salisei (comune di Livinallongo del Col di Lana), per ricordare i soldati Eugubini che cento anni fa, in piena guerra mondiale, fecero lassù la Festa dei Ceri, il 15 maggio 1917. |
Circa 2.000 Eugubini arrivati con ogni mezzo, e giunti anche da fuori Italia (alcuni hanno anche persorso i circa 600 km - tanto dista Livinallongo da Gubbio - in bicicletta, impiegando tre giorni) hanno voluto essere presenti, tutti con un fazzoletto rosso al collo, in ricordo di 100 anni fa, quando "...un Cappellano benedisse Ceri e Ceraioli: i quali in grigio-verde, con un fazzoletto rosso al collo e al canto della famosa marcia dei ceraioli, issarono le tre grandi "macchine" e si slanciarono su per l'erta mulattiera del Col di Lana...".
La cerimonia, svoltasi alla presenza anche di una rappresentamza militare austriaca, è stata intensa e commovente, e si è aperta con la deposizione di quattro corone di fiori sulla Croce posta al centro del Sacrario proprio sopra la fossa comune ove sono sepolti, senza un nome, oltre 4.700 giovani soldati.
"Gli Eugubini di oggi ai Ceraioli del 1917, nei canti e nella preghiera sia eterna la vostra memoria".
Quindi è stata la volta del Presidente della nostra
Associazione Eugubini nel Mondo, Mauro Pierotti: “... Sul
palcoscenico della grande guerra, l'inutile strage, come fu definita da
Papa Benedetto XV, oltre alle migliaia di tragedie familiari e personali
che hanno riguardato tanti giovani strappati alla loro realtà e portati
a combattere per motivi che talvolta sfuggivano ai più, c’è un fatto
eccezionale di cui oggi celebriamo il Centenario, vale dire: Una Festa
in guerra, i nostri Ceri al fronte". Sono seguiti i saluti da parte della senatrice Raffaela Bellot e del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti. Per la Regione Umbria, presente con il proprio gonfalone, al pari della Regione Veneto, ha parlato il Consigliere regionale Andrea Smacchi, facendo notare come i Ceri siano raffigurati nel gonfalone della Regione Umbra, ricorda tra l'altro come in quel fatto straordinario di cento anni fa i soldati eugubini fossero stati affiancati ed aiutati da tanti altri soldati umbri, anch'essi arruolati nella Brigata Alpi che aveva, appunto, la sua sede a Perugia.... quindi anche Festa degli Umbri e non solo degli Eugubini; Gli ha fatto eco il Sindaco di Livinallongo Leandro
Grones: "Per quanto ciascun paese abbia le proprie
tradizioni, le proprie usanze, le proprie credenze ed il proprio
folklore, credo che, nei nostri territori, non vi sia un luogo ove
intervengano celebrazioni così tanto sentite e partecipate come accade a
Gubbio per la Festa dei Ceri. il sindaco di Gubbio Filippo Stirati: "permettetemi di estrimere un ringraziamento particolarissiomo al sindaco di Livinallongo Leandro grones, alla Regione dell'Umbria e alla regione Veneto per la presenza dei loro gonfaloni, al nostro vescovo mons Mario ceccobelli, un saluto particolare agli Alpini, nostri grandi amici, un saluto alle rappresentaze militari del nostro esercito, ma anche a quello dei nostri fratelli austriaci, concittadini europei come tutti Noi.... voglio ringraziare la Diocesi, l'Università dei Muratori, le Università dei Mestieri, l'Associazione Maggio Eugubino, le Famiglie dei Ceri, di S. Ubaldo, di S. Giorgio e di S. Antonio, l'Associazione Eugubini nel Mondo, grazie dott. Mauro Pierotti, Ringrazio il Prof. Paolo Belardi che ci ha aiutato con la sua scienza e competenza a ridisegnare queste macchine portentose, ma grazie anche alle maestranze artigiane che con le loro mani intelligenti sanno fare ancor oggi grandi miracoli..... Sono commosso della partecipazione di popolo...che questo episodio sia di insegnamento perché l'umanità tragga insegnamento dalla lezione della storia, per non commettere più gli stessi errori...."
Il
Vescovo di Gubbio Mario Ceccobelli
che
ha concelebrato alla presenza del parroco di Livinallongo Don Dario
Fontana e del cappellano militare Don Lorenzo Cottali e Don Armando
Minelli, Don Fabricio Cellucci e Don Menotti Staffici, ha detto:
"Carissimi, è questa la terza volta che visito questo luogo sacro e la
seconda che vi celebro la Santa Messa. La prima fu il 4 agosto 2007
quando era presente anche il vescovo emerito Pietro Bottaccioli, che ora
partecipa a questa celebrazione dal cielo, e che ci regalò, quasi come
testamento, la descrizione più bella della nostra secolare Corsa dei
Ceri, con queste parole: "Nello scenario di distruzione e di morte dell
'inutile strage" (così come Benedetto XV definiva la guerra del1915-18),
i nostri soldati eugubini, nel 1917, sulla linea di un fronte
difficilissimo quale era il Col di Lana, incuranti del pericolo, vollero
fare la corsa dei Ceri, non come semplice rito esorcizzatore della
guerra ma come simbolico disegno alternativo alla guerra: disegno di
festa, disegno di vita, disegno di mutua concordia e di pace. I Ceri,
pur riallacciandosi in qualche modo a storie lontane e oscure, hanno
accolto di fatto il messaggio ubaldiano di pace e di fraternità della
tradizione cristiana e lo esprimono in grande allegrezza: hilariter,
secondo la bolla di canonizzazione del santo patrono. Così, se ogni
eugubino sente i Ceri nella sua più profonda sensibilità personale, nel
suo DNA, pure non può viverli individualmente. I Ceri sono una grande
sinfonia sociale. Non è lo sforzo isolato di qualcuno che li fa volare
verso la meta, ma la sinergia di tutti"...
Al termine della Messa,
il Coro parrocchiale San Giacomo Maggiore di Pieve di Livinallongo ha intonato l'inno a S. Ubaldo.
I ceri sono proseguiti verso l'inizio della stradone che collega il Sacrario alla strada principale, portati a spalla dai tanti che hanno voluto per un attimo godere del loro peso, senza fare distinsione per il proprio, giunti all'estremità dello stradone sono sati posizionati nello stesso luogo in cui erano stati ritratti 100 anni fa, come documentano le tante foto realizzate.
Il
ritorno verso il Sacrario tra due ali di folla ha permesso ai Ceri anche
di vivere, per un brevissimo tratto,
un accenno di corsa per
rappresentare la loro natuarale essenza.
Poi, dopo le immancabili foto ricordo, tutti ad Arabba per il Pranzo magnificamente preparato all'interno di due grandi tensostrutture, dove sono stati serviti circa 2.000 pasti e dove si sono esibite le bande musicali (di Livinallongo - Fodom e di Gubbio).
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Ceri del Col di Lana - note organizzative del Centenario Il ruolo della nostra Associazione che è stato quello di
contribuire ad alimentare il ricordo di quel fatto eccezionale ed irripetibile
quale fu la corsa dei Ceri del 1917 alle pendici del Col di Lana, voluta e
realizzata dai soldati eugubini, arruolati nella brigata Alpi e schierati su
quel tratto di fronte. Dal oltre 20 anni l'Associazione ha organizzate tante escursioni
su quei luoghi e realizzato diverse iniziative (Celebrazione
del 90° dei Ceri,
Statua di S. Ubaldo in vetta al Col di Lana,
Fiaccola della Riconciliazione) cosicchè lentamente, anno dopo anno, il ricordo dei
fatti della Guerra Guerra e di quell'evento
incredibile che fu la Festa dei Ceri al fronte è definitivamente ritornato a far
parte della memoria collettiva del nostro popolo. Ceri del Col di Lana - Loro realizzazione I Ceri
collocati nel Sacrario di Pian di Salesei sono alti 3,70 metri
(un'altezza intermedia tra i Ceri grandi e mezzani) e sono tutti e tre uguali. La
forma e la dimensione dei Ceri sono state rilevate grazie allo
studio fatto dal
Professor Paolo Belardi dell'Università di Perugia, coadiuvato dal Dott. Luca
Martini e dall’Ing. Giovanna Ramaccini, sulla base delle quattro foto storiche,
giunte a noi. (sulla preparazione dei Ceri)
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Col
di Lana - Marmolada con i Fanti della Brigata Alpi Presentazione dei Ceri del Col di Lana Presentazione dei Ceri del Col di Lana (2) Fine dei Lavori di realizzazione dei Ceri Bollettino di S. Ubaldo - I Ceri del Col di Lana Via Ch'eccoli - Era il 15 maggio 1917 Ciclisti sul Col di Lana per i Ceri Cronaca Eugubina-Celebrato il Centenario Corriere delle Alpi - Centenario dei ceri sul Col di Lana Bollettino di S. Ubaldo - Centenario al Col di Lana Calendario 2018 (Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio) Calendario 2018 (Associazione "L'Impegno") |
BIBLIOGRAFIA |
AMBROGI M. V. - BELARDI G. -
GAGLIARDONI I.
CECE F. SANNIPOLI E.A. GIOVAGNOLI G. IL
DOVERE L'INGINO L'INGINO MINELLI A. M.Ceri, bagno di folla sul Col di Lana - "Corriere dell'Umbria" - 5 agosto 2007 MALAPARTE C. |