"Ceri-Unesco": un
discorso che continua da tanto, troppo tempo!
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Luglio 2019 - In
questi giorni si apprende dalla stampa che il
Sindaco Stirati con
l'Amministrazione Comunale si è posto l’obiettivo di presentare entro la fine
del 2020 la domanda per ampliare la Rete delle grandi macchine a spalla
portando in questo modo la
Festa dei Ceri nell’elenco Unesco dei beni
immateriali patrimonio dell’umanità.
In verità pensavamo che la domanda e quindi procedura
dell'eventuale riconoscimento fosse già in itinere e addirittura fosse già in
avanzato stato di realizzazione.
In realtà, a giudicare dalle notizie, soltanto dopo la
presentazione della domanda scatterà l’iter per il riconoscimento, i cui tempi
non sono calcolabili e comunque dipenderanno principalmente dai responsabili
prima a livello nazionale e poi dell’organismo internazionale di tutela.
C’è ottimismo ma c’è anche la consapevolezza che i tempi continuano
ad allungarsi, senza prospettive certe sulla tempistica. Ma qualche domanda ce
la dovremo anche fare. Quando una storia diventa infinita, occorre porsi delle
domande e fare delle riflessioni.
Ripercorriamo, come sempre, la storia.
E
allora rivisitiamo le date e i fatti salienti della vicenda, per quelle che sono
le nostre conoscenze (se esistono fatti ed eventi a noi sconosciuti, ne ne
scusiamo fin d'ora!).
28
ottobre 2004 -
Si apre il discorso "Ceri-Unesco"
con un incontro a Roma di una delegazione eugubina con il sottosegretario ai
Beni ed Attività Culturali On. Nicola Bono. All'incontro erano presenti,
oltre all'On. Bono, l'On. Giuseppe Giulietti, il
sindaco di Gubbio Orfeo
Goracci, il presidente dell'universita' dei Muratori Alunno Aleandro e il
consigliere comunale di Alleanza Nazionale prof. Gian Francesco Chiocci,
proponente dell'iniziativa.
30
giugno 2006 - Oggi è stato firmato a Nola il protocollo di
intesa della durata di dieci anni tra la città di Gubbio, rappresentata
dall’assessore alla cultura Renzo Menichetti, e le città di Nola, Palmi,
Sassari e Viterbo.
Le delegazioni delle cinque città si erano già
incontrate più volte, l’ultima volta proprio a Gubbio lo scorso 14 maggio, alla
vigilia della Festa dei Ceri. Il protocollo di intesa ha lo scopo di rinsaldare
i legami tra queste città al fine di promuovere progetti di sviluppo e di
interscambio
compreso il progetto Unesco per il riconoscimento come bene immateriale delle
“Città delle
Feste con macchina a spalla”.
28
agosto 2006
è stato presentato ed approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale anche un Ordine
del Giorno a firma del Consigliere Daniela
Fecchi, riguardante
l’avvio delle procedure tendente ad ottenere l’iscrizione anche del centro
storico di Gubbio nel patrimonio dell’Umanità tutelato dall’UNESCO.
10
ottobre 2006 si continua il discorso "Ceri-Unesco".
Interessante l’incontro del sindaco
Goracci e dell’assessore
Menichetti che si è
tenuto a Roma con
Danielle Mazzonis, sottosegretaria ai Beni Culturali. «L’aspetto
principale della conversazione – precisa in una nota l'Amministrazione
Comunale – si è incentrato sulla volontà di sostenere la candidatura della
nostra Festa dei Ceri per essere inserita nel patrimonio
immateriale dell’Unesco.
In tal senso si sta lavorando da tempo e abbiamo avuto nuove assicurazioni sulla
buona probabilità che ha questo nostro bene “intangibile” di poter ottenere a
breve tale riconoscimento, perché, come ha sottolineato la stessa
sottosegretaria, è difficile trovare in Italia e nel Mondo Feste che abbiano le
caratteristiche di quella dei Ceri. Anche se le proposte sono molte, fino ad
oggi per l’Italia non c’è stato nessun riconoscimento del genere. Ora l’auspicio
e l’impegno della sottosegretaria Mazzonis è stato quello di accelerare da parte
del nostro Paese la ratifica della convenzione che già 30 Paesi nel mondo hanno
approvato. All’incontro su tale argomento è stato presente anche l’architetto
Manuel Guido, esperto del settore e responsabile dell’Ufficio lista del
patrimonio mondiale Unesco del Ministero» .
8
luglio 2008
- L’assessore
alla cultura Renzo Menichetti in rappresentanza del Comune di Gubbio ha
partecipato alla riunione presso il Ministero Beni e Attività Culturali a Roma,
per dare avvio alla fase operativa del Protocollo “Città delle Feste con
macchina a spalla”.
9
luglio 2010
-
Presso la Sala Consiliare del Palazzo del Comune si è tenuto un seminario
per l'inserimento nelle lista dell'UNESCO della Festa dei Ceri come patrimonio
immateriale dell'Umanità.
Alla presenza del sindaco Maria Cristina Ercoli, dell'assessore comunale
alla cultura Lucio Panfili, dell'assessore alla Cultura del Comune di
Perugia
Donatella Porzi,
e di Monsignor Panfili in rappresentanza della Diocesi, hanno relazionato
anche il
Presidente della Università
dei Muratori (Aleandro Alunno), il
Presidente del Maggio
Eugubino (Lucio Lupini), i Presidenti delle Famiglie
Ceraiole (Ubaldo
Minelli,
Enzo Panfili, Alfredo Minelli), la
Dott.ssa Luciana Mariotti del Ministero dei Beni Culturali
e la etnoantropologa
Prof.ssa Luisa Vietri.
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La
dott.ssa Luciana Mariotti
ha sottolineato quanto fosse fondamentale che Gubbio avesse una consapevolezza
forte del fatto che la Festa dei Ceri debba essere trasmessa all'intera umanità
e per questo salvaguardata.
"Leggendo la documentazione
- ha spiegato Luciana Mariotti -
ho potuto constatare con piacere che c'è una comunità intera che vuole che la
Festa dei Ceri diventi un bene immateriale dell'umanità, e il fatto che la
Soprintendenza intervenga per salvaguardarli testimonia che esiste il giusto
approccio. Naturalmente esistono anche altre candidature, e l'idea è anche
quella di prenderne in considerazione alcune a tema, come potrebbe essere ad
esempio, nel caso dei Ceri, quella delle feste con macchine a spalla, ma
visto che il criterio deve essere ancora approvato l'obiettivo è quello di
candidare quanti più elementi possibile. La Festa dei Ceri è una delle più
complesse insieme al Palio di Siena, e tutto questo è testimoniato dal fatto che
Gubbio ha ricevuto molte schede relative alla documentazione da presentare,
perché l'inventarizzazione è basilare."
La dott/ssa Luciana MARIOTTI (Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO del MIBAC)
risulta essere anche tra coloro che hanno concluso i lavori della Conferenza
“Cultura Immateriale e prospettiva UNESCO: La Rete delle grandi Macchine a
spalla italiane”,
tenutasi a Roma
il
10 dicembre 2010.
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19
ottobre 2010
-
Formalizzata l’uscita
di Gubbio dalla rete delle città delle feste con grandi macchine a
spalla.
2011
- Ma contrariamente alle premesse dell'anno precedente, l' Ufficio
Patrimonio Unesco del ministero dei Beni culturali, che aveva istruito la
pratica, valida la proposta di
candidatura della Rete (di cui a quel punto Gubbio non fa
più parte) e l’anno seguente fu l’unica indicata dalla
Commissione nazionale italiana per l’Unesco alla selezione degli organi
internazionali.
4
dicembre 2013 - La
«Rete delle grandi macchine a spalla»
diventa patrimonio Unesco.
il Comitato Intergovernativo UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio
Immateriale ha iscritto per l’Italia “Le feste della rete delle grandi Macchine
a spalla” nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’ Umanità.
Le feste comprese nel riconoscimento sono: la
festa dei Gigli di Nola, La
Varia di Palmi, la
Faradda dei Candelieri di Sassari e il
Trasporto della
macchina di Santa Rosa di Viterbo.
La nomina si aggiunge alle altre quattro già presenti nella
Lista Rappresentativa: il canto a tenore sardo (2008), il teatro delle
marionette siciliane, Opera dei Pupi (2008), la Dieta mediterranea (2010) e il
saper fare tradizionale del violino a Cremona (2012).
30
marzo
2014 - Viterbo
dice no al rientro di Gubbio nella "Rete". Voto unanime dei "facchini di
Santa Rosa", riuniti in assemblea, dopo che invece Sassari, Nola e Palmi avevano
dato parere positivo.
Il parere dei "facchini" interviene a seguito di una
richiesta avanzata da Gubbio con una lettera indirizzata alla coordinatrice
della "Rete delle grandi Macchine a spalla", Patrizia Nardi, dall'allora commissario
prefettizio Maria Luisa D'Alessandro e sottoscritta dalla diocesi di Gubbio a
firma del vescovo Mario Ceccobelli, dal presidente dell'Università dei muratori
e scalpellini e arti congeneri Fabio Mariani, dal vicepresidente
dell'associazione Maggio Eugubino Riccardo Farneti, dalle associazioni Famiglia
dei Santubaldari con il presidente Ubaldo Minelli, Famiglia dei Ceraioli di San
Giorgio con il presidente Vittorio Fiorucci, e Famiglia dei Santantoniari con
Alfredo Minelli: “La decisione della nostra città di uscire dalla Rete -
recita la lettera - è stata frutto di singolare, quanto macroscopico
equivoco, nonché dettata da disinformazione e/o disattenzione della Comunità,
inconsapevolmente indotta verso un’ardita e velleitaria corsa in solitudine. Le
ragioni e le motivazioni per le quali vi era stata da parte nostra convinta
adesione e partecipazione all’originario e collegiale progetto - prosegue la
lettera - permangono tutte, inalterate, pienamente integre,
straordinariamente rafforzate dal significato della possibilità di riprendere un
cammino di salvaguardia comune interrotto e dalla consapevolezza che la Festa
dei Ceri, così come le feste della Rete espressione della più antica cultura
della tradizione mediterranea meriti allo, stesso modo di diventare – come i
Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari, la Varia di Palmi e la Macchina di Santa
Rosa di Viterbo Patrimonio dell’Umanità”.
Da allora
si sono costantemente ricercate nuove condizioni per favorire la riammissione
della Festa dei Ceri. C'è la dichiarata volontà di recuperare la situazione ed è
rimasto sostanzialmente vivo il rapporto con le altre quatto città al punto che
propri delegati di Gubbio, dal sindaco agli assessori, sono stati in questi anni
sempre presenti alle feste della Rete ed altrettanto hanno fatto queste città
nei confronti della nostra festa.
Ma Patrizia Nardi, responsabile tecnico scientifico del
progetto Unesco per le feste delle macchine a spalla, c’è sempre andata coi
piedi di piombo nell’indicare i tempi per la riammissione.
18
dicembre 2019
-
a
Milano si inaugura la "mostra delle macchine a spalla e i monumenti in
movimento". Monumenti in movimento che accompagnano da secoli la
storia italiana, conservando la memoria degli avvenimenti per cui sono nate, le
macchine a spalla sono protagoniste della mostra allestita nella chiesa
sconsacrata di S. Sisto al Carrobbio, in via San Sisto 4/A, nel cuore della zona
antica romana della città di Milano, sede dello
Studio Museo Francesco Messina.
Per la prima volta in mostra e per la prima volta insieme:
i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo e i
Candelieri di Sassari, che fanno parte della "Rete delle Grandi Macchine a
Spalla Italiane" Patrimonio dell'Umanità UNESCO. Presenti anche i Gubbio con
i Ceri "Mezzani".
Indubbiamente è un bel segnale che può fortemente preludere
al raggiungimento del risultato che è quello dell'ingresso della Festa dei Ceri
nella
«Rete delle grandi macchine a spalla».
18
dicembre 2020
-
Importante incontro
in videoconferenza tenutosi tra Mibact (Ministero dei Beni delle Attività
Culturali e del Turismo) – Ufficio patrimonio UNESCO, Istituto centrale per il
patrimonio culturale immateriale – rete delle grandi macchine a spalla, comunità
ceraiola e amministrazione comunale di Gubbio, rappresentata dal sindaco Stirati
e dall’assessore alla Cultura Oderisi Nello Fiorucci.
L’evento, organizzato e coordinato dalla dott.ssa Patrizia Nardi,
responsabile tecnico-scientifico dei progetti della rete ha visto un confronto
molto positivo con l’Ufficio Unesco, diretto dalla dott.ssa Mariassunta Peci.
Sarà la Rete delle grandi macchine a spalla a chiedere di fatto
l’estensione del riconoscimento Unesco alla Festa dei Ceri nel dossier di
candidatura.
“Si tratta di una sfida straordinaria – ha sottolineato
Patrizia Nardi – un percorso complesso che ora si avvia a conclusione
relativamente alla fase procedurale. In questi anni abbiamo lavorato e mediato
per ricostruire una piattaforma, per rafforzare le azioni di salvaguardia
condivise, per consolidare una trama. Ci siamo fatti trovare pronti nel momento
in cui il Mibact ci ha dato il via libera e per questo ringrazio molto la
dott.ssa Peci. Le comunità, sempre al centro dei processi di
patrimonializzazione, sono state splendide e hanno dimostrato maturità e
capacità di inclusione. Molto importante è stata la sinergia che si è creata con
ICPI: era necessario che i Ceri camminassero insieme alla Rete, con i modi e i
luoghi della rete. Un grande lavoro, quello fatto, che ha dato i suoi frutti. E’
stato molto emozionante vedere tutti allo stesso tavolo di lavoro – ha concluso
Nardi – tutti “d’un sentimento”, come dicono i facchini. E ora procediamo,
veloci. E auspichiamo che il riconoscimento arrivi molto presto. Gubbio lo
merita, la rete tutta lo merita”.
12
maggio 2023
-
Il Presidente del
“Gramas – Grandi Macchine a Spalla”, Avv. Luca De Risi , invia una lettera
al presidente dell’Università dei Muratori ed ai sindaci di Viterbo, Palmi,
Nola, Sassari, Gubbio e alla dottoressa Patrizia Nardi, con la quale ha
declinato l’invito a partecipare alla Festa dei Ceri 2023.
La presenza, si precisa, avrebbe legittimato false attese. Un
"no" dovuto al comportamento da parte eugubina, accusato di aver "sottovalutata
la necessità dell’impegno necessario a sostenere un progetto di Rete, che
dovrebbe essere attivo, continuo e da parte di tutti".
Nella lettera si afferma che
“abbiamo purtroppo constatato con amarezza che, nonostante i buoni propositi,
non si è ancora riusciti a riavviare il processo: siamo rimasti al nostro pur
significativo incontro dell’ottobre 2022, nel quale c’erano in presenza e da
remoto tutti i componenti del direttivo di Gramas e soprattutto la dottoressa
Nardi, nel corso del quale ci sembrava fossero stati chiariti tutti i punti
oscuri, in cui si erano stati presi accordi chiari e dove erano state anche
tracciate le linee guida delle azioni da mettere in atto per fare in modo che le
comunità potessero ricominciare a dialogare e lavorare tutte insieme. La
dottoressa Nardi aveva individuato, insieme al presidente Allegrucci, anche un
possibile ambito d’intervento condiviso, il progetto sul saper fare artigiano
sulle Mani Maestre e a dicembre ci eravamo scambiati gli auguri ribadendo ancora
una volta i nostri propositi, vostri e nostri. La presidenza di Gramas vi aveva
invitati ad essere presenti a gennaio all’evento-conferenza per il decennale del
riconoscimento Unesco a Nola (28 gennaio), ma purtroppo l’ invito, sia formale
che per le vie brevi, è rimasto senza risposta. Un lungo silenzio fino al 24
marzo, che obiettivamente non ci siamo saputi spiegare. Quindi ci arriva
l’invito per la festa.
Onestamente, non crediamo sia opportuno partecipare perché la nostra
partecipazione a questo punto non avrebbe senso, considerato che ci sembra che
poco sia cambiato nei rapporti tra le nostre comunità. Registriamo,
sinceramente, disinteresse e poca attenzione alle comunità della Rete e allo
stesso progetto di estensione, per cui riteniamo che non sia utile la nostra
presenza, anzi potrebbe innescare aspettative che noi non ci sentiamo, in questa
situazione, di sostenere.
Siamo rimasti alla pec del vostro sindaco nella quale ci aveva comunicato, a
febbraio dello scorso anno, di non volere più interlocuzioni con noi. Dall’anno
scorso mai un incontro per chiarire le posizioni, mai una telefonata, eppure ci
arriva oggi dal Comune l’invito a partecipare. Con tutta onestà, crediamo sia
opportuno capire in che direzione si voglia veramente andare. Noi la nostra
buona volontà l’abbiamo dimostrata tantissime volte, la dottoressa Nardi ci ha
spronati di continuo in questi anni, abbiamo dato tutto il nostro apporto
possibile, il coordinamento tecnico-scientifico da lei diretto vi ha coinvolti
in tutti i progetti importanti che in questi anni la Rete ha messo in atto, il
vostro Comune è stato inserito dalla dottoressa nella mailing list degli
invitati del Comune di Bethlehem alla cerimonia di inaugurazione della mostra al
Peace Center e non abbiamo ricevuto neanche una mail di incoraggiamento, vista
la difficile situazione in cui abbiamo operato. Probabilmente, in questo nostro
tortuoso percorso, è stata sottovalutata la necessità dell’impegno necessario a
sostenere un progetto di Rete, che dovrebbe essere attivo, continuo e da parte
di tutti, comunità, soggetti istituzionali, coordinamento tecnico-scientifico.
Se siamo una Rete, dobbiamo dimostrare di saper lavorare insieme, altrimenti non
c’è niente che possa convincere nessuno e convincere soprattutto l’Unesco della
capacità di riuscire a mettere insieme delle buone pratiche condivise, oggi e
nel futuro. E questo non è una cosa facile se non c’è, appunto, l’impegno
solidale, convinto e leale di tutti”.
01
giugno 2023
- Non tarda la
risposta congiunta del Sindaco di Gubbio, Curia e componenti ceraiole
indirizzata al presidente del “Gramas – Grandi Macchine a Spalla”, Avv. Luca De
Risi, e per conoscenza ai sindaci delle Città della Rete, nonchè
al Responsabile
tecnico-scientifico GRAMAS (dott.ssa Patrizia Nardi):
"Gentile
Presidente, riscontriamo con sorpresa e profondo sconcerto la Sua comunicazione
del 12 maggio u.s. con la quale viene declinato, da parte di GRAMAS, il nostro
invito a partecipare alla Festa dei Ceri.
Anche quest'anno, come per
gli anni precedenti, avremmo gradito rivederci, incontrare di nuovo volti e
persone ormai piacevolmente conosciute, indipendentemente dall'interesse comune
rispetto alla procedura unescana e a prescindere dal tortuoso percorso che,
negli ultimi anni, è diventato travagliato.
La relazione umana, per noi, ha sempre costituito l'elemento
sostanziale preliminare nei rapporti fra le Comunità.
Partendo da una situazione differenziata che ha visto la città di
Gubbio impegnarsi per l'inserimento della Festa dei Ceri nella rete delle
GRAMAS, nel corso degli anni abbiamo rincorso le sollecitazioni che venivano
proposte e realizzato quanto, di volta in volta, condiviso, concordato e
programmato per assolvere le priorità tecnico-scientifiche di volta in volta
evidenziate dalla coordinatrice della Rete.
In molte circostanze questo rapporto è risultato non essere
espletato in maniera paritaria e spesso ci siamo sentiti come sottoposti ad
esame rispetto ai "compiti" assegnatici.
Abbiamo accettato di farlo nella piena consapevolezza di una
oggettiva condizione di svantaggio e di subalternità.
Ci hanno sempre incoraggiato le relazioni umane e personali
sincere, cordiali e trasparenti.
Ci ha dato forza la prospettiva di presentazione della
candidatura ai fini dell'estensione del
riconoscimento UNESCO alla Festa dei Ceri che, di anno in anno, ci veniva
indicata come
concludente e definitiva.
Da ultimo, la giustificazione addotta che la presenza di GRAMAS
alla Festa dei Ceri avrebbe potuto "innescare aspettative", risulta del
tutto offensiva e risibile, ma, purtroppo, coerente con quanto sopra
evidenziato.
Sono agli atti prese di posizione, dichiarazioni, sollecitazioni,
interlocuzioni che documentano quanto, in particolar modo, la Dott.ssa Patrizia
Nardi abbia costantemente lavorato per alimentare aspettative, piuttosto che
porre questioni concrete e risolutive.
Ex pluribus, richiamiamo il contenuto della nota del 13-10-2021 a
nostra firma.
Al proposito, è appena il caso di evidenziare e sottolineare quanto
negli anni la Responsabile tecnico scientifica del progetto UNESCO abbia
modificato la relazione e la comunicazione con i rappresentanti della Comunità
eugubina.
Nei primi anni la relazione è stata prevalentemente istituzionale,
privilegiando il rapporto diretto con l'Amministrazione comunale e il Sindaco.
A riscontro, richiamiamo due richieste formali di aggiornamento
sullo stato di avanzamento della procedura del Presidente della Famiglia dei
Santubaldari, che questi avrebbe voluto utilizzare in seno al proprio consiglio
direttivo.
Richieste completamente ignorate e inspiegabilmente disattese da
parte della Dott.ssa Patrizia Nardi.
E ' in questi anni di incertezza che diventano sempre più frequenti
ed impegnative le rassicurazioni di quest'ultima in ordine all'imminente
completamento della procedura con "la presentazione del dossier di estensione
del riconoscimento" al competente Ufficio Unesco.
Tale dato circostanziale è comprovabile, se del caso, con audio e
video.
Nel tempo, cresce la fatica di tutti a sostenere il percorso sempre
più macchinoso e farraginoso, fino ad alterare la relazione fra le
rappresentanze delle città.
In questo contesto, la Coordinatrice inizia ad assumere un
atteggiamento sempre meno costruttivo e sempre più distruttivo, limitandosi a
segnalare presunti ritardi, presunte inadeguatezze, presunte inadempienze.
Fino ad arrivare alla richiesta esplicita di estromissione
dalle sedi di confronto ed approfondimento della massima espressione
istituzionale cittadina, il Sindaco, il quale, pur di non creare ostacoli, ha
volutamente rinunciato ad aprire un contenzioso, facendo, con grande
discrezione, un passo di lato, nonostante l' ingiustificata aggressione subita
sul piano personale e della rappresentanza.
Nemmeno questo forte passaggio ha prodotto uno scossone nello
stanco e incerto procedere delle nostre relazioni.
L'ultima fase di interlocuzione della Dott.ssa Patrizia Nardi
con le comunità eugubine, nella persona del Presidente dell'Università dei
Muratori Giuseppe Allegrucci, non ha invertito questa tendenza, salvo la
reiterazione della contestazione di "poca attenzione" di
"disinteresse" rivolta, more solito, al fronte eugubino.
Contestazione, ripetesi, del tutto priva di fondamento alla luce di
dati di fatto, se del caso, documentabili.
Non ci resta, pertanto,
che prendere atto che la rete delle GRAMAS " ... in questa situazione non è
in grado di sostenere aspettative della Comunità eugubina ... per il progetto di
estensione ... " che anche la comunità ceraiola e più estesamente eugubina,
considera, con profondo dispiacere, irrevocabilmente concluso.
E' nostro auspicio, tuttavia, che, ciononostante, si possano
continuare a mantenere le relazioni e gli scambi culturali fra la Comunità
eugubina e le Comunità delle città di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo, perché
ovunque è l'umanità che alimenta i riti festivi e non c'è nessuna procedura
burocratica in grado di comprometterli.
La Città di Gubbio e la Comunità eugubina continueranno ad
offrire, la propria storia, i propri elementi, i propri valori alla cultura
mondiale, cambiando il profilo del percorso.
Gubbio e i Ceri non hanno mai lavorato per ottenere
esclusivamente una certificazione di riconoscimento dell' interesse patrimoniale
del proprio rito festivo.
La nostra Festa non è solo "bella": è vera, è autentica ed
appartiene esclusivamente al Popolo che l'anima di anno in anno, rinnovandola
ogni volta nel tempo, da secoli.
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