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IL CAMPANONE - Documenti della Fusione | ||
con
allegato un censimento delle campane della diocesi di Gubbio del 1941
a
cura
di
Fabrizio
Cece
Gubbio
2005
Ringraziamenti
| Presentazione
| 1769:
Documenti sulla Fusione del Campanone
| Appendice
Documentaria A
|
Documenti
Contabili |
Appendice
Documentaria B | Bibliografia
Ringraziamenti |
Biblioteca Comunale
Sperelliana di Gubbio;
Sezione di Archivio di Stato di Gubbio;
Università dei Falegnami di Gubbio;
Università dei Muratori, Scalpellini e Arti congeneri di Gubbio;
Don Ubaldo Braccini; |
Presentazione |
La città di Gubbio, il suo territorio e gli altri luoghi della sua diocesi sono ricchi di chiese, più o meno grandi, più o meno decorate. Sui tanti campanili di esse sono alloggiate centinaia di campane, fuse anche nel XIII secolo.Un argomento, questo delle campane, molto interessante ed affascinante. Nelle mie perlustrazioni archivistiche mi è capitato spesso di imbattermi in documenti riguardanti questi strumenti sonori che per secoli hanno regolato la vita religiosa e civile dei popoli. Volendo far conoscere questa ricca documentazione era gioco forza iniziare dalla campana eugubina per eccellenza, cioè il “Campanone” del Palazzo dei Consoli. Nel presente contributo verranno quindi presentati i documenti relativi alla fusione dell’ultimo Campanone, l’inconfondibile “voce” della città. Già nel 1969 Elio Tabarrini pubblicò alcuni documenti estratti dalle Riformanze Comunali che davano conto in via generale di tutte le operazioni eseguite per fondere e ricollocare nella cella campanaria il nuovo campanone, opera eseguita – come noto – dal maestro aquilano Giovanni Battista Donati e dal suo allievo Angelo Mari. Tali documenti sono stati ripresi pari da Vincenzo Ambrogi e Mario Farneti nel loro lavoro sul Campanone pubblicato nel 1992. In questo contributo, oltre ai documenti noti e opportunamente revisionati, trascriverò tutte le carte contenute nel fascicolo d’archivio relativo a questa memorabile “impresa”, compreso il contratto con il maestro Donati. In due apposite appendici verranno trascritti altri documenti: nell’appendice B sarà riportata la copia del contratto per la fusione del Campanone di Siena (1664), i patti per la fusione del terzultimo e del penultimo Campanone di Gubbio; l’appendice C, invece, è riservata a tutta una serie di documenti relativi ad una statistica compilata nel 1941 che, in previsione del fabbisogno di metallo richiesto dalla guerra, doveva elencare tutte le campane della diocesi di Gubbio.
Gubbio, aprile 2005 Fabrizio Cece |
1769: Documenti sulla fusione del "Campanone" |
Breve
cronologia Il
21 novembre 1768 il Consiglio Comunale prese la decisione di ricostruire il
Campanone, fuso nel 1766 da Giovanni Casali di Ancona, dopo la sua rottura
avvenuta nel precedente mese di maggio. Usata in emergenza, ma con pessimi
risultati, a novembre la grande campana era oramai in condizioni di non essere
più suonata. Per trovare un buon fonditore furono nominati due soprastanti:
Giacomo Fabiani e Antonio Chiocci. L’11
aprile 1769 fu stipulato il contratto tra i detti soprastanti e il maestro
Giambattista Donati[2]
dell’Aquila. Il fonditore aquilano si impegnò a consegnare la nuova campana
(da fondere con 6550 libbre di bronzo[3]
fornito dal Comune) in cambio di 300 scudi romani[4]. Lo
stesso giorno, per ragioni che al momento sfuggono del tutto, il Donati offrì
alla Comunità 50 dei 300 scudi pattuiti per il lavoro[5].
Ventidue
giorni dopo il Consiglio approvò l’operato dei due soprastanti, le norme
contrattuali, la proposta di prendere a censo 300 scudi ed inviò tutta la
pratica al Presidente della Legazione di Pesaro Urbino per averne la prescritta
approvazione. Il
Donati, verificata la pessima qualità del bronzo, fu costretto ad aggiungerne
altre 870 libbre fornite dal Comune e a “purgarlo” con ben 1131 libbre di
rame[7].
Nel
mese di settembre il Consiglio approvò l’esecuzione dei lavori occorrenti per
suonare il Campanone “alle stesa”, possibilità inizialmente non prevista. Il
25 ottobre si decise anche di fondere il nuovo battaglio. Il contratto, però,
slittò al 22 marzo 1770: il lavoro fu affidato al maestro folignate Gioacchino
Capodacqua. Si
stava intento avvicinando il momento della fusione del Campanone che fu eseguita
nel locale comunale posto sotto i volto di Piazza Grande adibito a pescaria. Ma
quando avvenne questa fusione? La
data presa a riferimento per la nascita del campanone è quella del 30 ottobre
1769. Su questo evento, però, esistono tre documenti: l’epigrafe
scritta sul Campanone medesimo (che parla genericamente del mese di
ottobre); il testo della Riformanza del 20 marzo 1770 (30 ottobre 1769) e il
riferimento contenuto nella contabilità trascritta in questa dispensa (1°
novembre 1769). Quale sarà la data giusta? Il 27 gennaio 1770 il nuovo Campanone, con i “soliti” nomi di Maria, Battista e Ubaldo, fu benedetto da mons. Paolo Orefici vescovo di Gubbio. Il
Campanone, del peso esatto di 5894 libbre (pari a 1966 kg), trasportato con
quattro paia di buoi dalla via dei Macelli a Piazza Grande, fu issato sulla
cella campanaria il 20 marzo 1770. Due
giorni dopo il maestro Donati fu saldato del suo avere. Egli, con un ennesimo
atto di liberalità, donò all’amministrazione comunale altri 25 scudi da
impiegare nella realizzazione della statua di S. Ubaldo, che va quasi
sicuramente identificata con quella che di lì a poco fu posta nella nicchia in
cima all’attuale Corso Garibaldi. Il
24 novembre 1770 il Consiglio Comunale nominò i revisori della contabilità
tenuta dai sigg.ri Fabiani e
Chiocci. Il 24 dicembre 1770 tali conteggi riportarono piena approvazione. L’impresa
iniziale, preventivata del costo di soli 300 scudi, si ampliò con il passare
dei mesi fino a giungere all’importo finale di scudi 549,04. Visti
i risultati possiamo tranquillamente affermare che furono soldi spesi molto
bene. Lavoratori
all’opera Questo
è l’elenco dei maestri, operai, garzoni[8]
che lavorano alla realizzazione del Campanone e alla sistemazione della cella
campanaria.
|
[1]
Chiamo i vivi Piango i morti Allontano le tempeste Rendo allegre le feste. |
[2] Il suo allievo Angelo Mari, ricordato nell’epigrafe del Campanone, non è mai esplicitamente nominato in alcun documento noto. Le carte, invece, parlano di Domenico Fiorelli, “giovane” del Donati. |
[3] La lega delle vecchie campane è formata, di solito, da quattro parti di stagno e una di rame. A questa composizione di base si aggiungevano altri metalli, come piombo o argento, ma sempre in minime proporzioni. Il dosaggio dei metalli era il vero segreto dei maestri fonditori. |
[4] Tralascio i dettagli per non rovinare il piacere della lettura dei documenti. |
[5] Questi denari vennero impiegati per la costruzione della nicchia in cima a Corso Garibaldi. |
[6] Ad oggi non ho ancora trovato documenti sufficienti per stabilire se tale causa fu effettivamente promossa. |
[7] In totale, dunque, vennero fuse 6603 libbre di metalli. |
[8] Esclusi i molti di cui purtroppo non è indicato il nome. |
[9] Anche sulla presunzione che tutti gli operatori “minori” siano stati eugubini. |
[10] Un Filippo Monacelli pagò la quota d’iscrizione all’Università dei Falegnami dal biennio 1775-75 al biennio 1799-1800. |
[11] “Mastro Sebastiano Minelli detto Gnagnino” lavorò nel 1776 al rifacimento del castello e del ceppo del Campanone. A tale lavoro parteciparono anche mastro Andrea Menichetti e mastro Giuseppe Mazzanti (muratori), mastro Ubaldo Petrini detto Giurancavallo (fabbro) e alcuni garzoni dei quali i documenti non fanno il nome. |
[12] Un Carlo Perugini pagò la quota d’iscrizione all’Università dei Falegnami dal biennio 1778-79 al biennio 1788-89. |
[13] Il 28 giugno 1768 partecipa ad una riunione del consiglio dell'Università dei Muratori Gregorio Mercanti (Archivio dell'Università dei Muratori di Gubbio, Consigli, vol. I, c. 23r). Il 3 maggio 1770 è invece la volta di Gregorio Mazzanti. |
[14] Il 27 febbraio 1771 partecipa ad una riunione del consiglio dell'Università dei Muratori Vincenzo Marini. |
[15] Il 1° maggio 1769 partecipa ad una riunione del consiglio dell'Università dei Muratori Sebastiano Paolucci. In una lista di muratori eugubini del 1788 compaiono i nomi di mastro Sebastiano Paolucci e Sebastiano Bellachioma. |
[16] Su Ubaldo Petrini, detto Giurancavallo, cfr: Sannipoli 1998 e Cece 2003. |
1769-1770:
documenti sulla fusione del Campanone[20].
A - Documenti estratti dalle Riformanze e dal Carteggio.
1768,
novembre 21
Consiglio Comunale
[Interviene
il gonfaloniere Paolo Andreoli Titi]
E’
noto che il nuovo Campanone si è nuovamente rotto fin dal mese di Maggio ed
essendosi alla fine ridotto affatto inservibile, né potendosi più sentire, fu ordinato
dal Sig.re Gonf.re mio Antecessore[21]
che non venisse più suonato, lasciandomi né ricordi[22]
di proporre in Consiglio se debba venirsi alla nuova confezione nella stagione
futura ed intanto eleggersi i Deputati Soprastanti, annettendomi ancora le
lettere di tre diversi periti Fonditori concorrenti, le quali in caso si
consegneranno ai detti Soprastanti che verranno eletti.
(...) Non si è potuto fare a meno di alcune spese inesitabili (...) baj. 54
per la corda posta alla seconda sudetta campana che suonasi in vece del
Campanone rotto ed altro occorrente nel campanile.
Si
rifonda il Campanone nuovamente rotto.
Lodo[23]
il pensiero di nuovamente fondere il Campanone e però sarà necessario che l’lll.mo
Gonfaloniere venga alla nomina di due soggetti ad effetto che sopraintendano
all’opera ed intanto possano prendere le necessarie informazioni sopra il
Fonditore e poi riferirlo in questo Consiglio per venire all’elezione
dell’artefice migliore.
(Si approva pure la spesa per la corda posta alla seconda campana).
(...) Onde l’Ill.mo Sig.re Gonfaloniere venne alle seguenti nomine
e deputazioni
(...) Sigg.ri Giacomo Fabiani e Antonio Chiocci[24]
per soprintendere alla rifezione del Campanone.
Parzialmente pubblicato in Tabarrini 1969, p. 13 e ripreso in Ambrogi, Farneti p. 126.
1769,
aprile 11
Apoca con Giambattista Donati
Al
Nome di Dio Amen. Adì 11 Aprile 1769. In Gubbio.
1)
Che
il d.° Sig.re Donati sia obbligato rifondere dentro il prossimo mese
di Agosto d.° Campanone di buon suono e libero da difetti, d’una grandezza
tale che assorbisca tutto il metallo non solo della campana rotta, ma anche
l’altro avanzato nell’ultima fusione, esistente in questo Pubblico Palazzo e
dal medesimo Fonditore riconosciuto etc., che al presente si fa conto essere fra
tutto libre 6550 incirca.
2) Considerandosi dal sud.° Sig.re Gio: Battista che per ridurre a perfezzione il sud.° metallo, quale avendolo riconosciuto come sopra lo crede di una qualità non troppo buona e poco durevole, sia necessario di purgarlo e per tale effetto metterlo in fornace al cimento del fuoco, coll’aggiunta del rame occorrente; però il calo che farà in tal caso debba andare a conto di d.° Pubblico e l’altro calo che farà allora quando si fonderà effettivamente la Campana, debba cedere a incommodo del sud.° Professore: colla dichiarazione che il rame che occorrerà per migliorare d.° metallo debba porsi del proprio dal d.° Fonditore, il quale però dovrà riprendere tanto metallo ripurgato quanto sarà il peso del sud.° rame, bonificato pro rata il calo che farà a proporzione della quantità intera del metallo ripurgato in d.° primo cimento.
3) Che il sud.° Sig.re Donati sia obbligato da far venire a proprie sue spese una stadiera sufficiente per pesare il metallo che li verrà consegnato per d.a nuova Campana, come anche la Campana medesima fatta che sia.
4)
Che restituendosi da d.° Fonditore la Campana di minor peso della quantità
del metallo consegnatolo, oppure andando in d.a Campana maggiore
quantità del metallo ricevuto, debba vicendevolmente pagarsi baj. dicisette la
libra con la dichiarazione che debba esso procurare secondo le regole
dell’arte che il peso della nuova Campana corrisponda più che sia possibile
al peso del metallo che gli verrà consegnato come in d.° primo capitolo, al
quale si abbia sempre relazione etc. ed in caso di crescimento che non si
vorrebbe debba procurare non sia di quantità considerabile.
5)
Che lo stesso Sig.re Donati sia obbligato a metter del proprio
tutta quella quantità di metallo che è necessaria per la scorta e sicurezza
del getto.
6)
Che debba a proprie spese rompere, levar dal Campanile d.a Campana
vecchia e trasportare tanto il metallo di essa che l’altro sud.° esistente in
d.° pubblico Palazzo, nella Fonderia, come anche a proprie spese debba riporre
in d.° Campanile la nuova Campana sonabile e nel modo e forma che sta
presentemente.
7)
Che riposto che sia d.° nuovo Campanone nel suo Campanile, debba mantenerlo
sonante, di buona voce e libero da diffetti per il corso intero di tre anni, nel
quale tempo, scoprendosi diffettoso o rompendosi per colpa di esso Fonditore, il
che dovrà giudicarsi da’ Periti da eleggersi hinc inde, debba esso rifonderlo
a tutte sue spese.
8) Che d.° getto e fusione della sovramentovata Campana assieme col tito e riposizione ed altro come sopra etc., debba farsi a risico ed a tutte e singole spese del sud.° Sig.re Donati: dimodoché il Pubblico non sia tenuto né obbligato a soccombere e nessun’altra spesa, sennonché a quelle per le quali esso Pubblico si obbliga espressamente nelli suddetti e nei susseguenti capitoli perché così etc. e non altrimenti etc.
Viceversa
poi li suddetti Sigg.ri Deputati nel nome e colle riserve come sopra
etc. promettono e si obbligano per amolumento e tutt’altro come sopra etc. al
suddetto Sig.re Donati presente ed accettante etc. scudi trecento sc.
300 moneta romana nell’infrascritto modo cioè sc. 50 allora
quando darà principio a d.a opera e li residuali sc. 250 in
fine della medesima liberamente etc. altrimenti etc. de’ quali etc.
1) Che d.a Ill.ma Comunità debba somministrare una sufficiente abitazione e due letti forniti per uso e commodo dello stesso Sig.re Donati e suoi giovani; come anche il commodo della presente Fonderia, mattoni della fornace ivi esistenti ed anche il commodo ed uso di quelli stili e ferri serviti per la fusione della sud.a vecchia Campana che si trovano conservati con d.° metallo e non altrimenti etc.
2)
Che d.a Ill.ma Comunità
debba somministrare gli occorrenti legni per l’armature tanto per metter giù
la Campana vecchia, quanto per rimettere nel Campanile la nuova, eccettuate le
taglie e funicchi che dovrà provedere e mettere a proprie spese il sud.°
Fonditore, come sopra etc.
3)
Che il trasporto della nuova Campana
dalla Fonderia fino alla Piazza Grande sotto il Campanile e quanto occorrerà
per la benedizione di essa, debba farsi a spese della medesima Comunità.
4) E finalmente occorrendo rifarsi o riattare il ceppo di d.a Campana, ralle, battocco, soattolo[25] e ferri per il d.° ceppo e per sostentamento di essa campana, il tutto debba andare a conto e spese di d.° Pubblico, perché così etc. e non altrimenti etc.
Per
le quali cose tutte e singole e per l’osservanza de’ suddetti capitoli hinc
inde promessi etc. li suddetti Sig.ri Giacomo Fabiani e Antonio
Chiocci Deputati obbligano tutti i beni ed effetti di d.a Ill.ma
Comunità etc., il Sig.re Gio: Battista Donati sud.° poi obbliga se
stesso; beni ed eredi presenti e futuri nella più ampla forma della Rev. Cam.
Apostolica e respettivamente della Gran Corte della Vicaria di Napoli, colle
solite clausole e rinunzie etc. sottoscrivendosi in fede etc. alla presenza
dell’infrascritti testimoni etc.
Io
Giacomo Fabiani Deputato nel nome sudd.° e colle pubbliche riserve mo
obbligo a quanto sopra mano propria.
Io
Antonio Chiocci Deputato nel nome sud.° e colle sud.te
riserve mi obbligo a quanto sopra mano propria.
Io
Gio: Batt.ta Donati Fonditore prometto e m’obbligo come
sopra mano propria.
Io
Biagio Bruni assieme con il Sig.re Federico Battelli e con Carlo
Paccini fui testimone a quanto sopra mano propria.
Io Federigo Battelli, assieme col sud. Biagio Bruni e con Carlo Pacini
fui testimonio a quanto sopra mano propria.
Io Carlo Pacini assieme colli sud.i Sig.ri Biagio
Bruni e Federigo Battelli fui testimonio a quanto sopra mano propria.
(Segue
autentica delle firme da parte del notaio e segretario comunale Anton Nicola Tei).
1769,
aprile 11
Dichiarazione di Giovanni Battista Donati.
Al
Nome di Dio Amen. Adì 11 Aprile 1769. Gubbio.
Io
sottoscritto spontaneamente ed in ogni miglior modo etc. prometto e mi obbligo
di rilasciare e condonare a favore di questa Ill.ma Comunità di Gubbio scudi
cinquanta moneta romana delli scudi trecento promessi per apoca fatta sotto il
presente giorno per emonumento[26]
del Campanone di d.a Comunità che doverà difondere[27]
nel prossimo Agosto conforme ora liberamente li rilasciò, donò e condonò a
favore della medesima Comunità, dalla quale intendo di non pretendere, né
conseguire per la causa sudetta se non che la somma di soli sc. 250.
Simili avendo così convenuto con li Sig.ri Deputati nello stabilire
i capitoli della sud.a apoca etc. perché così etc. In fede etc.
Io
Gio: Batt.a Donati afermo e mi obligo
come sopra mano propria.
(Segue
autentica della firma da parte del notaio Tei)
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1769,
aprile 23
Consiglio
Comunale.
[Interviene
il gonfaloniere Michelangelo Marini]
Non
possiamo sennonchè commendare le premure de’ due Sig.ri Deputati
alla sopraintendenza del nuovo Campanone tanto nelle diligenti ricerche di
Periti Fonditori, quanto nella scelta del celebre Professore Gio: Battista
Donati, Aquilano, a cui se ne addossa l’incarico, quanto finalmente nella
formazione dell’Apoca e stabilimento delle convenzioni già lette dal
Segretario. Onde, riservato il placet di S. E. R., parmi che noi tutti dobbiamo
pienamente approvare, confermare e ratificare quanto su ciò è stato da’
medd.ii Sig.ri Deputati operato.
Si
prendano a censo scudi 300 per detto Campanone.
Giacché
poi non vi sono denari degli avanzi da potersi impiegare per la nuova fonditura
di d.° Campanone, potrà l’Ill.mo Sig.re Gonfaloniere richiedere
dal Consiglio il permesso di prendere a interesse la somma di scudi 300,
de’ quali scudi 250 dovranno applicarsi per saldo del Professore e li
altri scudi 50 s’impiegheranno a proporzione per le altre spese, alle
quali dee soggiacere il Pubblico a tenore dell’antecedente proposizione.
(Parzialmente pubblicato in Tabarrini 1969, p. 14 e ripreso in Ambrogi,
Farneti pp. 126-127).
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1769,
aprile
Il gonfaloniere e un console della città di Gubbio a mons. Presidente della
provincia di Pesaro Urbino.
Eccellenza
Rev.ma
I
Pubblici Rappresentati della città di Gubbio servi ed oratori di V.ra Ecc.za
col più devoto ossequio le rappresentano che essendosi rotta e resa affatto
inservibile la pub.a Campana maggiore volgarmente detta il Campanone
di questo pub.o palazzo, ed essendo il di lei giornaliero uso troppo
necessario, non solo perché con essa si dà il segno comune dell’Aurora,
Mezzogiorno e s.li quotidiane distribuzioni, ma molto più perché serve a
chiamare i pubblici salariati, convocare il Magistrato e i respettivi Consignj e
dare altri segni occorrenti e consueti; fu risoluto nel Consiglio celebrato fin
dalli 21 novembre dell’anno scaduto 1768 di nuovamente fonderla e deputati li
Soprastanti, acciò intanto rinvenissero un esperto Professore. Essi dopo più
mesi di esatte ricerche fra tutti i Fonditori concorrenti giudicarono il
migliore e per fama e per requisiti e per le diverse sicure informazioni
avutene, il celebre Gio: Batt.a Donati Aquilano, con quale sotto lì 11 del cor.te
Aprile formarono l’apoca ed i capitoli, riservatosi il consenso del Consiglio
e la necessaria approvazione di V.ra Ecc.za. In sequela di che, portatasi tale
elezzione, apoca a capitoli nel Consiglio tenuto lo scorso giorno 23 dello
stesso corrente Aprile e riconosciutosi l’evidente pub.o vantaggio
non solo per la qualità del Soggetto e per l’equità de’ capitoli e
convenzioni, ma anche perché li medd.i Soprastanti hanno trovata
persona benefica, la quale (acciò la Comunità per risparmio di spesa non
lasciasse questo Professore di tanta vaglia) si è obbigata di sborsare del
proprio ad ogni richiesta la somma di sc. 50 romani in conto delli 300
promessi in detta apoca allo stesso Fonditore, a cui in tal guisa della pubblica
cassa non si daranno più di sc. 250; piacque e concordemente si risolvé
doversi ratificare quanto da essi Deputati era stato operato e stabilito.
Perloché gli Oratori umiliano all’E. V. originalmente l’apoca e capitoli
suddetti, devotamente supplicandola della sua benigna approvazione: tanto più
che mediante il sud.° donativo di sc. 50 il Pubblico, compresi anche
tutti gli altri obblighi addossatisi in detti capitoli, non verrà a spendere in
tutto che la somma al più di sc. 300 romani ed avrà con ogni sicurezza
un’opera insigne e di lunga durata. Che etc.
Michelangelo
Marini Gonf.e
Pietro Rosetti Console
(Segue
l’approvazione del Presidente in data di Pesaro 26 aprile 1769)
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1769,
luglio 6
Peso
Del
Pubblico Campanone rotto a tritolato sotto il presente giorno 6 Luglio 1769,
alla presenza de’ Nobili Sig.ri Giacomo Fabiani e Antonio Chiocci
Deputati, pesato e consegnato al Sig.re Gio: Battista Donati
Fonditore Campanaro e ripurgato etc.
Primo
peso
libre
111
2°
peso
libre
645
3°
peso
libre
745
4°
peso
libre
796
5°
peso
libre
840
6°
peso
libre
520
7°
peso
libre
485
8°
peso
libre
460
In
tutto libre quattromila seicento due libre[31] 4.602
Metallo
dell’avanzato che era stato conservato nella pubblica Segreteria pesato e
consegnato come sopra etc. il dì sudetto.
Primo
peso
libre
285
2°
peso
libre
585
In
tutto libre ottocento settanta
libre[31]
870
libre
4.602
libre
870
In
tutto libre
5.472
libre[31] 5.472
Io
Giacomo Fabiani Deputato sono stato presente al dicontro peso ed ho consegnato
la retroscritta quantità di libre 5.472 di metallo al Sig.re
Giambattista Donati mano propria.
Io
Antonio Chiocci Deputato sono stato presente e respettivamente ho consegnato
come sopra mano propria.
Io
Gio: Batt.a Donati Fonditore sono stato presente al detto peso ed ho
riciuto in consegna la sudetta quantità di libre 5.472 di metallo come sopra
mano propria.
Io
Sebastiano Minelli assieme a Carlo Pacini e Pietro Mozzetti fui presente e
testimonio alla sudetta pesa e consegnia mano propria.
Io
Carlo Pacini assieme con il sudetto Sebastinao Minelli e Pietro Mozzetti fui
preente e testimonio alla sudetta pesa e consegnia mano propria.
Io
Pietro Mozzetti assieme con i sudetti Sebastinao Minelli e Carlo Pacini fui
presente a testimonio alla sudetta pesa e consegna mano propria.
Rame
messo in fornace dal Sig.re Giambattista Donati.
In
tutto
libre 1129 millecento
ventinove
E
più
libre 2 libre due
libre[31]
1131
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1769,
luglio 12
Consiglio
Comunale.
[Relazione
dei Sig.ri Deputati circa la rottura e peso del Campanone vecchio e
ragioni per ciò del Pubblico contro
il di lui fonditore].
[Interviene
il gonfaloniere Galasse Beni ]
L’incommodo
che oggi arreco alle Sig.rie LL. deriva specialmente dalla
rappresentanza fattami per parte de’ Sig.ri Giacomo Fabiani e
Antonio Chiocci Deputati Soprastanti alla nuova fusione del pubblico Campanone,
i quali per iscarico del loro officio espongono di avere trovati due capi di
mancanza da potere agire contro l’ultimo Fonditore Giovanni Casali Anconitano.
Il primo verte sopra il peso, perché essendo allora stato
pesato il Campanone da lui fatto, col mezzo di un billico, per mancanza di
stadera grossa e abile, questo lo diede libre[31]
5679, quando realmente nelli esatti pesi fatti ora, che è stato ridotto in
pezzi, si è ritrovato non essere più che 4602, come in fatti tale e non più
dovea esser secondo il metallo consegnatogli etc., conforme potranno riconoscere
dal lungo conteggio ora nuovamente fatto con la maggiore accuratezza da d.ti
Sig.ri Deputati per mezzo del nostro Computista. Bensì il Pubblico
rimase gravato nella somma di circa scudi 14 per l’emolumento dato di più al
detto Professore delle libre 1077 che vi è di divario a ragione di scudi 13,50
il migliaro secondo l’Apoca con esso fatta. Il secondo capo, che è di maggior
rimarco, verte sopra la rottura quale nel tritolarlo per farne il trasporto si
è trovata che veramente accadde nell’atto stesso del getto, e si rilevi
chiaramente che il Campanone era rotto fin da principio e che rotto fu
consegnato dal medesimo campanaro Casali, il quali secondo il 3° e il 4°
capitolo della sua Apoca dovea farlo di buon suono, e libero da qualunque
difetto, e non venendo di buon suono o conoscendosi aver qualche difetto che li
fosse di pregiudizio, rigettarlo a sue proprie spese. In vista di che i medesimi
Sig.ri Deputati per cautela di questo Pubblico e per l’identità di
tale difetto e del suddetto peso, non solamente ebbero l’avvertenza di
romperlo e farlo riconoscere dall’odierno Fonditore Sig.re Giovanni
Battista Donati, da mastro Ubaldo Petrini ed altri Periti che si trovarono
presenti. ma anche di trasportarlo, pesarlo e farne la consegna formale al d.°
Fonditore in presenza di testimoni e quindi subitamente sigillare la chiave del
magazzeno ove è stato riposto e consegnarla presso di terza persona, cioè del
Sig.re Biagio Bruni. Tanto hanno creduto dover essi operare e riferire a questo
Consiglio da cui attenderanno le ulteriori risoluzioni.
Ragioni
del Pretorio contro il vecchio Fonditore Casali per il Campanone rotto.
D.
Eq.s Vincenzo Fabiani dixit: Attesa l’esposizione fatta dai
presenti Sig.ri Deputati al Campanone riguardo alle ragioni che
assistono a questo Pubblico contro Giovanni Casali Anconitano per la fusione del
Campanone rotto, sarà necessario di far premura e diligenza affinché il
medesimo Pubblico venga reintegrato delli danni sofferti per cattiva fusione e
per il di più pagatogli di mercede mediante l’abbaglio allora accaduto nel
peso. Intanto però prese le deposizioni delli citati Periti, che furono
presenti e riconobbero la rottura, il peso ed il trasporto, potranno essi Sig.ri
Deputati proseguire la loro incombenza e consegnare per l’uso opportuno il
metallo, e ciò affine di non ritardare l’opera e non soggiacere a quelle
spese, danni e interessi di cui certamente si protestarebbe con ogni ragione
l’odierno fonditore già venuto a bella posta.
(Parzialmente
pubblicato in Tabarrini 1969, pp. 14-16 e ripreso in Ambrogi, Farneti pp.
127-128).
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Consiglio
Comunale
[Interviene
il gonfaloniere Galasse Beni]
Tanto
i Sigg.ri Deputati Soprastanti e il Fonditore del pubblico Campanone,
quanto la maggior parte de’ nostri concittadini sostengono che questo non potrà
aver mai lunga durata, qualora non si mandi alla stesa. Per ciò fare vi
occorrono certamente nuovi lavori e maggiori spese, cioè di sc. 50,90,
come ravviseranno dalla perizia che se n’è formata. E con tale occasione non
sarebbe che bene di accomodare l’orologgio pubblico che ne ha tanta necessità,
come ad ognuno è noto e come è stato altre volte risoluto, facendolo anche
battere per maggiore commodo a tutti nello stesso Campanone ed aggiungendovi la
repetizione delle mezz’ore, che sonassero nella Campana, ove suonano al
presente le ore: del che tutto parimenti è stata formata la Perizia che
sentiranno ascendente alla somma di altri sc. 88 romani.
Si
spenda per mandar alla stesa il Campanone e per accomodar ‘orologgio, far
batter l’ora in d.° Campanone e aggiungervi la repetizione delle
mezz’ore.
La
spesa di mandare alla lunga il Campanone è pur troppo necessaria ed è utile
per questo Pubblico specialmente perché così resta più sicura la sua durata,
come altresì non meno utile e necessario è l’accomodamento del pubblico
Orologgio, e con tale occasione anche di far sonare le ore nel d.° Campanone e
di aggiungere le mezz’ore a norma della Proposta. Onde approvandosene da
questo Consiglio le perizie, potranno queste mandarsi in Udienza per la
necessaria approvazione, e quindi i medesimi due Sig.ri Deputati
Soprastanti alla fusione del nuovo Campanone potranno favorire di sopraintendere
anche a queste aggiunte; ed a essi si danno tutte le facolta di stipularne l’Apoca
colli Artefici e di apporvi quelle condizioni che li sembreranno più
vantaggiose per il pubblico bene.
(Parzialmente pubblicato in Tabarrini 1969, pp. 16-17 e ripreso in
Ambrogi, Farneti pp. 129-130).
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Consiglio
Comunale.
[Interviene
il gonfaloniere Gabriele Tondi]
I
Sigg.ri Dep.ti del Campanone riferiscono esser necessario di fare il
battocco nuovo, per il quale vi occorrerà la spesa di sc. 30 romani
benché però si spera di potersi vendere a prezzo ragionevole i tre battocchi
vecchi che vi sono. E sebbene questa sia una spesa annessa alle altre necessarie
per tale opera; nondimeno vogliono averne l’oracolo di questo Consiglio.
Battocco
per il nuovo Campanone.
Troppo
necessario è il battocco buono e proporzionato per il nuovo Campanone e però
si rimette all’arbitrio dei Sig.ri Deputati anche la costruzzione
del medesimo e la vendita dei vecchi, secondo la loro prudenza.
Tutti
si riportarono.
(Parzialmente
pubblicato in Tabarrini 1969, p. 17 e ripreso in Ambrogi, Farneti p. 130).
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1770,
febbraio 18
Consiglio Comunale.
Nolo
all’appaltatore della Pescaria occupata per il Campanone.
Avendo
questo Pubblico equità e riguardo a Domenico Celli, appaltatore della Pescaria,
il quale non ha potuto esigere da’ pesciaioli il solito perché non aveva la
piena libertà del fondo destinato ad uso di d.a Pescaria, per essere
stato occupato la maggior parte del suo appalto per la struttura del nuovo
Campanone; perciò è venuto in sentimento per nolo di d.° fondo paoli trenta
da ingropparsi colle spese di d.° Campanone.
(Pubblicato
in Tabarrini 1969, p. 18 e ripreso in Ambrogi, Farneti p. 131).
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1770,
marzo 20
Campanone nuovo.
In
questo giorno fu fatto il tiro del nuovo Campanone Pubblico da Piazza Grande al
Campanile di Palazzo, ove fu riposto e collocato sonabile alla distesa, cosa
non più in addietro praticata, e che riescendo mirabilmente, con facilità e
senza pericolo alcuno, reca a tutti maraviglia e stupore. Questa
nuova opera del Campanone, il quale gu gettato e fuso il dì 30 ottobre 1769
anno scorso, e benedetto dal nostro Mons.re Ill.mo e Rev.mo Mons.re
Vescovo[32]
lì 27 gennaio prossimo passato con i soliti nomi di Maria Battista Ubaldo
a norma delle Sacre Immagini dei SS. Protettori unitamente con quella di Gesù
Cristo in Croce ivi impresse, nell’istesso Voltone della
Pescarìa ove fu fuso colla previa Benedizione della fornace fatta dal Sig.re
Cappellano pubblico[33],
e con numerosissimo concorso di Popolo, questa opera, dissi, è una delle più
eccellenti e perfette che siano state fatte nel decorso di tanti anni dal
celebre e rinomatissimo Fonditore Sig.re Giovanni Battista Donati
Aquilano vecchio ormai cadente, tanto se si riguarda la forma della campana, la
qualità del metallo, la pulizia del lavoro e la bellezza de’ rabeschi etc., quanto
ancora se si consideri la bontà del suono e della tuba[34].
Il suo vero giusto ed esatto peso è di libre Cinquemila
ottocento novanta quattro, libre 5894[35]
a tenore del minutissimo peso fattone con la Stadera di d.° Sig.re
Donati venuta dall’Aquila a tale effetto, coll’assistenza di me Seg.rio
Pubblico, e del Sig.re Gonfaloniere Sebastiano Cavallini, Periti,
etc. e Not.i etc. coll’intervento dell’Ill.mo Gonfaloniere e delli Sig.ri
Giacomo Fabiani e Antonio Chiocci Deputati etc., e alla presenza de’ Sigg.ri
Francesco Ansidei e Alessandro Minelli testj specialmente chiamati etc.,
e di molto Popolo spettatore e presente etc.; a norma ancora dell’esattissimo
campione da noi medesimi presenti coll’assistenza e presenza delli suddetti di
poi fatto fralla d.a Stadera grossa e quella dell’Annona Olearia,
colla quale fu consegnato il metallo in fornace. Onde siccome il Campanone
vecchio ridotto in pezzi fu trovato del solo peso libre 4602 (sebbene
quel billico allora fatto in mancanza di Stadera capace lo dasse di libre 5679)
così il moderno cresce più di quello di libre 1292. L’iscrizione
intorno è la seguente:
D.nus
Nr. Jesus Christus per intercessionem SS.mae Conceptionis B.tae Mariae Virginis,
et SS.rum Jo.is Bap.tae, et Ubaldi, liberet Civitatem istam a flagello
terremotus, a fulgure, et tempestate, et ab omni malo. Amen = Facta Mense
Octobris A. D. 1769. Pnt. Clem. XIV An. I a Jo:Bap.ta Donati, et a Discipulo Angelo
Maria[36]
Aquilanis =[37]
L’apoche,
perizie, licenze di S. E., note di spese e annotazioni etc. si vedano tutt’
insieme in fascetto[38]
risposto nella filza corrente delle spese coll’occhio[39]:
= Campanone pubblico nuovamente fuso l’anno 1769 e posto in opera l’anno
1770 =.
Anton
Nicola Tei Notaro e Segretario pubblico.
(Pubblicato in Tabarrini 1969, pp. 18-19 e ripreso in Ambrogi, Farneti pp. 132-133.)
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1770,
marzo 22
Contratto per il batoccolo del
Campanone.
Al
nome di Dio Amen. Adì 22 Marzo 1770.
5°) Che
il trasporto del sud.° nuovo Battocco debba farsi a spese di questo Pub.° da
Fuligno a Gubbio; ed all’incontro i vecchi debbano vendirglisi o sia darglisi
in compenso come sopra in questa città, senzaché il Pub.° debba soccombere a
spesa alcuna per trasportarli.
Io
Antonio Chiocci obbligo come Deputato a quanto sopra mano propria.
Io
Giacomo Fabiani Deputato come sopra obbligo nel modo sudetto mano
propria.
Io
Gioachino Capodaqua mi obbligo quanto sopra mano propria.
Io
Camillo Massarello Massarelli assieme con il S.re Vittorio
Fiori e Francesco Passamonti fui testimonio quanto sopra mano propria.
Io
Vittorio Fiori assieme col sud.° Sig.e Camillo Massarelli ed
il Sig.e Francesco Passamonti fui testimonio quanto sopra mano
propria.
Io
Francesco Passamonti asieme con il Sig.re Camilo Masarelli e
Sig.re Vittorio Fiori fui testimonio a quanto sopra mano
propria.
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ALL'INDICE DEI DOCUMENTI
"A"
1770,
marzo 22
Dichiarazione di Gioacchino
Capodacqua.
Confesso
io sottoscritto di aver avuto e ricevuto dalli Nobili Sig.ri Giacomo
Fabiani e Antonio Chiocci Deputali dell’Ill.ma Comunità di Gubbio zecchini
due romani effettivi per caparra e principio di pagamento del sud.° Battocco.
In fede etc. dico di paoli sc. 4,10.
Io
Gioachino Capodaqua mano propria.
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ALL'INDICE DEI DOCUMENTI
"A"
1770,
marzo 26
Avere
del Sig.re Gio: Battista Donati Campanaro.
Per
libre 822 metallo messo del proprio per il Campanone a baj. 17 la libra a
tenore dell’apoca. |
sc. 139,74 |
Provisione
accordata al medesimo a tenore della sud.a apoca |
sc. 250,00 |
Per
l’importo delle raole, detratto il metallo del Pubblico |
sc. 6,79 |
Per
libre 8 soattolo a baj. 24 |
sc. 1,92 |
E
più per fattura |
sc. 0,20 |
E
più per una giornata per incastrare le raole |
sc. 0,20 |
Avere
in tutto |
sc. 398,85 |
Ricevuto
del med.° in più volte |
sc. 232,00 |
Dati
il presente giorno in 3 cedole |
sc. 140,00 |
E
più |
sc. 1,85 |
Rilassati
del med.° per sua mera liberalità a favore del Pubblico |
sc. 25,00 |
|
sc. 398,85 |
Adì
26 marzo 1770
Io
Gio: Batt.ta Donati ho riciuto la sudetta somma in saldo come sopra
avendo rilasciato per buon miei fini scudi 25 come sopra [...] quali denari
desidero che si applicassero per la statua di S. Ubaldo in ornamento e decoro
della città sudetta.
Io
sudetto Gio Batt.ta Donati mano propria
1770,
aprile 4
Consiglio
Comunale
[Interviene
il gonfaloniere Orazio Mengacci]
Per
quanto mi hanno riferito i Sig..ri Deputati nel nuovo Campanone,
oltre alli sc. 300 presi già a censo a tenore della prima perizia, del
Consiglio di Credenza tenuto lì 23 aprile e del Generale celebrato lì 4 maggio
dell’anno scaduto e oltre li sc. 50 dati da persona benevola come in d.°
primo Consiglio; vi occorreranno almeno, finiti che siano tutti i lavori nel
campanile di legnami, vernigi etc. e venuto
che sia il nuovo battocco, altri scusi dugento sc. 200 romani; e
questi non solo per il crescimento delle spese non considerate in d.a
prima perizia e specialmente per mandarlo alla stesa, per cui, come fu risoluto
nel susseguente Consiglio delli 26 settembre a norma di altra perizia ivi
portata, vi si richiedeva la spesa di sc. 50,90 e per il detto nuovo
battocco a norma dell’ultima risoluzione presa nel Consiglio delli 27
novembre; ma molto più per il crescimento di libre 822 di metallo, quali
al prezzo di baj. 17 la libra stabilita nell’apoca importano sc. 139,74
di moneta romana. Siccome adunque la Cassa Comunitativa ritrovasi esausta di
denari, converrà prendere ad interesse anche la prefata somma di scudi 200
al 4 per 100 ragione ora corrente ed averne le necessarie facoltà dal Consiglio
Generale e quindi da S. E. Padrona.
Si
porti in Consiglio Generale di prender a censo altri sc. 200 per il
Campanone.
[Interviene
Vincenzo Fabiani]
Sarà
necessario di prendere li altri sc. 200 romani a interesse per pagare le
ulteriori pese del nuovo Campanone a norma parimenti della proposta. Onde potere
venirsene alla necessaria risoluzione nel Generale Consiglio e poi richiederne
l’approvazione di S.E.
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Dichiarazione
di Gioacchino Capodacqua.
Adì
13 Aprile 1770 confesso io sottoscritto di aver ricevuto dalli sudd.i
SSig.ri Deputati oltre li tre Battocchi vecchi, che essendo libre 499
a bai. 3 la libra, come nella presente apoca importano sc. 14,97 e oltre
li sud.i sc. 4,10 altri sc. 10,90 romani per saldo del
prezzo del nuobo Battocco sud.° che essendo di peso libre 244 a baj.
undici la libra importa scudi 26,84 e del porto, gabella e cibarj etc.
ascendenti a sc. 3,13. In fede[41].
Io Gioachino Capodaqua mano propria.
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ALL'INDICE DEI DOCUMENTI
"A"
Giacomo
Fabiani da Marano (Gubbio) ad Antonio Chiocci.
Sig.re
Ant.° Stim.° Sig.re P.rone Col.mo
Per ubbidirla ho dato una scorsa nel Giornale da presentarsi
al Consiglio per il rendimento de’ conti della spesa occorsa per la fusione
del nuovo Campanone, ed altro etc., come anche al ristretto dì d.° Giornale,
così all’uno che che nell’altro non ho trovato che aggiungere e correggere.
Ciò che ho avertito è la gran briga che Lei ha avuto per la
buona riuscita dell’opera e la sofferenza che ha meco usata di essersi
addossata quella porzione di peso che dovevo ancor io portare, dispiacendomi di
non potre corrispondere a tante finezze se non con rinovargli i miei più
distinti ringraziamenti [42].
Se stimasse bene, si potrebbe suggerire al Sig.re Segretario di fare
risaltare nella proposta che intanto la spesa ha sormontato il mezzo migliaro,
stante l’aggiunta del metallo nella considerabile quantità di libre 822,
costruzzione del castello per fare andare d.° Campanone alla stesa e nuovo
battaglio fatto fare in Foligno e che ora essendo stato pesato con stadiera ‘
di libre 5895, conforme Ella ha accennato in fine del suo Giornale e che
stimarei necessario farne fare il registro anche ne? libri delle Riforme, perché
le carte volanti che si pongono in filo si vanno perdendo con facilità. Le
ritorno i tre quinternetti trasmessimi e qui col desiderio de’ suoi comandi mi
ripeto quale sono e sarò sempre
Di
Lei Sig.re Ant.° Stim.o
Dev.mo
ed Obb.mo Serv.e V,°
Giacomo
Fabiani
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ALL'INDICE DEI DOCUMENTI
"A"
Consiglio
Comunale.
[Interviene
il gonfaloniere marchese Scipione Fonti Zeccadoro]
I
Sigg.ri Giacomo Fabiani e Antonio Chiocci volendo render conto delle
spese occorse per il nuovo Campanone, di cui hanno avuto la sopraintendenza,
fanno istanza che da questo consiglio vengano eletti due deputati con tutte le
necessarie facoltà per farne la formale revisione.
Si
faccia la revisione e quietanza delle spese del nuovo Campanone.
[Interviene
il conte Galasse Beni]
Quantunque
l’onestà, illibatezza e vigilanza de’ Sig.ri due Soprastanti
all’opera del Campanone non ammettano alcuna dubbiezza, né esigano formale
revisione, tuttavia per aderire allo stile ed alle loro istanze, si degni l’ll.mo
Sig.re Gonfaloniere di venire alla nomina di due Sig.ri Deputati che
sopraintendano a tale revisione con dar loro tutte le necessarie facoltà di
farne, in pubblico nome, occorrendo, anche qualunque quietanza.
Deputati
per la revisione del Campanone.
I
Sig.ri Cav.e Vincenzo Fabiani e Bernardino Nuti, per la
revisione e quietanza delle spese del nuovo Campanone[43].
<<< TORNA ALL'INDICE DEI DOCUMENTI "A"
[20]
I
documenti sono tratti dal fascicolo “Campanone pubblico
nuovamente fuso l’anni 1769 e posto in opera l’anno 1770”
compilato dal segretario comunale Anton Nicola Tei. Si trascrive prima il “Giornale” e poi il “Transunto” o sommario. |
[21] Guidubaldo Nuti. |
[22] Alla fine del mandato ogni gonfaloniere lasciava al successore un pro-memoria con la lista delle cose da portare avanti. Di questi memoriali se ne conservano moltissimi e sono estremamente interessanti. |
[23] Interviene il conte Galasse Beni. |
[24] Come si evince dal documento del 10 ottobre 1770 il ruolo svolto da Chiocci fu nettamente superiore rispetto a quello del collega. |
[25] Particolare tipo di cuoio lavorato impiegato per fare corregge. |
[26] Emolumento. |
[27] Rifondere. |
[28] Anton Nicola Tei. |
[29] Il meno che si può dire è che gli auspici del gonfaloniere Marini si sono effettivamente realizzati. |
[30] Cioè il Legato della provincia di Pesaro-Urbino. |
[31] Un libbra equivaleva a 330,8 grammi. |
[32] Monsignor Paolo Orefici, vescovo di Gubbio dal 1768 al 1785. |
[33] Don Giuseppe Cecchetti. |
[34] Chiave, tonalità. |
[35] Q.li 19,66. Altezza col ceppo m. 2,68; diametro della bocca m. 1,41; peso del battente kg 98 (Tabarrini 1969). [Un libbra equivaleva a 330,8 grammi]. |
[36] L’ultima “a” è stata aggiunta in un secondo momento. Ne ignoro il motivo. |
[37] La scritta dedicatoria si sviluppa su tre righe ed è riportata in Ambrogi, Farneti 1992, p. 32: † DOMINUS NOSTER IESUS CHRISTUS PER INTERCESSIONEM SANCTISSIMAE CONCEPTIONIS BEATAE MARIAE VIRGINIS ET SS. IOHANNIS† †BAPTISTAE ET UBALDI LIBERET CIVITATEM ISTAM A FLAGELLO TERREMOTUS A FULGURE ET TEMPESTATE ET AB OMNI MALO AMEN† †FACTA MENSE OCTOBRIS A.D.MDCCLXIX PONTIF. CLEMENTIS XIV AN. I A IO: BAPTISTA DONATI ET A DISCIPULO ANGELO MARI AQUILANI† |
[38] Fascicolo. |
[39] Titolo del fascicolo trascritto nella presente dispensa. |
[40] In realtà Gioacchino. |
[41] Non si trascrivono i conteggi analitici allegati alla ricevuta. |
[42] Aggiunta di altra mano: “Si pregano da Antonio Chiocci li SS.ri Deputati a voler fare la relazione in Consiglio a norma del suggerimento che pone nella presente il Sig.re Jacomo Fabiani”. |
[43] AI due revisori sottoscrissero il “transunto” finale il 24 dicembre 1770. |
Giornale di tutto ciò che si spende per la fusione del nuovo Campanone, fattura del nuovo Batocco, e mandare alla distesa il d.° Campanone.
|
Adì 25 settembre 1769 | ||
Adì 08 novembre 1769 | |||
|
Adì 13 novembre 1769 | ||
|
Adì 22 novembre 1769 | ||
|
Adì 20 aprile 1770 | ||
|
Adì 26 aprile 1770 | ||
|
Adì 27 aprile 1770 | ||
|
Adì 26 marzo 1770 | ||
|
Adì 24 dicembre 1770 |
Adì
25 settembre 1769 Travi
num. quattro di piedi tredici[44]
l’uno, grossi un piede, ed un terzo di faccia per i forbicioni[45]
ad un paolo il piede sono |
sc. |
5,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
trave grosso un piede e mezzo, e lungo piedi venti per sostegno del
Campanone a baj. dieci il piede importa |
sc. |
2,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due
travi di piedi sedici di lunghezza, e grossi un piede scarso per
allacciare li suddetti forbicioni |
sc. |
1,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due
travi di piedi dodici di lunghezza, e di faccia un piede, e mezzo ad un
paolo il piede importa |
sc. |
1,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Travi
numero cinque in tutto piedi cinquantacinque per fare la scala a baj.
sette il piede importa |
sc. |
3,85 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
trave comprato dal Sig.re Mengacci[46]
di piedi 14 a baj. otto il piede importa |
sc. |
1,12 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tavoloni
di cerqua per fare li scalini, e scala zoppa piedi buoni num. trenta due,
che a paoli due il piede importano |
sc. |
6,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
trasporto di detti mezzuli, e parte de travi, che si sono comprati fu
speso uno scudo |
sc. |
1,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
far segare, e ripulire li travi per risparmio de’ falegnami si spesero
baj. |
sc. |
0,85 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Falegnami
Bartolini fece undici giornate, che a paoli due il giorno comprese l’ore
che hanno lavorato di notte sono |
sc. |
2,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Monacelli
per undici giornate comprese come sopra |
sc. |
2,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
per dieci giornate comprese come sopra |
sc. |
2,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruspetti
per numero undici giornate comprese come sopra, e di più ha fatto mezza
giornata, che a baj. quindici il giorno importa |
sc. |
1,72:2:½ |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
garzone di Monacelli fece undici giornate comprese come sopra a baj. otto
il giorno, e più per diverse altre facende gli fu dato in tutto |
sc. |
1,08 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carletto
segatore per diverse opere ebbe per saldo |
sc. |
0,28 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Muratori;
Mastro Andrea Menichetti per guastare la scala, e rifare il pilastro fece
giornate numero tre che a paoli due il giorno sono |
sc. |
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone fece tre giornate a baj. 13:1 il giorno |
sc. |
0,39:3 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone fece tre giornate a baj. 13:1 il giorno |
sc. |
0,39:3 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Venne
Vincenzo nipote di Mastro Andrea fece una giornata a baj. 18 il giorno
sono |
sc. |
0,18 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone fece una giornata |
sc. |
0,13:1 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
altro garzone fece una giornata |
sc. |
0,13:1 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sc. |
0,22 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sc. |
0,52:2:½ |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
tre some di rena importa |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
<<< TORNA ALL'INDICE DEI DOCUMENTI CONTABILI
Adì
8 novembre [1769] si
pagarono li muratori cioè Mastro Andrea fece due giornate, ma siccome
perdette tempo ho lasciato mezza giornata |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vincenzo
nipote del sudetto Mastro Andrea Menichetti fece due giornate ebbe per
saldo |
sc. |
0,36 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Andrea
garzone fece due giornate, che a due giulj il giorno sono |
sc. |
0,25:3 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Francesco
Vantaggi, ed il mulo fecero due giornate tra tutti e due, e gli fu dato in
tutto |
sc. |
0,25:3 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sardone
fece una giornata, e per saldo ebbe |
sc. |
0,12:4 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
certo vino dato a quelli che ajutarono per certe facende, e fu dato ad uno
mezzo paolo, ed il restante per il detto vino cioè quattrini sedici in
tutto |
sc. |
0,08:1 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fabro
Mastro Innocenzo Menghini fece numero 200 chiodi grossi per la
scala zoppa, che pesarono libre 34, once 6 a baj. sei la libbra in tutto
ebbe per saldo |
sc. |
2:07 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Menghini fece certe chiavi, e viti per fortificare li forbicioni libre 17,
once 6 a baj. sette tutto ferro lavorato ed altro ferro accomodato in
tutto di diede |
sc. |
1,34 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
comprarono libre 11 di candeli acciò tutti li falegnami lavorassero prima
delle dieci ore nel mese di novembre, e si spese per tale compra |
sc. |
0,66 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
numero quattro lucernari si pagarono |
sc. |
0,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
dare da bevere a quelli che misero giù li legni del Campanone, e
pagamento di mezza giornata ad un falegname in tutto sei persone |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
chiodi sottili furono spesi |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A
Carletti Regnicolo per far riconoscere il lavoro si diedero baj. 2 |
sc. |
0,02 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Li
Zucconi per aver careggiato tutti li legni del campanone, armatura, scala
zoppa, forbicioni, e numero otto travi per fare il castello coll’obbligo
di riportarli alli padroni ebbero |
sc. |
1,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
sono comprati numero 6 mazzetti per farne uno per Monsig.re, e
due per li SS.ri Can.ci assistenti per la
benedizione del Campanone, e si spesero baj. 15 l’uno importò |
sc. |
0.90 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A
Carlo Pacini per aparare la Pescheria, laoro, chiodi, spago gli furono
dati paoli sette |
sc. |
0,70 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al
Maestro di cerimonie furono dati per tutto ciò che occorreva per tale
funzione di panigelli, incenso, sponga ed altro paoli dodici |
sc. |
1,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Pizi ha fatto per attendere alli detti lavori, ed anche lavorare,
misurare, soprasiedere numero 30 giornate, ha avuto |
sc. |
6,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
tre garzoni, che lavorarono nel campanile, ed altri luoghi fecero tre
giornate, ed ebbero |
sc. |
0,39 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Muratori;
Mastro Andrea fece una giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vincenzo
Nipote di Mastro Andrea fece tre giornate e due terzi, ed ebbe |
sc. |
0,64 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sardone
fece mezza giornata |
sc. |
0,06:2 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pennino
fece mezza giornata |
sc. |
0,06:2 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Andrea
fece tre giornate, e mezzo |
sc. |
0,44:4 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Santi
fece tre giornate |
sc. |
0,38:2 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Curzio
una giornata |
sc. |
0,12:4 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sardone
una giornata |
sc. |
0,12:4 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
altro garzone mezza giornata |
sc. |
0,06:2 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
contadino ajutò, e gli si diede mezzo paolo |
sc. |
0,05 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pennino
garzone fece una giornata, ed ebbe |
sc. |
0,12:4 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Rena
due some |
sc. |
0,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Falegnami;
Bartolini fece una giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più mezza giornata per calarli in piazza, ed incupire più un trave fatto |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
fece una giornata per terminare la scala zoppa |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
per comporre l’intavolato della scala una giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
per fare l’intavolato, e stabilirlo una giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bartolini,
e Gnagnino fecero una giornata |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Li
suddetti fecero mezza giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Li
suddetti fecero mezza giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
figlio di Barba nera per ajutare a Gnagnino si diedero baj. sei |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
fece una giornata |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Bartolini, e Gnagnino fecero mano d’una giornata, e gli si diedero |
sc. |
0,25 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
fece una giornata per fare il verocchio[49]
per tirare su li legni,
ed il Bartolini fece mezza giornata |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino,
ed il Bartolini fecero una giornata |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Furono
tirati su nel campanile li forbicioni, ed altri legni, e per tale effetto
si scelsero otto contadini a quali furono dati |
sc. |
0,80 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dati
a Zuccone con due altri contadini che trasportarono certi travi |
sc. |
0,12 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al
figlio di Giovanni Ricci ajutò a tenere il canape, e fece diversi altri
servizj, e gli si diedero |
sc. |
0,02 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Spesi
per il vino per tutta la gente, che ajutò a tirare su li legni, ed
assistere a moltissime incombenze |
sc. |
0,16 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino,
ed il Bartolini fecero una giornata per stabilire li forbicioni |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
fece una giornata per il suddetto effetto |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Pubblico risolvette per consiglio tenuto li ... febbraio 1770[50]
di dare all’appaltatore della Pescheria per il danno che ha patito per
non possederla scudi tre |
sc. |
3,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Conto
di tutto ciò che il Sig.re Gonf.re Manentoli[51]
fece fare per risarcire la nova Pescheria presa a nolo dalli Francescani
vicino alli monti col patto di baj. 25 il mese. |
sc. |
0,16 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Sindaco[52]
fece una giornata a baj. 16 |
sc. |
0,16 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone fece una giornata |
sc. |
0,13:1 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due
garzoni |
sc. |
0,07:2½ |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chiodi |
sc. |
0,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
terzetto [53]
di gesso |
sc. |
0,03:1 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
un calcagnolo [54]
alla porta |
sc. |
0,02 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Spesi
per due garzoni, che fecero diverse facende e andiedero a S. Girolamo per
la cariola |
sc. |
0,18 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
nolo di tutto il mese di Marzo si diedero alli Francescani per saldo |
sc. |
0,25 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
comprò dall’Ospedale il legno per il ceppo del Campanone, e fu stimato
da due periti paoli ventiquattro |
sc. |
2,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
nipote di Mastro Andrea fece una giornata nel campanile |
sc. |
0,18 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone fece tre giornate; una e mezzo nel campanile, mezza assisté alla
pesa, e l’altra tra la condottura del Campanone in piazza, e diversi
altri lavori nel campanile |
sc. |
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Conduttura
del Campanone in Piazza con tre para bovi gli furono dati paoli nove |
sc. |
0,90 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Due
paoli furono spesi per rinfresco a tutti quelli che ajutarono |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
far pulire la strada della Pescheria fino in piazza Grande alli ragazzi si
diede un paolo |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Certi
contadini, che portarono certi legni per condurre il Campanone in piazza
ebbero |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Muratori;
Maestro Andrea fece con tre garzoni mezza giornata, ed ebbe |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
nipote del suddetto fece una giornata ebbe |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Sindaco per certe facende fatte ebbe |
sc. |
0,12 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Bartolini per aver fatto il ceppo del Campanone: pale, manfani, ebbe paoli
venticinque, e fece anche cinque giornate per altri lavori, in somma ebbe
paoli trentacinque in tutto |
sc. |
3,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Sig.re Ranghiasci vendette certi legni che dovevano andare per
nel ceppo per mandare alla distesa il Campanone per il prezzo di paoli
nove |
sc. |
0,90 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Paoletti diede libre 35 di ferro per armare il ceppo del Campanone a baj.
4 la libbra |
sc. |
1,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Vino
dato per quelli che portarono i legni nel campanile in denari diedi |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
tavolone comprato per la cariola, e si spesero |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
diede un paolo a quello che fece l’incastri per mettere le raole, ed
altre facende |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
per aver strappato in campanile un ferro, e piarlati certi legni, ebbe un
paolo |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Diedi
al nostro campanaro per aver fatta una giornata un paolo |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
provare, e mettere il doppio sei persone, e si spesero baj. sei |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al
Menghini per certi anelli |
sc. |
0,05 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
spese per certe tavole servite nel campanile |
sc. |
0,15 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
far guastare tutte l’armature, riporre tutti li legni, fatigare nel
campanile in numero di sei persone tra falegnami e garzoni; in tutto gli
diedi |
sc. |
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fabri
Mastro Giurancavallo fece molti lavori, cioè li cerchi per il ceppo, le
tirelle, le spine, zeppe ed altro come dalla sua lista deve avere scudi
sei, e baj. sessantaquattro, ma in riguardo del Pubblico si è contentato
soltanto di scudi sei |
sc. |
6,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
risarcire il campanile spesi per gesso |
sc. |
0,37 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mastro
Andrea Menichetti per aver imprestato le girelle, li funicchi per tutti li
tiri delli legni, averli tutti messi giù, e tutte le tavole per
l’armatura gli si sono dati paoli venticinque coll’obligo di riporre i
legni al suo luogo |
sc. |
2,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ferro
comprato dal fabbro che sta vicino alla Madonna del Ponte libre 49 a baj.
4 la libbra importa |
sc. |
1,96 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Adì
22 novembre 1769 Per
alzare il Campanone si spese per opere numero sette |
sc. |
0,21 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
trasportare i legni alla pescherie |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
li lumi |
sc. |
0,03 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bartolini,
e Gnagnino, che fecero i forbicioni, ed alzarono il Campanone ebbero |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
trasportare due travi da S. Lucia fino alla fonderia si spesero baj. sei |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Adì
20 aprile 1770 Gnagnino
fece giornate numero quattro |
sc. |
0,80 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al
sindaco per aggiustare tanto la pescheria del Publico quanto per
accomodare il fondo preso dalli padri di S. Francesco così d’accordo
gli si diedero |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
comprarono certi chiodi per baj. 4 |
sc. |
0,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
mettere il soattolo al battocco e mettere il doppio tre volte per quattro
persone si diedero baj. 12 |
sc. |
0,12 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gnagnino
per accomodare certe tavole, mettere certi appoggiatori alla scala per
andare nel campanile ebbe |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Pacini
servitore del Publico per sue fatighe ebbe un paolo |
sc. |
0,10 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alli
ragazzi che portarono le stadiere per pesare il nuovo battocco |
sc. |
0,02 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Adì
26 aprile 1770 Lista
del Pizi Un
trave servito per gli appoggiatori della scala zoppa e piano dove si suona
il Campanone piedi 16,1 a baj. otto il piede |
sc. |
1,32 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
sagatura del medesimo trave |
sc. |
0,25 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
trave che si è posto in cima al campanone per sonarlo a ceppo lungo piedi
18, che fu segato un pezzo per mettersi nel piano dove si suona il detto
Campanone e baj. otto il piede |
sc. |
0,09 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
un funichetto lungo undici passi, e mezzo, che serve per sonare il
Campanone alla stesa |
sc. |
0,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A
Mastro Giovanni Pizi nel prestare il funicchio, per sostenere il
Campanone, gli si ruppe, perciò fu regalato, come ancora prestò otto
travi per fare il castello alli varocchi per tirare su li legni, ed il
Campanone, come ancora un trave, che reggeva le girelle per tirare su li
detti pesi, e gli fu dato per recognizione per la suddetta lista porta la
somma di |
sc. |
1,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La
suddetta lista porta la somma di sc. 4,60 |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
<<< TORNA ALL'INDICE DEI DOCUMENTI CONTABILI
Adì
27 aprile [1770] fu
accomodato il tetto, rimessi giù li legni del campanile, chiuso il tetto
della loggia. Mastro Gregorio, ed il figlio muratori ebbero paoli tre, due
garzoni paoli due, un garzone baj. sette ed il sindaco baj. sedici in
tutto |
sc. |
0,73 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lista
del Pizi |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bastiano
lavorò tre giornate |
|
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nicolò
Passamonti col suddetto che incastrarono li due travi da piedi li
forbicioni, misero li parapetti al piano ove si suona, misero tre vergoli
alli merli in faccia la scala zoppa, come dalla detta lista |
sc. |
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Comprò
un trave di cerqua piedi quindici lungo nel quale si è incastrato il
ferro nominato il sette per sonare il Canpanone a tocchi |
sc. |
1,34 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tre
vergoli che servono per li parapetti, e fianchi della scala zoppa |
sc. |
0,09 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Corda
libre sei rinforzata per sonare il Campanone |
sc. |
0,33 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dati
per nolo delle taglie, canape, corde servite per certi legni |
sc. |
0,15 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si
ruppe un canape piccolo, che per farlo accomodare si diedero paoli due |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un
garzone lavorò più di mezza giornata, ed ebbe |
sc. |
0,07 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Pizi fu pagato delli modelli per sonare il Campanone a tocchi, ed aver
assistito al suddetto lavoro, ebbe paoli tre |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più per il vino |
sc. |
0,02 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La
suddetta lista del Pizi è di sc. |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più per due giornate da falegname, che lavorò il Bartolini, ed ebbe
paoli quattro |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più per certe persone, che ajutarono a mettere il doppio, ed a portare
nel salone la roba per pesare |
sc. |
0,15 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più mezzo paolo per certe cordelle |
sc. |
0,05 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E
più per chiodi |
sc. |
0,13 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
Menghini fabbro della chiave, che stava nel campanile, e fu strappata
perché impediva il poter suonare il Campanone alla stesa, ne fece il
ferro chiamato sette per sonare il Campanone a tocchi, ed ebbe per saldo
baj. 96 |
sc. |
0,96 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
sindico per certe sue fatighe fatte per il Campanone ebbe |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
numero quindici di chiodi grossi che servirono per cavigliare parte della
scala zoppa e diversi legni furono presi |
sc. |
0,42 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nota
delle vernigi Gioachino
Magoni per far le vernigi e darle a tutti li legni del campanile per tre
volte ha fatto giornate numero sei che a baj. 25 il giorno importano |
|
1,50 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Al
giovane del Magoni per il suddetto effetto fece numero quattro giornate
che a baj. 15 il giorno sono |
sc. |
0,60 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il
campanaro del Publico fece tre giornate col dare la vernige in quelli
luoghi dove li suddetti non potevano andare per esser posti pericolosi ed
ebbe |
sc. |
0,30 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Olio
di seme di lino per far le vernigi in tutto libre 70 a baj. quattro e
mezzo la libra importa |
sc. |
3,15 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
sc. |
0,72 |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Letargirio
[56]
libre dieci, cioè libre due a baj. otto la libra e libre otto a baj. sei
la libra che l’importa in tutto |
sc. |
0,64 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
li penelli che comprò il d.to Magoni furono spesi paoli due |
sc. |
0,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
fuoco per far bolire due cotte d’olio baj. |
sc. |
0,06 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Terra
rossa minerale libre 35 che a baj. 2 q.ni 2 la libra importa in tutto |
sc. |
0,84 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Verde
rame due libre importa |
sc. |
0,25 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
<<< TORNA ALL'INDICE DEI DOCUMENTI CONTABILI
Adì 26 Marzo 1770 lista riportata Provisione
del Campanaro come per apoca |
sc. |
250,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
importo di fatture ed agiunte di metallo delle raole come dal conto del
Publico Computista |
sc. |
6,79 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
libre otto di soattolo a baj. 24 la libra come del d.to conto |
sc. |
1,92 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
mettere le sud.te raole, agiustarle tanto al giovane del
campanaro, quanto per cuscire il soattolo come dal detto conto |
sc. |
0,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
saldo di tutti i mesi che il Fonditore Sig.re Giambattista
Donati Aquilano si è tratenuto in casa del Sig.re Bruni che ha
sofferto di dargli soltanto l’aloggio, si diedero scudi quindici |
sc. |
15,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per
provisione del Sig.re Segretario Tei per aver fatto molti
instrumenti, apoce ed altro come dalla sua lista e riceuta si diedero |
sc. |
2,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Somma
la spesa a |
sc. |
384,70 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nota
delle spese excogitate ed agiunta di metallo nel Campanone ed altro etc. Metallo
agiunto libre ottocento ventidue, che a baj. diecisette la libra a tenore
del Apoca e come dal conteggio del suddetto computista |
sc. |
139,
74 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La
recognizione al giovane del Campanone Domenico Fiorelli di Spoleto fu di
scudi otto e paoli due che tal somma gli si diede perché il di lui
Padrone regalò per il nicchio e statua di S. Ubaldo [57] scudi venticinque e così
fu risoluto di dargli i sudetti quattro zecchini |
sc. |
8,20 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fu
fatto il nuovo battocco di libre ducento quarantaquattro e baj. undici la
libra e furono dati al Professore tre batocchi vecchi del peso di libre
499 a baj. tre la libra come si può riconoscere dall’apoca esibita e
fatto il computo gli si diedero scudi quindici come dal conteggio dato |
sc. |
15,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Viaggio
da Foligno a Gubbio pagato al batocaro importò paoli otto e siccome si
trattenne tre giorni inclusive per spese si diedero sei paoli in tutto |
sc. |
1,40 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La
spesa per fare il nuovo Campanone mandarlo alla stesa, fare la scalinata
per salirvi, l’ordigno per poterlo sonare a tocchi senza che mai si
rompa e dare tre mani di vernige rossa a tutti li legni importa |
sc. |
384,70 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’agiunta
del metallo nel campanone mentre nelle raole è computata l’agiunta nel
sopradetto conto, la fattura del batocco nuovo e mancia del giovane
importa |
sc. |
164,34 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Somma
in tutto la spesa |
sc. |
549,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Fu
fatta la fusione del nuovo Campanone Adì primo novembre 1769 ed è di
peso del metallo del Publico libre 5073 e quello comprato dal campanaro è
libre 833 sicché il Campanone è di libre 5895. |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Entrate Conto
de denari riceuti dal Sig.re Brunelli Depositario e Sindaco
Maggiore e dal Sig.re Giacomo Barbi per conto di questo Publico |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scudi
trecento dal Sig.re Brunelli |
sc. |
300,00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scudi
duecento dal Sig.re Brunelli |
sc. |
200.00 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scudi
quarantotto e baj. settantatre dal Sig.re Barbi |
sc. |
48,73 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Somma
l’entrata |
sc. |
548,73 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Escita
come a tergo |
sc. |
549,04 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Supera
l’escita |
sc. |
0,31 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Riveduto
il sud.o giornale da noi infrascritti Deputati a tale effetto
dall’Ill.mo Consiglio di Credenza celebrato lì 14 novembre prossimo
passato 1770 con tutte le facoltà è stato trovato esatto e perciò
intieramente da noi si approva. In fede etc. questo dì 24 Dicembre 1770 Berardino
Nuti mano propria |
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
24 Transunto di tutte le partite di spese che notate sono nel giornale incominciato il dì 25 settembre 1769, e terminato lì 18 settembre 1770 per la costruzione del Campanone.
Nota
delle spese fatte per compra del metallo agiunto nel Campanone, e fare il
nuovo batocco, e viaggi del battoccare, e mancia per il giovane del Sig.re
Gio: Batta Donati il quale regalò scudi venticinque per fare il nicchio e
statua di S. Ubaldo [61],
come si vede nel di lui riceuto.
Gubbio
questo dì 24 dicembre 1770. Bernardino
Nuti mano propria Vincenzo
cav. Fabiani mano propria Carlantonio
Timotelli Computista
|
16 Marzo 1664: | Contratto per la fusione del Campanone di Siena |
1716: | Patti per la fusione del terzultimo Campanone Gubbio |
19 Febbraio 1766: | Contratto per la fusione del penultimo Campanone Gubbio |
1664,
marzo
16
Copia
del contratto per la fusione del Campanone di Siena (Torre del Mangia)
[62]
Al
nome di Dio Amen etc. Adì 16 Marzo 1664 in Siena
Ritrovandosi
nella torre della Piazza, rotta la Campana magiore, che risoluto perciò l’Ill.mo
Collegio di Balìa farla rifondere, e ridurla sonante, onde per deliberatione
del di 27 febraro prossimo passato, ha deputato gl’Ill.mi
Sig.ri Generale Achille Sergardi, Cavaliere e Rettore Ludovico de
Vecchi, Cavaliere Scipione Bandinelli, e Nicolò Sozzini, con piena autorità
d’ordinare il rifacimento di d.a Camp.a, et ogn’altra
cosa appartenente ad essa, sino all’intiera terminatione dell’opera sud.a
quali Ill.mi Sig.ri in virtù dell’Autorità soprad.a,
et in nome di d.° Ill.mo Collegio, sono convenuti con M. Girolamo
Santini da Fano, e M. Gio: Batta Salvini di Siena di dargli d.° Lavoro siccome
si obligorno pigliarlo con le condizioni patti capitoli infra.tti fra d.e
parti respettivam.te fermare, e stabilite.
Primo Il d.° Ill.mo Collegio, e per esso d.i Ill.mi
Sig.ri in d. n. siano obligati provedere li sudetti Santoni, e
Salvini di luogo capace da far la fornace per gettare la d.a Campana,
e per loro habitatione, si come già gl’hanno proveduto dell’uno, e
dell’altro nel chiostro del Convento di S. Franc.°, da essi ricchiesti, e
stimati a proposito per fare d.° lavoro.
2° Che devino provederli a tutte spese di d.° Ill.mo
Collegio di legnami, tavole, travi, funi, ferramenti, legni, carbone, terre,
cera, sego, fil di ferro, canape et ogn’altr’arnese che li bisognasse per
fare d.° lavoro.
3° che devino farli cavare e portare la terra per fare la
fornace e per fare la forma.
4° che faccino rompere la campana vecchia e condurre alla
fornace come già è seguito.
5°
Che siano tenuti dargli tutta quella quantità di mettallo che gli bisognerà
per suplire al callo e per farla di peso sopra 18 mila libre come hanno
convenuto.
6°
che devino fare tutte et ogn’altre spese che occorreranno per d.° conto non
dovendo detti maestri sentire spese di sorte alcuna, eccettuate quelle che di
sotto si dichiarano.
7°
Che devino dare alli sopradetti per mercede della fondatura e per tutte le
maestranze de suoi garzoni ducati ducento cinquanta e in tutto di lire sette
l’uno, in questo modo cioè scudi cinquanta subito che principiaranno
l’opere et altri scudi cinquanta subito che sarà terminata et ogni restante
fra tre anni del giorno che sarà finita, come sopra quale si dovvrà depositare
nel monte de Paschi per pagarsi a quel tempo liberamente alli d.i
Maestri. Per la parte di d.i Santoni e Salvini
2°
Che devino mantenerla sonante per anni tre da cominciare il giorno che sarà
terminata e dichiarata a sodisfazzione di d.i Ill.mi SSig.ri
mentre però non si rompesse per colpa di alcuno ma il difetto o rompimento
proceda o sia cagionato dall’opra di detti Maestri.
3°
Che se dentro il termine sudetto di tre anni si rompesse come sopra, il detto
Santoni e Salvini devino perdere tutto quello che restaranno d’havere e
restituire li cento scudi che come sopra haveranno hauti.
4°
Che devino rendere tutto quello che li sarrà somministrato per detto lavoro in
quel modo et in quel stato che sarà alla fine dell’opera.
5°
Che la detta campana deve essere di peso di libre sopra 18 mila e che devino
rendere tutto il metallo che havanzerà et il callo deve andare a spese di d.i
Ill.mi Sig.ri.
6°
Che se accadesse che nel gittare detta campana non venisse a perfettione e che
perciò bisognasse rifonderla, devino tutte le spese, che di nuovo si dovesse
fare, andare sopra i detti Santoni e Salvini e farsi da essi, né possino
pretendere alcun rifacimento da d.i Ill.mi SS.ri.
E
per osservanza di quanto sopra li detti Santoni e Salvini e li d.i
Ill.mi Sig.ri di N. e li d.i Santoni e Salvini
e ciascuno di essi come principalmente et insolidu obbligorno loro stessi,
heredi e beni presenti e futuri in ogni miglior modo, rinunciando ad ogni legge,
ad ogni statuto che in favor loro facesse o far potesse e per fede della verità
la presente fatta da me Anton Francesco Scafucci di commissione delle parti sarà
da loro sottoscritta di propria mano.
Io
Ludovico de Vecchi m’obbligo come sopra etc.
Io
Nicolò Sozzini deputato m’obbligo come sopra etc.
Io
Scipione Bandinelli m’obbligo come sopra etc.
Io
Girolamo Santoni m’obbligo come sopra etc.
Io
Gio: Battista Salvini m’obblico come sopra etc.
2°. Che la Comunità soministrerà a d.° M.° Antonio la terra,
mattoni, legne, carbone, filo di ferro, cera e canape che occorre per far la
fornace e forma di d.a Campana.
3°. Che la Comunità debba soministrare a proprie spese
gl’Uomini che saranno necessari per rimettere d.° Campanone nel campanile
solito.
4°. Che per il calo che il metallo possa fare nella fornace debba
dare a d.° M.° Antonio altri scudi 15 moneta romana e che all’incontro d.°
M.° Antonio debba render conto e restituire senza alcuna diminuizione tutta la
quantità del metallo che gli sarà consegnato.
5°. Che a spese di d.° M.° Antonio debba provedersi
quella quantità di stagno fino di f[...]ta che sarà necessaria d’aggiungersi
al metallo che dovrà porsi alla fornace.
6°. Che riposto nel campanile di questo Palazzo Pubblico il nuovo
Campanone il sud.° M.° Antonio sia obbligato di mantenerlo sonante e di buona
voce per lo spazio di anni due, di modo che se in tal tempo si rompesse senza
però colpa d’altri e senza che si riconoscesse non esser per suo difetto,
denna nuovamente rifarlo per suo conto.
7°. Che debba andare a spese di d.a Comunità tutto
quello occorresse per riattare il ceppo di d.° Campanone et ancora per
agiustare, o far di nuovo, il martello o batocchio del medesimo.
8°. Che detto M.° Antonio debba dare il nuovo Campanone del
medesimo peso che si riconoscerà esser quello che presentemente è rotto e
quando vi si trovasse qualche piccolo divario si debba bonificare reciprocamente
a ragione di bai. 15 la libra.
9°. Che debba esser peso di d.a Comunità di trovare
libre 700 o 800 di metallo ad effetto di aggiungerlo per scorta nella fornace;
ma che all’incontro d.° M.° Antonio debba poi render la medesima quantità
di metallo che li sarà consegnato, senza pretender alcun calo o diminuizione.
10°.
Che d.° M.° Antonio promette di fare la fusione di d.° Campanone ad uso di
buon arte e di darlo, come si è detto, sonante nel campanile e mantenerlo come
sopra per due anni; Che la prima fusione, che Dio non voglia, non venisse bene,
s’obbliga di rifonderlo tante volte quante sarà di bisogno sinché riesca di
perfezione.
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"B"
Al
Nome di Dio Amen. Adì 19 Feb.° 1766. In Gubbio.
Essondoche
nel Consiglio de’ Sig.ri Deputati tenuto lì 6 dicembre dell’anno
scorso 1765 fosse ad unanime consenso risoluto di nuovamente fondere il
Campanone di questa Ill.ma Com.tà già rotto e reso affatto inservibile ed a
tale effetto fossero dal med.° Consiglio deputati i Nobili Sig.ri
Ma.se Bartolomeo Benveduti e Dot.e Orazio Mengacci con tutte le
facoltà etc., i quali dopo varie diligenze e ricerche dei migliori Professori
in questo genere, avendo avute ottime informazioni del Sig.re
Giovanni Casale d’Ancona abitante in Cagli, abbiano stabilito di affidare ad
esso quest’opera e lavoro colle infrascritte condizioni e capitoli etc.
Quindi
è che colla presente da valere etc., riservato però il permesso da ottenersi
per tale spesa da S.E.R. Mons.re Presidente, il sud.° Sig.re
Giovanni Casale d’Ancona preente etc. prontamente ed in ogni miglior modo etc.
promette e si obbliga etc. se e suoi etc. a favore di quest’Ill.ma Com.tà e
per essa accettanti e presenti etc. i sudd.i Nobili Sig.ri
M.se Bartolomeo Benveduti e Dot.e Orazio Mengacci di rifare o sia
rifondere la Campana grande o sia
Che
il d.° Sig.re Giovanni Fonditore sia tenuto rifare il sud.°
Canpanone non solo dello stesso peso che è di presente, ma anzi di far sì che
piuttosto cresca un centinajo di lebre di peso incirca e non altrimenti etc.
Che
debba subitamente dentro il corrente mese di Febbraio por mano all’opera ed
averla terminata e ridotta a perfezzione per gli ultimi giorni d’Aprile,
dimodoché possa esser rimessa a suo luogo e sonarsi per li primi giorni del
prossimo Maggio, perché così etc.
Che
sia tenuto rifarlo di buon sono e libero da qualunque difetto che potesse recar
pregiudizio al med.° Campanone.
Che
non venendo di buon sono o conoscendosi avere qualche difetto che li fosse di
pregiudizio, sia obbligato rigettarlo a sue proprie spese tante volte quante sarà
necessario finché riesca di perfezione.
Che
riposto che sia d.° Campanone nuovo nel suo campanile di questo Pubblico
Palazzo, debba mantenerlo sonante, di buon voce e libero da’ difetti per il
corso di un’anno intero
Che
sia tenuto di somministrare e portare a proprie spese il ferro per la ventola ed
altri ordegni ed instrumenti che ritiene presso di se per uso di d.° Campanone
e tutt’altro bisognevole etc.
Li
suddetti Sig.ri Deputati poi nel nome come sopra etc. promettono e si
obbigano pagare per mercede al sud.° Sig.re Giovanni presente ed
accettante etc. scudi tredici e mezzo sc. 13,50 romani per ciaschedun migliaro
di lebre di peso del med.° Campanone.
Che
oltre alla sud.a mercede sia tenuta quest’Ill.ma Com.tà pagare al
med.° scudi dieci romani a titolo di cibarj e alloggio per tutto il tempo etc.
Che
debba dare al med.° Professore al principio del lavoro scudi 15 romani, quali
saranno a buon conto per principio di pagamento ed il rimanente dovrà
conseguirlo terminata l’opera perfettamente.
Che
la med.a Com.tà sia tenuta a provvederli tutti gli uomini che gli
saranno necessarj per ajuto e somministrarli tutta quella quantità di rame e
stagno che si giudicherà occorrervi per scorta, assicurazione del getto e
accrescimento del peso, come sopra di d.° Campanone: come ancora somministrarli
mattoni, legne, cera, sego, canapa, filo di ferro, ferri ed altro occorrendo per
la formazione di d.a Campana: senzaché né per le opere sussidiali,
né per le suddette cose debba il prefato Sig.re Giovanni spendere
cos’alcuna.
Con
tutta la quantità di metallo che avanzerà resti a commodo e incommodo della
Comunità, perché così etc.
Per
le quali cose tutte e singole e per l’osservanza de’ suddetti capitoli hic
inde promessi etc. li suddetti Sig.ri M.se Bartolomeo Benveduti ed
Orazio Mengacci Deputati obbligano tutti i beni ed effetti di d.a
Ill.ma Com.tà etc., il sud.° Sig.re Giovanni Casale poi obbliga se
stesso, beni ed eredi presenti e futuri nella più ampla forma della R.C.A.
colle solite clausole etc.; ed in fede etc. si sottoscrivono di proprio
carattere alla presenza degli infrascritti testj etc.
Io
Orazio Mengacci m’obbligo a quanto sopra nel nome etc. mano propria.
Io
Pio Giacomelli assieme con il Sig.e Francesco Giuliani e Sig.e
Rocco Brizj fui testimonio a quanto sopra mano propria.
Io
Francesco Giuliani fui testimonio assieme con il Sig.e Pio Giacomelli
e Sig.e Rocco Brizi a quanto sopra scritto mano propria.
Io
Rocco Brizi assieme con li sudetti Sig.e Pio Giacomelli e
Francesco
Giuliani fui testimonio a quanto sopra mano propria.
(segue
l’autentica delle firme da parte del notaio e segretario comunale Anton Nicola
Tei)
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[62] Cfr. www.ilpalio.org/campanone.htm |
[63] In effetti il documento non è datato. I patti, però, si riferiscono chiaramente alla fusione del 1716. |
[64] Mastro Antonio de Nicolais di Firenze. |
[65] Nel contratto antecedente la garanzia era stata di due anni, in quello seguente sarà di tre! |
V.
Ambrogi, M. Farneti, L’Antica Arte del Suonare il Campanone della Città di Gubbio,
Roma 1992.
Campanari.
I Maestri del Silenzio,
Gubbio 2003.
F.
Cece, Ubaldo Petrini alias
Giurancavallo, in “L’Eugubino”, a. LIV (2003), n. 5, pp. 22-23
F.
Cece, P. Ghirelli, E.A. Sannipoli, L'edicola e la statua di Sant'Ubaldo in Corso Garibaldi, Gubbio
1994.
F.
Cece, E.A. Sannipoli, La Chiesa e il Convento di Sant’Agostino in Gubbio, Gubbio 2001.
P.L.
Menichetti, I Ceri di Gubbio dal
XII secolo, Città di Castello 1982.
P.L.
Menichetti, Storia di Gubbio dalle
origini all’Unità d’Italia, 2 voll., Città di Castello 1987.
G.M.
Nardelli, Il Sistema Metrico
Decimale: uno dei prodotti della Rivoluzione Francese, Bologna 1989.
E.A.
Sannipoli, Giurancavallo, in
“L’Eugubino”, a. XLVIII (1998), n. 3, pp. 121, 123.
C.
Spaziani, La Chiesa e l’Abbazia
di S. Pietro in Gubbio, Gubbio 1966.
C.
Spaziani, La Chiesa e l’Abbazia
di S. Pietro in Gubbio, Gubbio 1976.
A.G.
Stasi, Una morte dimenticata:
Andrea Ronchi, detto “Tittone”, in “L’Eugubino”, a. XLIV
(1993), nn. 3-4, p. 37.
E.
Tabarrini, Bicentenario del
Campanone del Palazzo dei Consoli. 1769-1969, Gubbio 1969.
A.M.
Trepaoli, Castiglione Aldobrando.
Una memoria millenaria, Perugia 2005.