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ARTURO FRONDIZI | ||
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La grande emigrazione della fine '800 |
Nella seconda metà del 1800, ragioni demografiche, ma soprattutto economiche, inducono migliaia di italiani ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro altrove. Molti si dirigono verso altri paesi del continente europeo, altri, tanti, verso i paesi del continente americano sia del nord che del sud. L'Italia in quel periodo è ancora un paese arretrato, con un'economia prevalentemente agricola che in quanto tale sente enormemente la crisi agraria che si abbatte soprattutto dopo il 1880. Una grande numero di operai e contadini abbandonano la terra per migliorare le proprie condizioni di vita ed emigrano in terre lontane.
Anche tanti eugubini seguono questo destino. Il periodico "L'Eugubino"
il 14 maggio 1905 scrive:
"è da vari mesi che il movimento d'emigrazione va
crescendo in misura allarmante. Ogni giorno sono decine e decine gli operai e i
contadini che partono per i lontani paesi dell'estero in cerca di lavoro e di
pane". |
La famiglia Frondizi |
Giulio era nato a Gubbio il 12 settembre 1865 da Ubaldo Frondizi e Teresa Minelli, nel quartiere di S. Martino, ha abitato in via della Foce n° 29, in Via Gabrielli n° 19 e in Piazza 40 Martiri (allora Vittorio Emanuele).
Giulio sposò il 24 luglio 1886
Isabella Ercoli, figlia di Ubaldo Ercoli e Virginia Vantaggi, abitanti nella parrocchia di S. Agostino.
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Verso l'Argentina |
La mancanza di lavoro consiglia Giulio di emigrare: ottiene il passaporto per l'Argentina il 9 luglio 1890. La moglie l'ottiene due anni più tardi, nel 1892. Non si sa se Giulio partì da solo e fosse raggiunto soltanto due anni dopo dalla resto della famiglia (la moglie e due figlie, giacché il maschio era morto). Di certo si sa che dopo un brevissimo
soggiorno a
Buenos Aires, già nel dicembre 1892 la famiglia Frondizi risiede a
Paso de los Libres, nella provincia di Corrientes.
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I figli all'Università |
I
Frondizi, con i loro figli, si trasferiscono prima, nel 1913, a
Concepción del Uruguay (in Argentina,
nonostante il nome) e poi a
Buenos Aires, nel 1918, per dare la possibilità ai figli di studiare all'università. I fratelli mancanti Giulio (1901) e Oreste (1905) divennero dei funzionari.
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Arturo Frondizi |
Attività politica |
Intanto, nel 1939 scoppia la
seconda guerra mondiale, con ovvie ripercussioni sulla politica e sull'economia dell'Argentina, la difficile situazione politica argentina scivola verso il colpo di stato del 1943 da parte di un gruppo di ufficiali dell'esercito, di cui fa parte anche il colonnello Juan Domingo Perón. Il Governo viene assunto da Pedro Pablo Ramírez.
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Frondizi Presidente dell'Argentina |
Le elezioni vengono ripetute il
23 febbraio 1958: il partito di Frondizi ottiene il 44,8 % dei voti e Arturo, figlio di emigranti eugubini, viene eletto
Presidente della Repubblica Argentina!
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Visita di Stato a Gubbio |
Frondizi decide di fare un viaggio ufficiale in Europa e il 16 giugno 1960, nel pomeriggio, arriva in elicottero a Gubbio, proveniente da Roma, dove aveva iniziato la visita di Stato.
Per Arturo Frondizi e sua moglie, Gubbio rappresenta un ritorno alle origini, mai dimenticate!
Ma a Gubbio incontra anche Enrico Mattei, presidente dell'ENI (Ente Nazionale Idrocarburi) e con lui parla ovviamente di petrolio e di possibili investimenti dell'ente petrolifero italiano in Argentina.
Purtroppo nel tentativo di creare un grande sviluppo, Frondizi aveva richiamato in Argentina capitali stranieri che inevitabilmente entrarono in concorrenza con gli industriali locali, i quali tolsero l'appoggio al Presidente e innescarono il meccanismo che avrebbe portato al colpo di stato. La popolarità di Frondizi infatti era calata notevolmente, come mostrò, nelle elezioni del marzo 1962, il 35% dei consensi raccolti dai peronisti, nuovamente ammessi alla corsa elettorale. Nonostante proibisse a cinque esponenti peronisti di assumere l'incarico di governatore provinciale conquistato elettoralmente, il presidente fu destituito dai vertici delle forze armate, che lo accusarono di scarsa fermezza contro il movimento peronista. |
L'esilio |
Anche per Frondizi ci fu l'esilio che durò fino al luglio del 1963. Subì anche un attentato, senza conseguenze, nel 1964.
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L'Argentina nella dittatura |
Nel marzo 1976 un governo guidato dal generale dell'esercito
Jorge Rafael Videla assunse i pieni poteri, sciolse il parlamento e impose la legge marziale, Videla lanciò allora la sua campagna di terrore contro gli avversari politici, basata su arresti, torture e assassini di massa.
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Il ritorno della democrazia |
Nell'ottobre del 1983, in una situazione di crisi economica gravissima, con un debito estero senza precedenti e un'inflazione a oltre il 900% annuo, il paese tenne le prime elezioni presidenziali democratiche dopo dieci anni, eleggendo il candidato del Partito Radicale
Raúl Alfonsín. Questi guidò il paese nel ritorno alla democrazia: le forze armate furono riorganizzate; i precedenti leader militari e politici del precedente decennio furono emarginati; il debito estero fu progressivamente ridotto; vennero introdotte anche riforme fiscali. |
BIBLIOGRAFIA |