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Arte della Ceramica | ||
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Arte della Ceramica a Gubbio |
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Gubbio, fin dai tempi più remoti, è stato centro di produzione ceramica molto conosciuto e assai famoso.
Con il passare del tempo e con il migliorare dei contatti con gli altri centri di produzione ceramica e civiltà, si assiste ad un
progressivo affinamento delle tecniche di produzione. Vengono usati smalti di fondo bianchi a base di stagno e piombo ed il numero di ossidi coloranti aumenta: grazie agli Arabi si conosce il cobalto per ottenere dei bellissimi blu, l'antimonio per i gialli, il cromo per i verdi. |
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bottega di Maestro Giacomo di Paoluccio (circa 1510-15). Parigi, Museo del Louvre. |
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bottega di Mastro Giorgio: Stemma Vitelli - Della Staffa New York, Metropolitan museum of arts. |
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Parigi, Museo del Louvre |
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Infatti è agli arabi che viene attribuita (nel IX secolo) la scoperta dei "lustri" nella ceramica, ma è Mastro Giorgio che la sviluppa ulteriormente e la rende preziosa e richiestissima dalle classi ricche e nobili. |
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Bottega Mastro Giorgio (1525-30)
Stemma nobiliare (sconosciuto)
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Mastro Giorgio, per elevare ulteriormente il livello delle sue maioliche, chiama presso la sua bottega anche pittori di fama da altre città e spesso "lustra" ceramiche che gli sono inviate da altri centri ceramici. Il periodo di maggior produzione e di più alta qualità è tra il 1515 al 1535 e lo dimostrano le date sotto ai piatti che si trovano nelle più importanti raccolte pubbliche e private di tutto il mondo. |
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Bottega Mastro Giorgio (1525-30)
Il giudizio di Paride
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Dopo tale periodo, Mastro Giorgio affida ai suoi due figli, Vincenzo (Mastro Cencio) e Ubaldo, la continuazione della bottega, ma si assiste ad un calo qualitativo della produzione. Gli Andreoli oramai sono ricchi, famosi e in alto nella scala sociale: è comprensibile che non abbiano più la tenacia che ha caratterizzato l'inizio della loro attività. |
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Bottega Mastro Giorgio (1525-30)
S.Ubaldo |
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Ci piace qui ricordare una poesia che Gabriele D'Annunzio (1863-1938) scrive per Gubbio ed in cui fa riferimento alle maioliche di Mastro Giorgio: | |||||||
"Agobbio ....
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Nel Seicento e nel Settecento, per effetto della crescente domanda di porcellana da parte delle classi dominanti,
la maiolica assume caratteri più umili e popolari perché chi la compera….. non ha grandi disponibilità.
In quei periodi a Gubbio, come nella maggior parte dei centri di produzione ceramica, si fanno ceramiche per uso quotidiano, con decorazioni eseguite da vasai che non sono più gli artisti del Rinascimento. |
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Vasi da farmacia XVII sec. Gubbio, Museo Comunale. |
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Ma è verso il 1850 che si assiste ad un rinato interesse per le ceramiche grazie alla ripresa dovuta al fenomeno dello "Storicismo" che tendeva a rivalutare i grandi maestri e le arti dei periodi classici.
Pertanto, visto che a Gubbio erano ricercatissime le maioliche di Mastro Giorgio (soprattutto da parte di turisti Inglesi, Francesi e Tedeschi), grazie agli studi ed ai tenaci tentativi per far rivivere il lustri di Mastro Giorgio, fatti da Angelico Fabbri e Luigi Carocci si ritorna ad una produzione di alta qualità nel campo della ceramica. |
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Giovanni Spinaci, 1882 Gubbio, Museo Comunale. |
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Questi,
dopo loro, i nomi dei maggiori artefici di maioliche eugubine del XIX
secolo: Giovanni e Rodolfo Spinaci, Raffaele Antonioli,
Pio Pieri, Antonio Passalboni, Giuseppe Magni. Nel Novecento altri nuovi impulsi artistici spingono la ceramica eugubina in alto e vanno ricordate le società Vascellari Eugubini (diretta da Ilario Ciaurro) e la Fabbrica Maioliche Mastro Giorgio di Polidoro Benvenuti (nella quale viene sperimentata la tecnica della ceramica nera "il bucchero" ancora oggi prodotta). |
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Dal catalogo fotografico della società: "Maioliche Mastro Giorgio" (fine anni 1920) |
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In questo periodo iniziano le prime esperienze di un altro grande maestro, Aldo Ajò, il cui stile originalissimo è stato molto apprezzato e le cui opere sono entrate oltre che in collezioni private anche in raccolte pubbliche quali il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e il Museo Artistico Industriale di Napoli. |
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Copertina del catalogo della mostra organizzata dalla Banca Pop. di Faenza intitolata: "Aldo Ajò: maioliche dagli anni Trenta ai Settanta". |
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Attualmente, a Gubbio sono in attività diverse aziende e la maggior parte di esse sono di tipo artigianale. Varie e mutevoli sono le tipologie e gli stili che esse propongono ad un mercato italiano ed estero che è sempre sensibile a quella che sì è definita "arte minore", ma che ha racchiuso sempre qualcosa del patrimonio culturale e materiale della civiltà che l'ha espressa. |
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Alcune Aziende della Ceramica di Gubbio |
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Ceramiche Aldo Fumanti
- Gubbio |
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Ceramiche Rampini -
Gubbio Via dei Consoli 52 Tel. +39 075/927 44 08 Via Leonardo da Vinci 94 Tel.&Fax +39 075/927 29 63 www.rampiniceramiche.com info@rampiniceramiche.com |
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Ceramiche Biagioli -
Gubbio Piazza della Signoria, 3 Tel/Fax +39 075 927 1574 Via Tifernate, 10 Tel/Fax +39 075 927 3616 www.ceramichebiagioli.com info@ceramichebiagioli.com |
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Ceramiche Magnanelli -
Gubbio Via L. da Vinci, 105 tel: +39 075 9272498 www.ceramichemagnanelli.com info@ceramichemagnanelli.com |
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eventuali
altre Aziende saranno inserite in elenco appena ci saranno segnalate. |
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