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ALDO AJO' | ![]() |
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![]() Intrapresi gli studi umanistici, ben presto manifestò un grande interesse per l'arte. Frequentò l'Istituto d'Arte di Perugia ed intraprese giovanissimo l'attività di pittore e ceramista, operando con il sostegno dell'artista ternano Ilario Ciaurro (a Gubbio dal 1919 - 1920 con i " Vasellari Eugubini Mastro Giorgio"). Appena ventenne, nel 1921, fu direttore artistico della "Società Ceramica Umbra" dei Fratelli Rubboli a Gualdo Tadino, dove ha modo di sperimentare le tecniche della maiolica a lustri metallici. Dopo l'esperienza gualdese, nel 1926, avviò a Gubbio una propria attività produttiva, interessandosi di pittura, di grafica, di ceramica e di ferro battuto e nel 1927 apre con Roberto Frondizi la bottega dei "Maestri del Ferro". Inizia a partecipare a importanti mostre e manifestazioni, ottenendo importanti riconoscimenti e premi. Nei primi anni Trenta avviene il suo passaggio definitivo nel campo dell'arte della ceramica. La sua Bottega d'Arte esegue oggetti d'uso, vasi e piatti decorati, ma anche grandi pannelli che possono considerarsi quasi un compromesso tra la sua vocazione pittorica e quella ceramica. Per qualche anno insegna disegno presso l'Istituto Professionale di Gubbio, dove incontra la signorina Ines Spogli, che diverrà prima allieva e poi sua sposa, nel 1949. ![]() Al suo rientro in Gubbio, alla fine della guerra, riprende il lavoro di ceramista, ma restaura anche le vetrate della Basilica di S. Ubaldo, lesionate dalla guerra; (nel 1938 aveva eseguito la vetrata dell'abside destro della chiesa di S. Francesco). Ottiene importanti commesse (tra cui i pannelli per le navi "Giulio Cesare", "Andrea Doria", "Asia", "Africa") e ampi riconoscimenti; stringe o consolida amicizie con personaggi della cultura e dell'arte quali G. Dottori, L. Leoncillo, G.C. Argan, G. Ungaretti, G. Ponti, A. Morena, J. Fautrier, A. De Felice, U. Marvardi, E. Tabarrini, C Betocchi. La sua casa diventa un punto d'incontro, un salotto aperto ai migliori artisti e poeti del tempo. La sua ospitalità era proverbiale, come enorme era l'affetto verso i molti amici e i tanti giovani che hanno appreso l'arte nella sua bottega. Negli anni sessanta e settanta esegue pannelli per il Liceo Classico di Gubbio, per la Società Aereonautica Italiana (Passignano, chiesa parrocchiale), per la cappella della Clinica S. Maria di Esch Sur Alzette e della casa di riposo per anziani a Bettemburg, in Lussemburgo. ![]() Il "professore" lavorò fino pochi giorni prima di morire, a 81 anni, il 26 agosto 1982, realizzando la piastrella commemorativa di Gubbio "Comune d'Europa", alcune opere sono rimaste incompiute e si trovano nel suo studio, conservato come se il "maestro" vi avesse lavorato fino a ieri. Sue opere figurano, oltre che in molte collezioni private, in raccolte pubbliche quali il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza e il Museo Artistico Industriale di Napoli. Aldo Ajò non ha avuto figli. La moglie, signora Ines (deceduta il 20 febbraio 2013) e il cognato Alberto Spogli hanno curato la bottega d'arte della ceramica, situata in via dei Consoli. Dei suoi fratelli: Ettore, il maggiore, fu avvocato; Giuseppe, geometra; Franco, ingegnere, è emigrato in Venezuela; la sorella: Pia si trasferì a Varese con il marito Guido Volpe.
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Mostra
Permanente
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E' stata
inaugurata il 10 dicembre 2005, a Gubbio, presso la casa studio in via
della Cattedrale n°20 una Mostra permanente di Aldo Ajò voluta dalla
moglie Ines Spogli e dalla famiglia Ajò. La mostra ha messo a disposizione del
largo pubblico 150 opere dell’artista, non solo ceramiche, ma anche dipinti,
bozzetti su carta e disegni. Esposta anche la "Madonna", opera rimasta incompiuta, alla quale il "maestro" ha lavorato fino agli ultimi giorni di vita. La Mostra è rimasta aperta fino al 2013 ed è stata chiusa a seguito della scomparsa della moglie, signora Ines. |
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Libro "Aldo Ajò 1901 - 1982 Ceramiche" |
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Il 30 maggio
2008
è stato presentato il volume “Aldo
Ajò 1901-1982 Ceramiche” a
cura di Giancarlo
Bojani ed Ettore
Sannipoli (Omniacomunicazione
Editore, Fano 2008). Nel libro, arricchito da tante fotografie, i due studiosi hanno ricostruito la vita e l’opera del celebre artista e ceramista. Nel 2013 l'Ass. Maggio Eugubino ha realizzato un calendario con le opere di Ajò (vedi). |
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